“NON ESISTONO UNA LEGA BARRICADERA E UNA LEGA GOVERNISTA. ESISTE LA LEGA” – SALVINI PROVA A COMPATTARE IL CARROCCIO CONTRO I PROVVEDIMENTI SU CANNABIS E IUS SCHOLAE. È UN MODO PER RIPRENDERSI LA SCENA E PROVARE A RISALIRE LA CHINA DEI SONDAGGI – L’IDEA (PER ORA) È DI NON ABBANDONARE IL GOVERNO, MA FARE UNA GUERRIGLIA PARLAMENTARE PER ACCONTENTARE SIA I GOVERNISTI CHE GLI SCETTICI

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Francesco Moscatelli per “La Stampa”

 

MATTEO SALVINI GIANCARLO GIORGETTI

«Voglio tutta la Lega in aula contro cannabis e ius scholae. Non esistono una Lega barricadera e una Lega governista. Esiste la Lega». È una vera e propria chiamata alle armi quella pronunciata ieri mattina da Matteo Salvini durante la riunione con i deputati del Carroccio, dopo la scissione dei Cinque Stelle il gruppo parlamentare più numeroso della Camera.

 

Seduti insieme agli altri, per sottolineare per l'ennesima volta in pochi giorni il clima di «grande unità» ritrovato dal partito, c'erano anche i ministri Giancarlo Giorgetti e Massimo Garavaglia.

 

MATTEO SALVINI MARIO DRAGHI

E se qualcuno ha percepito nelle parole del segretario un invito esplicito ai membri leghisti del governo a partecipare ai lavori parlamentari delle prossime settimane, a «metterci la faccia» anche a Montecitorio insomma, chi ha parlato con Salvini riferisce che non c'è alcuna sollecitazione ad personam, anche per evitare che un'assenza per impegni possa poi generare malintesi.

 

Il senso del messaggio, in ogni caso, non cambia: se battaglia parlamentare dev' essere, tutti devono essere pronti a indossare l'elmetto e a impugnare lo spadone dell'Alberto da Giussano. «La Lega farà tutto quello che è nelle sue forze per bloccare questi provvedimenti che nulla hanno a che fare con il bene del Paese e con i motivi che ci hanno portato a entrare in questo governo» ha rimarcato più tardi davanti ai microfoni il capogruppo Riccardo Molinari.

MATTEO SALVINI FABRIZIO CECCHETTI ATTILIO FONTANA GIANCARLO GIORGETTI

 

Al di là degli annunci l'operazione compattezza, necessaria per fini diversi a tutti i big del partito, sembra dunque essere andata in porto. Non a caso, archiviato il colloquio Conte-Draghi di mercoledì, Salvini ha subito riunito le truppe per dare un'ulteriore limata alla linea.

 

Togliere dal tavolo la tentazione di abbandonare il governo (per il momento) e sostituirla con l'idea di una guerriglia parlamentare contro gli avversari del Pd e del Movimento Cinque Stelle, infatti, è il migliore collante che ci possa essere: i governisti festeggiano perché le ombre si allontanano da Palazzo Chigi, gli scettici sono soddisfatti perché una battaglia di minoranza, soprattutto su temi identitari per come droga e immigrati, è in qualche modo una forma di opposizione.

 

MATTEO SALVINI CON LA FIGLIA

Che potrebbe persino riscaldare i cuori di elettori e militanti. E far rispolverare qualche coup de théâtre. Un deputato, ad esempio, ha suggerito di farsi trascinare fuori dai commessi. Proposta alla quale Salvini ha risposto - «Bella idea, cominciamo da Durigon» -, facendo riferimento alla stazza dell'ex sottosegretario all'Economia e strappando al diretto interessato un sorriso.

 

Battute a parte, il tasto sul quale il segretario ha invitato i deputati a insistere di più, forse anche perché riguarda il primo provvedimento che arriverà in aula, è l'importanza di non fare distinzioni fra droga leggera e droga pesante: «Sui provvedimenti economici siamo pronti a sostenere il governo per aiutare famiglie e imprese, ma non ci faremo prendere in giro su iniziative politiche e volgari provocazioni come droga libera e cittadinanza. La droga fa sempre male».

 

matteo salvini 4

Parole che sono servite da sponda a Giorgetti per condividere alcune riflessioni su quella che molti considerano l'uscita di scena «de facto» di Giuseppe Conte: «Qualunque cosa facciano i Cinque Stelle ormai la Lega è l'ago della bilancia della maggioranza che sostiene Draghi - le parole del ministro allo Sviluppo economico -. Da oggi abbiamo una responsabilità in più. Inutile che vi dica che questo contesto internazionale l'Italia è centrale e che abbiamo gli occhi di tutta Europa puntati addosso». Ragionamenti che guardano già all'autunno e alla necessità che l'esecutivo si concentri su un'azione programmatica «neutrale e non politicizzata».

 

L'INCONTRO SALVINI DRAGHI BY ELLEKAPPA

«Gli elementi divisivi non devono entrare nella maggioranza - ha proseguito Giorgetti - perché non può funzionare che ognuno porta avanti le sue battaglie e poi chi ha i voti le porta a casa».

 

Durante la riunione c'è stato modo di toccare brevemente anche altri temi: le Olimpiadi di Milano-Cortina, la rivolta dei tassisti e pure il Covid, con la deputata-odontoiatra Rossana Boldi che ha messo le mani avanti contro l'ipotesi di un ritorno «alla palude del Green Pass».

giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini

 

Ma la cosa forse più significativa è che, all'uscita, il ministro Giorgetti si è fermato a parlare con i giornalisti insieme agli altri. È la seconda volta in una settimana dopo la «segreteria allargata» di via Bellerio. Il segnale che anche sul fronte della comunicazione qualcosa, dentro la Lega, sta cambiando.

matteo salvini giancarlo giorgetti by macondo