“QUEL VIAGGIO MAI FATTO DI SALVINI A MOSCA HA SUSCITATO GRANDE PERPLESSITÀ ALL'INTERNO DEL PARTITO” - “LA STAMPA” SCOPERCHIA I MALUMORI NELLA LEGA PER I PUTINISMI DI SALVINI: “QUANDO SUI GIORNALI SONO EMERSI I DETTAGLI, PERSINO UN PARTITO MONOLITICO COME LA LEGA HA VACILLATO, E IL SEGRETARIO HA DOVUTO TRASCORRERE MOLTO TEMPO A SPIEGARE I SUOI MOVIMENTI. L'ASPETTO CHE PIÙ HA INDISPETTITO I DIRIGENTI DEL CARROCCIO, ERA PROPRIO IL RUOLO DI ANTONIO CAPUANO…”
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Estratto dell’articolo di Francesco Olivo per “la Stampa”
La Lega si sente accerchiata: da una parte vede in azione quella che chiama la «macchina del fango», dall'altra avverte la paura che ci siano apparati, non meglio precisati, pronti a colpire nel momento più delicato. Le rivelazioni de La Stampa sui contatti tra il consigliere di Matteo Salvini, Antonio Capuano, e un funzionario dell'ambasciata russa, Oleg Kostyukov guastano il clima ottimista nel centrodestra […]
C'è un precedente che in via Bellerio ricordano con fastidio: la visita di Salvini in Polonia del marzo scorso, quando il segretario fu contestato al confine con l'Ucraina dal sindaco di Przemy, che esibì una maglietta con il volto di Putin, indossata anni prima dal segretario della Lega. In molti nel cerchio ristretto salviniano ritengono che si sia trattata di un'imboscata montata ad arte per esporlo a una figuraccia che fece il giro del mondo.
[…]Tra i dirigenti leghisti il timore che potessero arrivare nuovi dettagli sui rapporti di Salvini con i russi è sempre stato presente. Quel viaggio mai fatto a Mosca ha suscitato grande perplessità, nel migliore dei casi, all'interno del partito. Quando sui giornali sono emersi i dettagli dell'organizzazione persino un partito monolitico come la Lega ha vacillato, e il segretario ha dovuto trascorrere molto tempo a spiegare i suoi movimenti.
L'aspetto che più ha indispettito i dirigenti del Carroccio, anche quelli vicinissimi a Salvini, come il suo vice Lorenzo Fontana, era proprio il ruolo di Antonio Capuano, l'ex deputato di Forza Italia, diventato consulente che apriva le porte delle ambasciate. Allora c'era una campagna elettorale, quella delle amministrative, finita con una sconfitta, oggi la posta in gioco è più alta. Nel Carroccio sperano che non tornino i fantasmi dell'ambasciata russa.