“E’ DEMENZIALE ELEGGERE ALLA SEGRETERIA CHI NON E’ DEL PD” – VINCENZO DE LUCA MENA FENDENTI A ELLY SCHLEIN E AL SUO GRUPPO DIRIGENTE: “SI È ANNUNCIATO UN PROCESSO DI RINNOVAMENTO E DI QUASI PALINGENESI DEL PD, SENZA AVER MAI CHIARITO CHI SONO I RESPONSABILI DEL DISASTRO ELETTORALE CUI È STATO PORTATO IL PARTITO - NEL PD VIGE LA SELEZIONE IN NEGATIVO (PIÙ PERDI, PIÙ TI PROMUOVONO) - L’IMPOSTAZIONE TUTTA IDEOLOGICA SUL TEMA DEI DIRITTI NON È UN PROGRAMMA POLITICO PER IL GOVERNO DELL’ITALIA - NON ESISTE UN PD NEL QUALE ANIME MORTE PARLANO UNA LINGUA MORTA, INCOMPRENSIBILE ALLE PERSONE NORMALI…”
-Estratto dell’articolo di Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”
Vincenzo De Luca, nel suo libro, «Nonostante il Pd» (Piemme), sostiene che Schlein non ha rinnovato il partito…
«[…] ho solo rilevato con un linguaggio semplice, con un linguaggio comprensibile dalle persone normali, una grande anomalia politica: si è annunciato un processo di rinnovamento e di quasi palingenesi del Pd, senza aver mai chiarito chi sono i responsabili del disastro elettorale cui è stato portato il partito. Trovo bizzarro ritrovare sulla scena, come se fossero turisti svedesi capitati qui per caso, e senza neanche un accenno di autocritica, tutti quelli che hanno deciso e avuto responsabilità per un decennio. In queste condizioni, l’annunciato rinnovamento è una finzione».
E quindi?
«È necessario riprendere il cammino, sulla base di un’operazione verità. Il tempo degli opportunismi è scaduto. Occorre battersi perché sia rispettato il lavoro dei militanti, siano rotte le gabbie delle correnti che sono soltanto contenitori vuoti che servono a garantire le candidature per le successive campagne elettorali, nella totale indifferenza al destino del Pd e del Paese.
Intendo sollecitare la definizione di un programma di governo che, partendo dal nostro insediamento nel mondo del lavoro e della povera gente, sia tale da parlare alla maggioranza della società italiana, a tutti i ceti dinamici e produttivi, presentandosi come alternativa credibile a questo governo».
Scrive che è «demenziale» eleggere alla segreteria chi non è del Pd.
«Confermo convintamente».
Sostiene che nel Pd è pieno di nullità. Qualche nome?
«Denuncio il fatto che nel Pd vige la selezione in negativo (più perdi, più ti promuovono); denuncio la presenza di soggetti che, entrati da qualche mese nel partito, parlano con una supponenza da statisti, offendendo il sacrificio e il lavoro di chi è impegnato nei territori da solo, e di chi combatte da decenni; […]».
Scrive che il Pd è superfluo.
«Il Pd non è la sinistra […] Non ha futuro un Pd che non parla di sicurezza, che pregiudica i rapporti con tutto il mondo cattolico, che non parla di impresa e di ceti professionali; che non propone una riforma profonda della giustizia e non fa sua una battaglia a fondo contro il mostruoso groviglio burocratico-amministrativo-giudiziario che blocca ogni energia positiva […] L’impostazione tutta ideologica sul tema dei diritti, sicuramente importante, non è un programma politico per il governo dell’Italia. […] Non esiste un Pd nel quale anime morte parlano una lingua morta, incomprensibile alle persone normali e che non riesce mai a creare entusiasmi collettivi». […]