“IL REDDITO DI CITTADINANZA È PERICOLOSO” – CALENDA A “RADIO2”: “GIUSTO AIUTARE I PIÙ DEBOLI, MA CHI LAVORA NON È UN PRIVILEGIATO. IL NOSTRO MOVIMENTO? SONO SECCATO CON QUELLI CHE CRITICANO MA NON AIUTANO. POSSIAMO ARRIVARE AL 30%” (AUGURI) – “LA TAV SI DEVE FARE. I CONFINI SONO SACRI, MA SALVINI STA MONTANDO UNO SPETTACOLO INDECOROSO”
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Carlo Calenda è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici", condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta ogni notte dall'1.30 alle 6.00 del mattino. L'ex Ministro ha parlato del suo manifesto in vista delle prossime Europee: "Hanno aderito 140.000 persone, impegnati e militanti. La forza di questo movimento. Sono seccato con quelli che criticano ma poi non aiutano mai. Le critiche vanno bene, Letta o Ricolfi ad esempio hanno detto cose vere, ma non sopporto quelli che criticano e dileggiano.
Non sopporto chi dice che mi appoggia ma da fuori, che è con noi, ma da dietro. E' un momento particolare, chi crede nel programma che abbiamo scritto deve avere il coraggio di schierarsi. I sondaggi sono già positivi, ma mi auguro che il nostro valore possa continuare a crescere. L'inizio è promettente, possiamo arrivare sopra al trenta percento, tantissimi italiani cercano un punto di riferimento che sia costruttivo e concreto, in grado di difendere in Europa l'interesse dell'Italia senza finire a fare i lacchè di Polonia e Ungheria.
Questo movimento non deve essere un allargamento del Pd, ma un riferimento per i tanti elettori moderati, di centrosinistra e di sinistra, che ritengono che l'Italia rischi". Sul reddito di cittadinanza: "E' tra i provvedimenti molto pericolosi. Non perché non sia giusto aiutare i più deboli, ma perché come si fa a dire a un'infermiera che percepisce 1300 euro al mese che deve pagare il reddito di cittadinanza da dare a chi non lavora? E lo paga con la cosa più iniqua, con l'aumento delle clausole Iva. Non è giusto. Non c'è niente di equo in tutto questo. Bisogna aiutare chi non ha, sì. Ma mai pensare che chi lavora e si spezza la schiena sia un privilegiato".
Sul caso Sea Watch: "Non ha niente a che fare con le politiche sull'immigrazione. Salvini prometteva di espellere 600.000 immigrati irregolari, ora non sa come fare. Tutto questo caos su navi che trasportano qualche decina di disperati vittime di naufragi è una fesseria".
Ancora sull'immigrazione: "C'è da chiarire che chi dice di aprire i confini a chiunque è un pazzo. L'Africa nei prossimi 30 anni aumenta di un miliardo e duecento milioni di persone. I confini di un Paese sono sacri, bisogna controllarli, ma questo non ha niente a che fare col soccorrere chi è vittima di un naufragio.
Sul tema immigrazione la sinistra negli ultimi decenni ha fatto un grande errore di comunicazione. L'idea di dire che l'accoglienza debba funzionare sempre e per tutti è completamente priva di fondamento. La Nigeria diventerà grande come tutta l'Unione Europea. Non possiamo trasferire la Nigeria in Italia. Il nostro Governo ha fatto anche politiche dure per combattere gli sbarchi, che infatti avevamo ridotto dell'85%.
C'erano decine di migliaia di persone pronte a salpare dalla Libia. Cosa avremmo dovuto fare? Oggi quasi il 20% delle persone che arrivano in Italia sono analfabete. Non va bene. Le famiglie si integrano meglio. Ma certi discorsi non hanno niente a che fare con la Sea Watch e lo spettacolo indecoroso montato da Salvini per nascondere le sue promesse mancate".
Sulla Tav: "Si deve fare. Ma possiamo stare a discutere dopo che sono iniziati i lavori? Siamo un Paese che ha bisogno di infrastrutture energetiche e di trasporto ferroviario. Questo Governo ha fermato tutti gli investimenti. Non si fa così, questo non è un modo di governare seriamente un Paese. Noi abbiamo sicuramente commesso tanti errori, ma invito gli italiani a pensare alle cose".