“L’ACCORDO STROMBAZZATO CHE MELONI HA STRETTO CON L’ALBANIA SULLA PELLE DEI NAUFRAGHI È UNA CONFESSIONE DI IMPOTENZA” - “REPUBBLICA”: “I CENTRI DI ACCOGLIENZA CHE L’ITALIA FINANZIERÀ E GESTIRÀ SUL TERRITORIO ALBANESE DIFFICILMENTE SARANNO PIÙ EFFICIENTI DI QUELLI IN SICILIA. I FLUSSI MIGRATORI NON SARANNO FERMATI NÉ RIDOTTI. I RIMPATRI DEGLI IRREGOLARI, COMUNQUE A CARICO DELL’ITALIA, NON AUMENTERANNO. A MENO CHE LE AUTORITÀ DI TIRANA NON SI FACCIANO CARICO DI FERMARE I MIGRANTI ILLEGALI CHE LASCERANNO I CAMPI DI ACCOGLIENZA ITALIANI, IL FLUSSO VERSO I CONFINI DELLA UE CONTINUERÀ IMMUTATO. ABBIAMO FATTO UNA FURBATA, PERFETTAMENTE IN LINEA CON LO STILE DELLA NOSTRA PREMIER”

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Estratto dell’articolo di Andrea Bonanni per “la Repubblica”

 

edi rama giorgia meloni

L’accordo molto strombazzato che Meloni ha stretto con l’Albania sulla pelle dei naufraghi è in realtà una amara confessione di impotenza. L’intesa, come la stessa premier ha dichiarato, nasce ad agosto. In quei giorni la Francia aveva deciso di presidiare i valichi con l’Italia. E la Germania aveva sospeso il protocollo per l’accoglimento di una quota dei profughi sbarcati sulle nostre coste, irritata dal rifiuto italiano di riprendere i clandestini che avevamo lasciato partire Oltralpe.

edi rama giorgia meloni 1

 

L’incapacità del governo nel gestire il flusso dei migranti aveva trasformato l’Italia in una propaggine della Libia o della Tunisia: una tappa, relativamente agevole, nel lungo viaggio dal Sud del mondo verso le città francesi, tedesche o olandesi. L’irritazione, legittima, dei partner europei era al massimo. […] Meloni […] ha accettato il salvagente offerto dall’albanese Edi Rama, che a sua volta ha un disperato bisogno di sostegno per ottenere l’apertura dei negoziati di adesione alla Ue.

 

Ma il trasferimento dei naufraghi salvati dalle motovedette italiane sull’altra sponda dell’Adriatico è solo un furbo gioco delle tre carte che non modifica i termini del problema e che non ridurrà l’afflusso dei migranti verso le città del Nord Europa. I centri di accoglienza che l’Italia finanzierà e gestirà sul territorio albanese, infatti, difficilmente saranno più efficienti di quelli presenti in Sicilia. I flussi migratori non saranno fermati né ridotti. I rimpatri degli irregolari, comunque a carico dell’Italia, non aumenteranno.

 

edi rama e giorgia meloni firma accordo per i migranti italia albania 3

La nostra inettitudine nel trattenere, o anche solo identificare, gli irregolari resterà esattamente la stessa. Meloni ha solo parzialmente trasferito in Albania i fallimenti del suo governo. A meno che le autorità di Tirana non si facciano carico di fermare i migranti illegali che lasceranno i campi di accoglienza italiani, il flusso verso i confini della Ue continuerà immutato […] Se questo è lo «straordinario risultato» di cui si vanta la destra italiana, c’è da dubitare che sarà apprezzato da croati, sloveni e austriaci che vedranno aumentare la pressione alle proprie frontiere.

 

edi rama e giorgia meloni firma accordo per i migranti italia albania 1

[…] abbiamo fatto una furbata, perfettamente in linea con lo stile della nostra premier. […] Quale sarà il Paese di primo approdo dei naufraghi salvati dalle navi italiane e trasportato nei centri di accoglienza italiani in Albania? Potrà l’Italia rifiutarsi di riprenderli quando verranno fermati in Germania, in Francia, in Austria o in Slovenia?

 

Giorgia Meloni è convinta di essersi sbarazzata di qualche decina di migliaia di disperati che non sapeva come gestire. Ma, a meno di trasformare i nuovi centri delocalizzati in veri e propri campi di concentramento in violazione di ogni diritto umanitario, come avrebbe voluto fare il governo britannico con l’Uganda, la toppa albanese non riuscirà a coprire il buco italiano.

 

edi rama e giorgia meloni firma accordo per i migranti italia albania 2

Né a nascondere agli occhi dell’Europa il fallimento di un governo che ha vinto le elezioni promettendo di fermare gli sbarchi, ma che è riuscito solo ad esportare un problema che non sa e non vuole risolvere.