“NON RESTO IN UNA COMUNITÀ IN CUI C’È UN SOPRAELEVATO” – CONTE PRENDE A PESCI IN FACCIA GRILLO E LANCIA UN ULTIMATUM: "SE PASSA IL PRINCIPIO ANTIDEMOCRATICO DI BEPPE, IO NON POTREI ESSERCI. GRILLO MI HA ACCUSATO DI ESSERE UN LEGULEIO, MA NON TORNO A FARE L’AVVOCATO” – POI ATTACCA RENZI DEFINENDOLO “UN AFFARISTA CHE STA ENTRANDO NELLA PARTITA DEL LITIO” – LA REPLICA DI MATTEONZO: “ADDIRITTURA IL LITIO? QUESTA POLEMICA CON GRILLO LO STA PROVANDO, APPENA STA MEGLIO, LO INVITO A UN..."
-Giuseppe Alberto Falci per il Corriere della Sera - Estratti
Una bordata a Beppe Grillo, un’altra a Matteo Renzi.
Giuseppe Conte è un fiume in piena. Domenica mattina, casa del Jazz di Roma, davanti alla platea della festa del Fatto Quotidiano, il leader dei 5 Stelle vuole lanciare un messaggio forte e chiaro al garante del Movimento.
Dopo le polemiche dei giorni scorsi — con il fondatore che parlava dell’Assemblea costituente di ottobre come «un bivio tra due visioni opposte», assicurando che avrebbe esercitato «i diritti che lo Statuto mi riconosce in qualità di garante» per evitare «l’abbattimento» del M5S a opera dell’ex premier — Conte rilancia con un diktat da dentro o fuori:
«Non è questione Grillo-Conte, ma una questione Grillo-comunità che vuole discutere. È un principio politico e giuridico. Io non accetterò mai di vivere in una comunità in cui c’è un soggetto sopraelevato rispetto alla comunità stessa. È un principio antidemocratico. Se passa questo principio — e non vedo come possa passare — io non potrei esserci».
Un ultimatum che può cambiare il prossimo futuro del M5S, a poche settimane dall’Assemblea costituente, voluta fortemente dall’ex premier. Conte conferma che il rapporto con l’Elevato non è mai stato idilliaco e che i due non si sentono da tempo. E poi, sul campo del diritto: «In passato sono stato accusato da Grillo di essere un leguleio, non torno a fare l’avvocato».
Ma lascia intendere che l’intoccabilità dei principi sembra essere già stata violata. Il simbolo «è stato modificato più volte e quando io non c’ero è stato introdotto il mandato zero». Ma «se ne occuperanno gli avvocati».
Fatta questa premessa c’è un Movimento da rilanciare.
«Io ho sempre rispettato e continuo a rispettare il suo ruolo di fondatore. Nessuno deve mai trascurare il grande progetto partito dal nulla per rispondere a dei bisogni. Oggi dobbiamo interpretare non i bisogni di 15 anni fa ma di oggi». L’attuale leader del Movimento ritiene che sia necessario guardare avanti, convinto che la ricetta del passato non funzioni più e «il modo migliore per interpretare principi e valori è di attualizzarli lanciando processo costituente».
Ma una fase nuova del M5S è possibile senza Grillo?
«No, no vi prego, è una prospettiva a cui non abbiamo mai pensato e che mi sorprenderebbe tanto. Sarebbe una contraddizione». Nello stesso contesto Conte chiarisce una serie di questioni. La prima rispetto al ritorno di Renzi nella coalizione del centrosinistra.
«È il popolo italiano che non si fida più di Renzi. Noi mai potremo lavorare con Renzi e costruire un progetto con lui». Pronta la replica del leader di Italia viva: «Conte dice che sono un affarista che sta entrando nella partita del litio. Addirittura il litio? Evidentemente non sta benissimo, questa polemica con Grillo lo sta provando: appena sta meglio, lo invito a un confronto pubblico in streaming, scelga lui se in tv o in tribunale».
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