“L’INCONTRO C’È STATO, MA IL 20 MARZO” – “LA STAMPA” CONFERMA IL FACCIA A FACCIA TRA MATTARELLA E DRAGHI, SMENTITO DAL QUIRINALE, MA CORREGGE IL TIRO, E LO ANTICIPA DI UNA DECINA DI GIORNI – IL CAPO DELLO STATO NON VUOLE ESSERE TIRATO PER LA GIACCHETTA: “NON SONO IL CAPO DELL’OPPOSIZIONE”. I RAPPORTI CON LA MELONI SONO BUONI: UNA COSA È INTERPRETARE IL RUOLO DI GARANTE E DARE CONSIGLI, UN’ALTRA E FARE IL CONTROCANTO, COSA CHE SUPER-SERGIO NON HA MAI VOLUTO. SE LA SALUTE LO ASSISTERÀ, ARRIVERÀ FINO A FINE MANDATO…

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1. L'INCONTRO TRA MATTARELLA E DRAGHI È AVVENUTO IL 20 MARZO AL QUIRINALE

Estratto dell’articolo di I. Lomb. per “La Stampa”

sergio mattarella mario draghi

 

Nella mattinata di ieri la Presidenza della Repubblica ha pubblicato una nota per smentire la notizia uscita su La Stampa, di un colloquio tra Sergio Mattarella e Mario Draghi avvenuto nei due giorni precedenti il pranzo del 31 marzo tra il Capo dello Stato e Giorgia Meloni. L'incontro c'è stato, ma è avvenuto - nel massimo riserbo - il 20 marzo. Lo confermano fonti del Quirinale e vicine all'ex presidente del Consiglio. Dunque, va retrodatato di dieci giorni rispetto a quanto scritto e secondo il Colle non si è parlato di Pnrr.

 

sergio mattarella giorgia meloni centenario aeronautica militare

[…]. Quattro giorni dopo l'incontro con Draghi, il 24 marzo, a Firenze, Mattarella lancia il suo allarme e citando Alcide De Gasperi avvisa: «È il momento per tutti, a partire dall'attuazione del Pnrr, di mettersi alla stanga». Il governo si sente sotto processo e reagisce puntando il dito contro l'eredità di Draghi. […] la paura di non farcela a mettere a terra i progetti e a spendere tutti i 209 miliardi è tanta.

 

Lo confessa a questo giornale un diplomatico, a margine del Consiglio europeo del 24-25 marzo, e in quelle stesse ore anche un ministro meloniano. Il 30 marzo esce la notizia di una telefonata tra Draghi e Meloni. Il giorno dopo, il 31 marzo, Mattarella riceve la premier […] La leader e il presidente parlano per due ore. Un tempo lunghissimo. i. lomb.

 

sergio mattarella vignetta di riccardo mannelli

2. IL FASTIDIO DI MATTARELLA: "NON SONO IL CAPO DELL'OPPOSIZIONE". E IL GOVERNO SBANDA SUL PNRR

Estratto dell’articolo di Simone Canettieri per “il Foglio”

 

“Non sono il capo dell’opposizione”. La frase per quanto scontata, visto che a ribadirla in queste ore con una punta di fastidio è proprio Sergio Mattarella, racconta però da un punto di vista privilegiato quanto sta accadendo al governo alle prese con il Pnrr.

 

[…] Venerdì la premier è salita al Colle per un pranzo che si è protratto più del previsto tanto da farle saltare la trasferta elettorale a Udine. Al centro del menù, si presume, la grana del Pnrr, ma anche i caveat dell’Europa all’Italia (la ratifica del Mes e un provvedimento sui balneari, prossimo ad arrivare in Cdm).

 

sergio mattarella a crotone 3

E’ di ieri la notizia che anche Mario Draghi è andato al Quirinale, ma, si scopre, undici giorni prima della convocazione della leader di FdI. Ecco, è in questa dinamica che Mattarella non intende entrare: ricevere “per cortesia” l’ex banchiere a cui affidò il governo del presidente dopo Giuseppe Conte, non vuol dire che ci sia l’intenzione di creare giochi di sponda per mettere in difficoltà l’attuale “capa” del governo.

 

Una cosa insomma è essere il garante della Costituzione, armonizzare i rapporti soprattutto in politica estera, dare consigli, pungolare l’esecutivo anche con forza; un’altra è ergersi a controcanto. I rapporti fra il presidente della Repubblica e Meloni sono buoni e per nulla problematici […]. Al di là dei pareri personali e delle convinzioni più intime del bis presidente. Esempio: se Salvini vuole togliere la protezione speciale ai migranti in sé il fatto può dispiacere all’inquilino del Colle, ma non lede dettami costituzionali.

 

sergio mattarella mario draghi

[…]  Da quando si è insediato il governo di destra, così diverso dal percorso politico di Mattarella, spesso si è creata una contrapposizione di simboli. La presenza al Festival di Sanremo, la visita alle vittime di Cutro o alla tomba di don Diana. Azioni fatte “per” non “contro”.  Così come i futuri viaggi, il 18 aprile, ad Auschwitz e Boves, nei luoghi simbolo di Shoah e antifascismo, non sono da mettere in correlazione alle strambate di Ignazio La Russa su via Rasella […].

 

E però questo offre il dibattito pubblico e sembra essere tutta una questione di equilibri, quella di chi ha come ragione sociale il suo essere “super partes”.  Quanto durerà la tempra del presidente davanti a una navigazione che si preannuncia comunque complicata, con un pezzo di opinione pubblica pronta a strattonarlo?

 

ignazio la russa sergio mattarella giorgia meloni

Se la salute lo assisterà, assicurano gli amici dell’ottantunenne nonno d’Italia, andrà fino alla fine del mandato. Un po’ per spirito di servizio “quasi monacale” un po’ perché capisce la sedia sulla quale poggia: il suo ruolo può dirsi autorevole solo se non ha una data di scadenza anticipata.

 

D’altronde anche Christine Lagarde, presidente della Bce, nei giorni scorsi durante la cena a Firenze dell’Osservatorio giovani editori, si è lasciata sfuggire un commento “sull’importanza della rielezione di Mattarella come elemento di continuità e stabilità per l’Italia”. In questo scenario si muove il capo dello Stato. […] I fondi ballano, sospesi in aria come le parole. E il citofono di Mattarella resta sempre dov’è: “Presidente, possiamo salire per  parlare un po’?”.

 

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