“NON RAPPRESENTO UN PARTITO O UNO STATO, MA L’EUROPA” – RAFFAELE FITTO FA PROFESSIONE DI EUROPEISMO PER CONVINCERE I PARLAMENTARI DI BRUXELLES A VOTARLO COME VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE – LA SINISTRA CONTESTA LA POLITICA DEI DUE FORNI DI URSULA VON DER LEYEN, CHE ALLARGA DI FATTO LA MAGGIORANZA AL GRUPPO ECR, E CHIEDE IL RIDIMENSIONAMENTO DELLE DELEGHE DI FITTO - “POLITICO.EU”: “POTREBBE ESSERCI UN DRAMMA POLITICO ITALIANO…”
-FITTO,QUI NON RAPPRESENTO UN PARTITO O ITALIA MA L'EUROPA
(ANSA) - "Cinque anni fa ero seduto tra di voi, ricordo il mio viaggio politico, dal locale al nazionale a Bruxelles: ho sempre lavorato per un'Europa più forte. E' un onore per me e sono pronto a mettere tutta la mia esperienza al servizio della Commissione. E' un onore che il mio governo mi abbia indicato. Non sono qui per rappresentare un partito politico o uno Stato membro, ma per il mio impegno per l'Europa". Lo ha detto il Commissario designato Raffaele Fitto aprendo il suo intervento introduttivo all'audizione al Parlamento europeo.
AUDIZIONE DEL COMMISSARIO ITALIANO: RAFFAELE FITTO ALLA RESA DEI CONTI SUI FONDI REGIONALI DELL'UE
Traduzione da www.politico.eu
Tenete i mocassini e l'espresso a portata di mano, perché le cose stanno per diventare terribilmente italiane a Bruxelles.
L'uomo di Giorgia Meloni, Raffaele Fitto, si presenta per difendere la sua esperienza e le sue credenziali diplomatiche mentre viene preso in considerazione per un ruolo di vicepresidente esecutivo che supervisiona circa 400 miliardi di euro di finanziamenti per le regioni più povere.
E la situazione potrebbe diventare incandescente. La Presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha già fatto sapere che vuole che la distribuzione dei cosiddetti “fondi di coesione” - che si applicano a vari settori tra cui i trasporti e l'agricoltura - sia soggetta a condizioni, cosa che ha già fatto arrabbiare tutti, dagli agricoltori polacchi ai lavoratori greci.
Potrebbe esserci anche un dramma politico italiano. Fitto proviene dalla destra di Fratelli d'Italia, che si è opposta a gran voce alla riconferma di von der Leyen alla presidenza, cosa che ha fatto infuriare il raggruppamento paneuropeo dei Socialisti e Democratici. Molti temono che il partito abbia tendenze fasciste, anche se lo stesso Fitto è considerato un moderato. La questione sarà se prevarrà la politica di partito o il patriottismo italiano.
[…] Prepariamoci a fare casino
La decisione della Von der Leyen di nominare Fitto vicepresidente esecutivo non è piaciuta ai gruppi di sinistra, che si oppongono alla presenza di un membro del gruppo di destra dei Conservatori e Riformisti europei (ECR) in una posizione così importante.
Ma Fitto, che ha trascorso anni come membro del Partito Popolare Europeo (PPE) fino al 2014, quando è entrato nel gruppo ECR, viene difeso dai suoi ex colleghi politici.
I partiti di sinistra accusano il PPE di essersi alleato con i gruppi di destra ECR e Patrioti per l’Europa per fissare l'audizione di Fitto per questa mattina, al fine di tenere in ostaggio i legislatori del Parlamento.
Essi sostengono che se gli eurodeputati non daranno il via libera alla nomina di Fitto, i partiti di destra porranno il veto sul francese Stéphane Séjourné - membro del Partito Renew, la cui audizione è prevista per le 14.30 - e sulla spagnola Teresa Ribera - socialista, la cui audizione è prevista per le 18.30. Non è chiaro come andrà a finire.
La scorsa settimana i membri del Parlamento hanno dichiarato a POLITICO che si aspettavano che tutti si tenessero all'asciutto e che i restanti commissari designati avrebbero superato le loro audizioni e sarebbero stati approvati.
In un panorama politico globale come quello attuale, c'è poca voglia di respingere i commissari e di ritardare l'inizio del mandato del nuovo Collegio.
Ma lunedì le tensioni sono aumentate, e un deputato di Renew ha detto al mio collega Max Griera che “i legislatori stanno camminando su una linea sottile tra il desiderio di opporsi a Fitto e la protezione dei propri commissari designati”.
Secondo il legislatore, “il gruppo ha concordato di assumere una posizione dura nell'audizione e deciderà la posizione finale dopo aver valutato la sua performance”.
In sintesi, non c'è alcuna garanzia che le persone giochino pulito. Rimanete sintonizzati per i potenziali fuochi d'artificio o per un'altra udienza di tipo mite. […]
LA NOMINA DI FITTO IN EUROPA DIVIDE LA MAGGIORANZA URSULA
Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”
https://www.repubblica.it/politica/2024/11/12/news/fitto_commissione_europea_oggi-423611696/
Raffaele Fitto può diventare il granello di sabbia che inceppa il meccanismo della nuova Commissione europea. Oggi, infatti, è prevista l’audizione nella commissione parlamentare Regi del ministro italiano candidato alla vicepresidenza dell’esecutivo europeo.
[…] I socialisti, insieme a Verdi, liberali e Left non accettano che il rappresentante italiano abbia anche la carica di vicepresidente esecutivo. A loro giudizio questa nomina modifica la maggioranza politica che ha eletto von der Leyen nel luglio scorso. Lo stallo, probabilmente momentaneo, è quindi mirato ad ottenere un segnale da parte della presidente della Commissione. Un messaggio che definisca i contorni politici del ruolo di Fitto.
L’obiettivo massimo del fronte contrario consiste nel ritiro della vicepresidenza esecutiva — improbabile — o nel ridimensionamento delle deleghe che gli sono state attribuite. O anche semplicemente una lettera in cui si ribadisca che la maggioranza politica è quella composta da Ppe, S&D, Renew e Verdi.
In queste ore la capogruppo di S&D, la spagnola Iratxe Garcia Peres, avrà un giro di consultazioni con gli altri capigruppo e con la stessa von der Leyen per negoziare una mediazione.
[…] Nella delegazione Pd è evidente l’imbarazzo tra l’accettare la nomina di Fitto e respingere un candidato italiano. «Il problema — è la linea dei Dem — è una scelta politica che ha fatto Ursula von der Leyen, ossia quella di inserire in maggioranza l’Ecr ».
Stamattina il ministro italiano verrà ascoltato e poi si prenderà tempo prima di arrivare al voto per capire se da palazzo Berlaymont giungerà o meno un segnale di comprensione nei confronti dei socialisti. Magari, appunto, una missiva di risposta ad una lettera di censura che potrebbe accompagnare il via libera a Fitto.
Ma certo il Pse — preoccupato anche di non subire ripercussioni sulla spagnola Ribera — non appare pronto alla resa dei conti. Vuole un appiglio per giustificare il loro via libera. Una posizione che rompe ulteriormente l’ex campo largo: «Sarebbe imperdonabile — dice il grillino Pedullà — se il Pd sostenesse lo slittamento a destra della Commissione europea».
[…] L’“Ursula bis” quindi sta nascendo con qualche contorcimento. Nessuno, però, ha il coraggio di bloccare tutto, soprattutto dopo la vittoria di Trump in Usa.