“LE REGIONALI IN LOMBARDIA E LAZIO? SEGNANO IL FALLIMENTO DELLA CAMPAGNA D'INVERNO DI SALVINI E BERLUSCONI” - FLAVIA PERINA: “IL MOMENTO PIGLIATUTTO DELLA MELONI SARÀ DIFFICILMENTE MODERATO DA RAGIONI DI FAIR PLAY VERSO GLI ALLEATI. PER DUE MOTIVI. IL PRIMO È POLITICO: LA MADRE DI TUTTE LE BATTAGLIE PER LA DESTRA SARANNO LE EUROPEE DELL'ANNO PROSSIMO, DOVE SI VOTA COL PROPORZIONALE SECCO E IL MOTTO MORS TUA VITA MEA È LA REGOLA - IL SECONDO ATTIENE AL SENSO DI RIVINCITA VERSO COMPAGNI DI STRADA CHE NEGLI ULTIMI DIECI ANNI HANNO CONCESSO QUASI NIENTE ALLA REGINA DELLA DESTRA”
-Estratto dell’articolo di Flavia Perina per “la Stampa”
Viste da destra le regionali di Lombardia e Lazio sono il momento "Meloni pigliatutto" e le dichiarazioni delle maratone post-voto sono già scritte. FdI cercherà di moderare l'entusiasmo per il quasi-annientamento degli alleati. Forza Italia e Lega si appelleranno all'effetto premiership e ripeteranno il ritornello sul loro essenziale apporto alla vittoria della coalizione. I mugugni saranno tenuti a bada almeno per la prima settimana.
[…] i sondaggi che girano di cellulare in cellulare segnano qualcosa di più grande di una vittoria elettorale della destra […]: indicano l'irrilevanza di ogni tentativo degli ultimi tre mesi di riaggiustare i rapporti di forza interni alla maggioranza di governo e il totale fallimento della campagna d'inverno di Salvini e Berlusconi per risalire la china dei numeri.
Al Nord non sono bastati la conferma del candidato leghista, il protagonismo del Capitano, la bandierina della flat tax e la bandierona dell'Autonomia, la discesa in campo del campionissimo Luca Zaia con una benedicente intervista pubblica a chiusura della campagna elettorale.
Così come sono serviti a zero i tormentoni berlusconiani su TikTok e il disperato attivismo dell'imponente macchina regionale forza-leghista. Le vecchie percentuali del 2018 (Lega al 29,6; FI al 14; FdI al 3,6) risulteranno letteralmente ribaltate […] Nel Lazio il colpo sarà analogo, anche se per altri motivi. Qui i dati di cinque anni fa erano meno premianti per Salvini e Berlusconi (anche se, nel 2018, FdI risultava comunque fanalino di coda con l'8,6 dei voti) ma l'affermazione del candidato della destra Francesco Rocca sarà una bandiera strappata alla sinistra […]
[…] Il momento Meloni pigliatutto sarà difficilmente moderato da ragioni di fair play verso gli alleati, per due motivi. Il primo è politico: la madre di tutte le battaglie per la destra saranno le Europee dell'anno prossimo, dove si vota col proporzionale secco e il motto Mors Tua Vita Mea è la regola […] Il secondo è psicologico, umorale, e attiene al senso di rivincita verso compagni di strada che negli ultimi dieci anni hanno concesso quasi niente alla «supponente, prepotente, arrogante, offensiva» (cit. Berlusconi) regina della destra, e anche negli ultimi tre mesi hanno esercitato (vedi alla voce Salvini) un quotidiano controcanto sull'agenda del governo […]
[…] il momento pigliatutto di FdI segna anche la fine del progetto personale di Salvini, con l'azzardo del 2019 che archiviò la Lega Nord per sostituirla con il partito «per Salvini premier», e dell'illusione di Berlusconi di qualificarsi come riferimento "alto" della coalizione e suo padre nobile sulla scena internazionale. Dovranno trovare altri ruoli, altri modi di tirare avanti per il prossimo tratto di strada.