“IL PRIMO CHE MI HA PARLATO DEL MISSILE È STATO ANDREA PURGATORI. MA LA SUA FONTE NON VOLLE COMPRENSIBILMENTE RIVELARLA” – LUIGI ZANDA, ALL’EPOCA PORTAVOCE DELL’ALLORA PREMIER COSSIGA, RICOSTRUISCE IL CASO USTICA: "UNA GUERRA NEI CIELI? VA PROVATA. SECONDO AMATO FU CRAXI AD AVVERTIRE GHEDDAFI CHE I FRANCESI VOLEVANO UCCIDERLO? NO, FURONO I SERVIZI. LA TESI DEL MISSILE VENNE RIVELATA A COSSIGA DALL’AMMIRAGLIO MARTINI, ALLORA CAPO DEI SERVIZI SEGRETI. MI COLPI’ IL FATTO CHE IL RECUPERO DELL’AEREO VENNE AFFIDATO AD UNA DITTA LEGATA AI SERVIZI SEGRETI FRANCESI. C’ERA UN GIGANTESCO CONFLITTO D’INTERESSI EPPURE…”

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Concetto Vecchio per la Repubblica - Estratti

 

 

Luigi Zanda, che carica ricopriva quando venne abbattuto l’aereo a Ustica?

luigi zanda foto di bacco

«Ero il portavoce del presidente del Consiglio, Francesco Cossiga».

Che ricordi ha di quei giorni?

«Venne subito fatta circolare la tesi del cedimento strutturale, e subito dopo quella della bomba nascosta tra i bagagli: entrambe si rivelarono fasulle, forse frutto di depistaggi».

La tesi del missile non circolava informalmente?

«Ricordo che nei giorni successivi Rino Formica, che era ministro dei Trasporti, mi disse che il capo dell’Agenzia che controllava l’aviazione civile gli aveva categoricamente escluso il cedimento strutturale. Inoltre l’esame dei radar aveva documentato che il Dc9 era stato attorniato da manovre di aerei militari».

 

La battaglia nei cieli.

GIULIANO AMATO - INTERVISTA A REPUBBLICA SULLA STRAGE DI USTICA - 2 SETTEMBRE 2023

«Potrebbe essere. Il primo che mi ha poi parlato del missile è stato Andrea Purgatori, di cui ero molto amico. Informai Cossiga, e Cossiga mi invitò a chiedergli la fonte. Purgatori non volle comprensibilmente rivelarla».

La tesi del missile francese le sembra l’unica possibile?

«Lo disse a Cossiga l’ammiraglio Martini, allora capo dei servizi segreti. Martini era una persona seria e considerata molto attendibile».

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E lei che significato vi attribuisce?

«Nel linguaggio diplomatico tra gli Stati non smentire un’affermazione grave è cosa molto vicina ad un’ammissione».

 

Non avevate quindi informazioni riservate?

«Non sono mai stato al corrente di segreti di Stato o di informazioni riservate su Ustica».

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luigi zanda foto di bacco

Cosa dice del nostro Paese la tragedia di Ustica?

«Se è vero che nei cieli italiani si è combattuta una guerra senza che nessuno degli alleati avesse informato il nostro governo vorrebbe dire che non godevamo di una grande considerazione».

Al punto da violare la nostra sovranità nazionale?

«Sono fatti gravissimi. Vanno provati».

 

 

Come valuta l’intervista di Giuliano Amato?

«Nel merito riprende la deposizione alla magistratura di Cossiga del 2008, peraltro molto nota. Sul piano politico chiede a Macron di accertare se c’è stata una responsabilità della Francia, mi sembra un passo avanti».

Macron lo farà?

«Do per certo che la Francia di Macron collaborerà lealmente con l’Italia e risponderà in modo esauriente alle nostre richieste, se ci saranno da parte del governo».

craxi amato

Secondo Amato fu Craxi ad avvertire Gheddafi che i francesi volevano ucciderlo.

«Cossiga disse ai magistrati d’aver saputo che per ben due volte i servizi segreti avvisarono Gheddafi. Penso che queste sono azioni tipiche da intelligence».

 

Il figlio di Craxi, Bobo, sostiene che il padre salvò Gheddafi ma nel 1986.

«Né Cossiga né Amato sono persone che mentono. Uno dei due ricorda male».

L’uscita di Amato è tardiva?

francesco cossiga

«Quando Cossiga fece quella deposizione nel 2008 pensai che in lui fosse prevalsa un’ansia liberatoria. Doveva dire quel che pensava. Immagino sia stato l’intendimento di Amato: restituire valore alla memoria, in un Paese che ne ha pochissima».

 

 

Cosa l’ha colpita di più?

«Il fatto che il recupero dell’aereo venne affidato ad una ditta legata ai servizi segreti francesi. C’era un gigantesco conflitto d’interessi eppure il magistrato procedette lo stesso con l’incarico. Possibile che nessuno lo avesse avvertito? L’ammiraglio Martini lo fece con Amato. La trovo una cosa enorme».

 

(…)

 

ANDREA PURGATORI

 

 

FRANCESCO COSSIGA E LUIGI ZANDA
luigi zanda foto di bacco