“NON SONO VENUTO PRIMA PERCHÉ SAREI STATO D’INTRALCIO” – VOLETE RIDERE? GIUSEPPE CONTE VA IN LOMBARDIA PER LA PRIMA VOLTA DALL’INIZIO DELL’EMERGENZA PER DIRE: “IL GOVERNO NON CERCA IL CONSENSO” – LE SOLITE SUPERCAZZOLE: “TUTTI SPERAVANO DI TORNARE PRESTO ALLA NORMALITÀ MA NON CI SONO LE CONDIZIONI. CON LA CEI CI SIAMO SENTITI, NON C’È ALCUN ATTEGGIAMENTO MATERIALISTA” – IL PIANO PER LE SCUOLE (CHE NON C’È) E QUELLO PER LA RIPARTENZA (IDEM) – VIDEO
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CORONAVIRUS, CONTE: NON SONO VENUTO IN FASE CRITICA PERCHÉ SAREI STATO INTRALCIO
(LaPresse) - "Non sono venuto nella fase critica perche sarei stato di intralcio. Sono qui, sarà a Brescia, Bergamo e si riesco Codogno e Lodi". Così il premier Giuseppe Conte in un punto stampa a Mlano.
CONTE: «NON CI SONO CONDIZIONI PER TORNARE ALLA NORMALITÀ. NON CERCO FACILI CONSENSI»
Alessandro Sala per www.corriere.it
«Tutti speravano di tornare presto alla normalità ma non ci sono le condizioni per farlo, ce lo dobbiamo dire in modo chiaro e forte». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, arrivando alla Prefettura di Milano in quella che è la sua prima visita al Nord dall’inizio dell’epidemia. Conte ha ribadito che «non possiamo affrontare la Fase 2 in modo sconsiderato» e che la stessa sarà «quella della convivenza con il virus non della liberazione».
Il rapporto con la Chiesa
Il capo del governo ha parlato dei malumori manifestati da più parti dopo le anticipazioni delle nuove misure previste dal governo, tra cui il mantenimento del divieto di svolgere funzioni religiose con i fedeli presenti. «Con la Cei ci siamo sentiti — ha detto Conte, che già nella conferenza stampa di domenica sera aveva parlato di una intensa «interlocuzione» con i vescovi italiani —. Non c’è alcun atteggiamento materialista i mancanza di sensibilità da parte del governo, c’è una rigidità da parte del Comitato scientifico perché, secondo le statistiche, la pratica religiosa è un’importante diffusione del contagio. Lavoreremo a un protocollo per garantire la massima sicurezza a tutti i fedeli nel partecipare alle funzioni in massima sicurezza». Al momento, tuttavia, sono stati sbloccati solo i funerali a cui comunque è stata prevista la partecipazione di non più di 15 persone.
Il piano per l’infanzia
Quanto ai provvedimenti economici, il premier ha annunciato un nuovo «piano per l’infanzia con cui cerchiamo di affrontare anche il tema dei centri estivi». Nel pomeriggio Conte aveva incontrato il Forum delle Famiglie e una delegazione di parlamentari che si occupa di questo dossier. «Lavoriamo ad ulteriori misure oltre a quelle messe in campo», ovvero bonus babysitter e congedo straordinario, per andare incontro alle famiglie. In particolare ora che ci si prepara al rientro al lavoro di molti più lavoratori rispetto a quelli che non hanno mai interrotto le proprie attività perché afferenti alle filiere dell’agroalimentare o dei servizi essenziali.
Verso la ripartenza
Ha poi affrontato il tema della ripartenza, proprio negli stessi minuti in cui la task force guidata da Vittorio Colao diramava un comunicato annunciando le prime raccomandazioni sulle misure che il sistema produttivo dovrà adottare. «Con queste nuove misure noi manderemo al lavoro altri 4,5 milioni di lavoratori — ha sottolineato il numero uno di Palazzo Chigi —. Un flusso significativo di persone che sicuramente creerà nuove occasioni di contagio. Non è questo il momento di mollare, non è il momento del liberi tutti. Questo governo non cerca il consenso, ma di fare le cose giuste anche se questo vuol dire scontentare un gran numero di cittadini. Ma i cittadini devono avere fiducia che queste decisioni sono responsabili e nell’interesse di tutti».