“PER L’ALLUVIONE NON CI È ARRIVATO NEANCHE UN EURO” – SCAZZO TRA IL PRESIDENTE DELL’EMILIA ROMAGNA, STEFANO BONACCINI E GIORGIA MELONI SUI SOLDI DA STANZIARE PER I DANNI CAUSATI DAL MALTEMPO – LA PREMIER RISPONDE AL FIELE ELENCANDO LE MISURE DEL GOVERNO PER POI RINTUZZARE IL GOVERNATORE DEM: "NON BISOGNA CEDERE ALLA FRETTA CHE PARE RISPONDERE AL DESIDERIO DI AVERE UN PO’ DI VISIBILITÀ, ALIMENTANDO POLEMICHE INUTILI” – LA CONTRO-RISPOSTA DI BONACCINI..
-Estratto dell’articolo di Cesare Zapperi per “il Corriere della Sera”
I sorrisi e le attestazioni di stima reciproca ormai sono un lontano ricordo. Sui fondi per la ricostruzione post alluvione tra la premier Giorgia Meloni e il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini si consuma un botta e risposta duro e senza sconti. Con un’appendice di polemica politica che parte da Sant’Anna di Stazzema dove, nella ricorrenza dei 79 anni dalla strage nazista, il governatore attacca Ignazio La Russa, definendolo «inadeguato» alla carica che ricopre.
Lo scontro sull’alluvione, invece, è molto concreto e si riassume in due domande: i soldi ci sono? E quanti ne sono arrivati finora? Bonaccini nei giorni scorsi aveva detto più volte pubblicamente che «non è arrivato un euro».
Ieri è arrivata la replica-smentita della presidente del Consiglio (con immediata controrisposta di Bonaccini). «Nei tre mesi trascorsi dagli eventi che hanno colpito l’Emilia-Romagna — sottolinea Meloni — il governo ha provveduto ad emanare due decreti (poi convertiti in legge), mobilitando in totale risorse per 4,5 miliardi». […]
Ma accanto all’elenco di quanto fatto, Meloni aggiunge considerazioni che vanno dritte al bersaglio. «Dopo l’alluvione non ho avuto modo di leggere da parte sua alcuna parola di sostegno all’azione del governo». E chiude la sua lettera con una punta di veleno finale: «Non bisogna cedere alla fretta e alla frenesia che pare rispondere al desiderio di qualcuno di avere un po’ di visibilità, alimentando polemiche inutili».
Nella sua risposta Bonaccini tiene il punto sui fondi non ancora arrivati, anche se cerca di essere «collaborativo». Per questo, prima di replicare alle cifre fornite dalla presidente del Consiglio, rinnova «la richiesta di un incontro per trovare, insieme e con spirito di collaborazione, le risposte più efficaci per persone e imprese colpite dall’alluvione, che chiedono solo una cosa: tornare alla normalità e poter ripartire. Ricevendo il 100 per cento degli indennizzi, come promesso dal governo».
Il presidente della Regione prende atto delle cifre fornite da Palazzo Chigi («nessuno disconosce il valore di quanto fatto») ma al contempo torna sulla segnalazione che ha fatto arrabbiare la premier: «ribadisco quanto i sindaci, le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali stanno dicendo: la stragrande maggioranza delle imprese ad oggi non ha ricevuto un solo euro di indennizzo, ma neppure sa come approntare le perizie necessarie per ottenere in futuro il pieno risarcimento dei danni». Una situazione, sostiene Bonaccini, «semplicemente incredibile». […]
Ma anche in questo caso, il governatore corregge un’affermazione della premier: «degli oltre 400 milioni per gli interventi di somma urgenza realizzati, nulla ad oggi è arrivato nelle casse dei Comuni, che pertanto continuano ad essere esposti». La conclusione, però, è distensiva: «La fretta che Meloni mi imputa è quella dei nostri cittadini. Che tutto meritano fuorché polemiche sterili tra istituzioni. Noi siamo qui per dare una mano». E rinnova l’invito ad un incontro il prima possibile per un chiarimento definitivo.