“NON FORNIREMO ENERGIA A CHI METTE IL PRICE CAP” – PUTIN SI AGITA CONTRO L'IPOTESI DI UN TETTO AL PREZZO DEL GAS, SEGNO CHE È L’OPZIONE GIUSTA PER METTERLO IN DIFFICOLTÀ – DRAGHI CONTINUA IL SUO PRESSING SUI FALCHI DEL NORD PER FAR PASSARE LA MISURA. E LE ISTITUZIONI EUROPEE, TANTO PER CAMBIARE PRENDONO TEMPO – LA MINACCIA DI GAZPROM: “NON CI SONO GARANZIE CHE L’EUROPA SOPRAVVIVA A QUESTO INVERNO”
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1 - PUTIN, IL PRICE CAP SULL'ENERGIA RUSSA È UN IMBROGLIO
(ANSA) - Misure come il tetto ai prezzi per le risorse energetiche russe sono un "gioco truccato". Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin alla settimana dell'energia a Mosca, come riporta Tass.
2 - PUTIN, NON FORNIREMO ENERGIA A CHI METTE IL PRICE CAP
(ANSA) - "Dirò una cosa: la Russia non agirà contro il buon senso, pagando di tasca propria per il benessere degli altri. Non forniremo energia a quegli Stati che impongono un tetto ai prezzi dell'energia. Verso coloro che preferiscono i trucchi sporchi e i ricatti spudorati, e sono decenni che viviamo in un paradigma di questo tipo, in ambito politico, non agiremo a nostro discapito". Lo ha ribadito il presidente russo Vladimir Putin, intervenendo al forum della Settimana dell'energia russa, come riporta Tass.
3 - GAZPROM, NON CI SONO GARANZIE L'UE SOPRAVVIVA ALL'INVERNO
(ANSA) - - "Non ci sono garanzie che l'Europa sopravviva a questo inverno con le attuali riserve negli impianti di stoccaggio sotterranei di gas". Lo afferma l'amministratore delegato di Gazprom Aleksej Borisovic Miller, come riporta Tass. "Le forniture di gas via Nord Stream 2 possono iniziare immediatamente" se riceverà le autorizzazioni, ha aggiunto.
4 - IL PRESSING DI DRAGHI SUGLI ALLEATI EUROPEI "SOSTENERE LA PROPOSTA DI UN PRICE CAP SUL GAS"
Alessandro Barbera per “La Stampa”
Obiettivo numero uno: isolare lo Zar con ogni mezzo. La videoconferenza convocata in tutta fretta dalla presidenza tedesca del G7 per affrontare l'ultima offensiva russa in Ucraina ha confermato la necessità dell'Occidente di mostrarsi compatto.
Gli otto (c'era anche Volodymyr Zelensky) hanno parlato anzitutto di come limitare i profitti grazie ai quali Mosca finanzia la guerra. Ieri mattina, prima della riunione, Mario Draghi ha chiesto a tutti di sostenere la proposta di un tetto al prezzo del gas. Volodymyr Zelensky lo ha scritto in un messaggio su Telegram: «Bisogna azzerare i profitti dello Stato terrorista». Emmanel Macron lo ha detto durante la riunione: «In Europa abbiamo migliorato la capacità di approvvigionamento, ma resta il tema dei costi dell'energia».
Stessa cosa hanno fatto il premier giapponese Fumio Kishida e Olaf Scholz, sul tema fin qui oscillante. Joe Biden ha confermato il giudizio durissimo contro la decisione dell'Opec di tagliare le forniture di petrolio, un assist alla strategia russa di destabilizzazione dell'Europa.
«I prezzi dell'energia sono ancora troppo alti, è un problema che dobbiamo affrontare uniti», ha detto Draghi collegato dalla sala schermata di Palazzo Chigi. «I bombardamenti russi devono rafforzare il nostro sostegno a Kiev».
