“NON VEDO INTERFERENZE DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI CON IL GOVERNO” – LETIZIA MORATTI FA LA GNORRI SULLE BORDATE CHE MARINA E PIER SILVIO HANNO RIFILATO ALLA MELONI (DALLE BATTAGLIE SUI DIRITTI ALLA “NON PARTECIPAZIONE” DELLA BOCCIA A UN PROGRAMMA MEDIASET): “SONO MOLTO RISPETTOSI DEI RUOLI ISTITUZIONALI” – SULLO IUS SCHOLAE AVVERTE FDI E LEGA: “FORZA ITALIA PORTA AVANTI LA SUA FORTE IDENTITÀ SUL TEMA DEI DIRITTI...”
-Estratto dell’articolo di Francesco Moscatelli per “la Stampa”
«Il caso Sangiuliano? Se n'è parlato tanto. Il ministro si è dimesso e la vicenda si può chiudere qua». «Non vedo veri ostacoli per Raffaele Fitto al di là di una normale situazione negoziale. L'Italia è un Paese di primo piano della Ue e sono sicura che il nostro governo avrà l'attenzione che merita». «In Liguria sono felice che il centrodestra abbia trovato l'unità sul sindaco di Genova Marco Bucci perché rappresenta una figura di alto profilo».
Letizia Moratti è appena rientrata a Milano da Bruxelles, dove sta prendendo le misure del suo nuovo incarico da europarlamentare di Forza Italia.
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Onorevole Moratti, lei dice che la vicenda Sangiuliano è finita. In realtà la mancata partecipazione della signora Maria Rosaria Boccia a un programma Mediaset ha aperto un altro fronte. L'impressione è che ci siano nuove tensioni fra la famiglia Berlusconi e il governo…
«La famiglia Berlusconi è molto rispettosa dei ruoli istituzionali. Non vedo interferenze o tensioni particolari».
Però la tv resta un nervo scoperto per il centrodestra. La Lega è tornata a proporre di alzare i tetti pubblicitari della Rai per tagliare il canone. Da ex presidente della tv pubblica cosa ne pensa?
«Non condivido la proposta nel modo più assoluto. Le tv pubbliche devono vivere anche attraverso il canone perché devono offrire una programmazione in linea con il loro ruolo di servizio pubblico».
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In Liguria per le regionali il centrodestra ha trovato l'unità su Bucci. Sarà una candidatura in continuità con Giovanni Toti o si aspetta un riconoscimento maggiore per il suo partito?
«Sono felice della scelta di Bucci perché rappresenta una figura di grande profilo, che ha dimostrato di avere grandi qualità manageriali e amministrative. È importante che sia appoggiato in modo convinto da tutto il centrodestra perché questo lo aiuterà nel suo percorso».
Molti si sono sorpresi dal fatto che Bucci abbia accettato la candidatura nonostante una malattia molto seria. Cosa ne pensa?
«La sua è una scelta coraggiosa ma anche consapevole. È una malattia che con le attuali cure più avanzate si può tenere sotto controllo».
A dividere la maggioranza c'è anche lo Ius scholae. Fino a che punto siete disposti a dialogare con l'opposizione?
«Forza Italia porta avanti la sua forte identità sul tema dei diritti. Lo Ius scholae prevede un percorso serio lungo dieci anni prima di arrivare alla cittadinanza. È una misura che, oltre a garantire un diritto, va nella direzione di creare senso di appartenenza e integrazione, rispondendo anche al bisogno di manodopera delle nostre imprese.
Proprio l'altro giorno ho condiviso con la presidente dell'Europarlamento Roberta Metsola quanto fa la Fondazione E4Impact della quale sono presidente: forma tecnici qualificati in Africa che poi, in collaborazione con Confapi e Coldiretti, vengono inseriti nei settori dove più servono».
L'altra battaglia solitaria di Fi è quella per dire no al carcere per le madri con figli fino a un anno di età…
«Quando ero ministro ho lanciato un progetto con il sindaco di Milano che prevede di accogliere in una struttura con infermeria, aula formativa e ludoteca le mamme carcerate con figli fino a tre anni. La formula funziona ancora e può essere facilmente replicata».
In Italia si avvicina la prima manovra con le regole del nuovo patto di stabilità. Su quali misure bisogna concentrare gli sforzi?
«Occorre confermare il taglio del cuneo fiscale e lavorare sulle aliquote Irpef passando dal 35 al 33% per i redditi fino a 60 mila euro e anche ampliando la no tax area fino a 12 mila euro. Poi sono importanti i fondi di garanzia per l'acquisto della prima casa e per l'università e anche l'ipotesi del quoziente famigliare per favorire la natalità».