“RENZI E SALVINI SONO PASSATI ENTRAMBI ALLA MINCHIATA D’IMPULSO” - BEPPE GRILLO SCRIVE UNA LETTERA APERTA AI PARLAMENTARI RENZIANI: “IL PAESE È INSTABILE E PIENO DI RANCORI, NON È IL MOMENTO DI DARE SEGUITO A DEI NARCISISMI - RENZI È UN ANIMALE POLITICO DI LIVELLO, SA CHE OGNI MINUTO DI ASSENZA DALLE SCENE, IN QUESTE SETTIMANE, CORRISPONDE A UN OBLIO DI MESI…”

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Valentina Santarpia per www.corriere.it

 

INCONTRO IN STREAMING TRA RENZI E GRILLO INCONTRO IN STREAMING TRA RENZI E GRILLO

«Di solito, prima a di fare qualcosa di importante si è presi dai dubbi, si valutano i pro ed i contro, si possono vivere anche giorni di tormento interiore, poi ci si esaspera e si fa una minchiata d’impulso! I Mattei (Salvini e Renzi, ndr) sono passati entrambi alla minchiata d’impulso, il paese è instabile e pieno di rancori, non è il momento di dare seguito a dei narcisismi». Lo scrive Beppe Grillo in un post sul blog dal titolo «Lettera aperta ai parlamentari renziani».

 

«Renzi è un animale politico di livello», sottolinea il comico, «si accorge di come vanno le cose velocemente: se aspetta la Leopolda non gli resterà altro da fare che spogliarsi davanti a tutti e mostrare tatuaggi Bce and Fmi forever! Insomma, sa che ogni minuto di assenza dalle scene, in queste settimane, corrisponde ad un oblio di mesi e si sente improvvisamente tornare su i popcorn!».

 

grillo renzi grillo renzi

«È addirittura in piena indigestione da popcorn: ha capito che l’abbuffata di guardonismo politico lo potrebbe annientare dalle scene! Così minaccia il paese di far cessare lo scontro fra i due veri ercoli del gradimento, Conte e Salvini, con il grave rischio, per il nostro paese, di svegliarci tutti con Pontida capitale».

 

DI MAIO: «NESSUNA SORPRESA»

Per Luigi di Di Maio, invece «nella sostanza non cambia nulla». Dopo la decisione di Matteo Renzi di lasciare il Pd, trascinandosi dietro qualche decina di senatori e deputati, il Movimento ostenta calma: «Nessuna sorpresa- dice il leader del M5S- di certo per noi non rappresenta un problema, anche perché le dinamiche di partito non ci sono mai interessate. Lavoriamo per gli italiani, solo a loro dobbiamo dare risposte».

 

salvini renzi salvini renzi

Per Di Maio «ogni singolo eletto del M5S ha un solo obiettivo, risolvere le problematiche dei cittadini. E ora che il governo è al completo dobbiamo lavorare con serietà e determinazione e portare a casa altre importanti misure per il Paese come il taglio dei parlamentari».

 

DUBBI A PALAZZO CHIGI

Qualche dubbio sull’operazione e sulla tempistica filtra da palazzo Chigi: quando lunedì sera Renzi stesso ha chiamato Conte per informarlo della sua decisione, il presidente del Consiglio, pur precisando di non voler entrare nelle dinamiche interne di partito, ha espresso le proprie perplessità su una iniziativa che introduce negli equilibri parlamentari elementi di novità, non anticipati al momento della formazione del governo.

 

matteo renzi al senato matteo renzi al senato

A colpire Conte, risulta da fonti interne, è la scelta dei tempi di quest’operazione, annunciata subito dopo il completamento della squadra di governo. Trattandosi di operazione di portata «non trascurabile», poteva essere resa nota prima dell’accordo M5S-Pd: così avrebbe assicurato un percorso ben più lineare e trasparente alla formazione del governo, è il ragionamento del premier. Che, in quel caso, avrebbe avuto un quadro di riferimento più completo per valutare la sostenibilità e la percorribilità del nuovo progetto di governo che ha presentato al Paese.

 

LE DINAMICHE

matteo salvini e matteo renzi si incrociano in senato 1 matteo salvini e matteo renzi si incrociano in senato 1

Di Maio sa bene che in realtà nel governo siedono anche ministri renziani, e che il divorzio non potrà non influenzare la vita, le decisioni e la stabilità del governo giallorosso. Ma la linea del Movimento è quella di andare avanti sulla strada intrapresa, evitando di far trapelare voci su presunti malcontenti e malumori sulla scelta dell’ex presidente del Consiglio.

 

Per l’ex alleato, Matteo Salvini, si tratta di attaccamento ossessivo alla poltrona: «Ormai è il ministro Vinavil», ironizza, e sottolinea: «Non potranno scappare all’infinito, al voto prima o poi ci si va». Ma per chi crede al Conte bis, gli occhi sono puntati all’incontro di domani coi sindacati, poi all’atteso incontro tra Conte e il presidente francese Emmanuel Macron. E giovedì al Consiglio dei ministri dove dovrebbe essere formalizzato il passaggio delle deleghe del turismo al Mibac e del commercio estero al ministero degli Affari esteri.

 

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