La tenuta delle democrazie contro la minaccia russa dipende ora da due appuntamenti. Il primo: il vertice dei Ventisette il 20 e 21 ottobre a Bruxelles. Gli sherpa lavorano a tempo pieno al compromesso per porre un limite al prezzo del metano importato da Mosca. Il secondo: il vertice del G20 di novembre a Bali.
I sette hanno concordato una strategia di accerchiamento verso gli antichi alleati di Mosca: Cina, India e Indonesia. Al primo dei due incontri - quello di Bruxelles - la battaglia la farà ancora Draghi. Bali sarà invece uno dei primi (se non il primo) viaggio all'estero di Giorgia Meloni. E questa per Draghi è stata la parte più difficile del discorso: «Come sapete nel giro di pochi giorni lascerò il testimone a un nuovo governo. Sono sicuro che la linea di politica estera fin qui tenuta sarà confermata».
Più che una certezza quello di Draghi è stato un auspicio. Già oggi il premier riporterà alla Meloni il contenuto più riservato della riunione. Starà a lei decidere se - come annunciato dai tedeschi - rafforzare ulteriormente le dotazioni militari per l'esercito ucraino. E starà a lei decidere quanto mettere a disposizione alla prossima conferenza di Berlino sulla ricostruzione. Fra gli alleati la preoccupazione per le ambiguità di Salvini e Berlusconi verso lo Zar è forte. Starà a lei rassicurarli.
5- TETTO AL GAS, LA UE CONTINUA A FRENARE
Francesca Basso per il “Corriere della Sera”
La commissaria Kadri Simson oggi illustrerà ai ministri dell'Energia dei 27 Paesi Ue, riuniti a Praga per un consiglio informale, i punti principali della proposta legislativa che sarà presentata dalla Commissione la prossima settimana per affrontare i prezzi del gas. Le attese sono per martedì 18 ottobre. E tra questi non ci sarà, salvo cambi di programma, un tetto al prezzo del gas.
La Commissione Ue continua la linea della cautela, in linea con i dubbi della Germania, nonostante le richieste di un gran numero di Stati membri. Secondo una fonte Ue, oggi l'intervento della Commissaria indicherà: la piattaforma per gli acquisti comuni di gas in vista della ricostruzione degli stoccaggi a partire da aprile; un meccanismo da applicare all'indice Ttf di Amsterdam per ridurre la volatilità sul prezzo del metano; un modello (template) obbligatorio di solidarietà tra gli Stati membri in caso di emergenza, finora sono stati chiusi sei accordi bilaterali tra cui quello Italia-Slovenia e Germania-Danimarca;la definizione più dettagliata di «consumo non essenziale tra i consumatori protetti», andando più nel dettaglio su quali industrie saranno toccate.
Sarà poi spiegato che la Commissione «sta studiando l'applicabilità del modello iberico», che è quello che prevede un tetto al prezzo del gas usato per produrre elettricità, di fatto un prezzo amministrato che ricade sulle casse nazionali. Ma niente più.
Il consiglio Energia è informale, non sono previste decisioni né conclusioni, ma la discussione sarà fondamentale per orientare la Commissione. Probabilmente sarà anche discusso se far scattare l'allerta per il gas, che implica la riduzione obbligatoria dei consumi come dall'accordo di fine luglio.
Ma la Commissione sta lavorando anche per ottenere il mandato a definire un processo, in caso di emergenza, che possa condurre alla definizione della quota di gas che spetta a ogni Stato membro secondo una precisa chiave di allocazione e a un prezzo calmierato per evitare offerte al rialzo tra i Paesi Ue.
Uno strumento simile a quello usato per i vaccini. Questo dossier potrebbe finire sul tavolo dei leader Ue al Consiglio europeo di giovedì e venerdì prossimi, che ha l'obiettivo di rimuovere gli ultimi ostacoli per arrivare a un accordo sugli strumenti di emergenza. La proposta della Commissione sarà infatti esaminata nel dettaglio nel consiglio Energia del 25 ottobre ma per approvarla servirà una riunione straordinaria in novembre.