“SALVINI È UN MOVIMENTISTA: SI MUOVE MOLTO, SI AGITA, MA NON HA PENSIERO POLITICO” - FRANCESCO MERLO RIFA’ I CONNOTATI AL LEGHISTA: “VUOLE RIACCREDITARSI A MOSCA DOVE LO CONSIDERANO UN INGRATO. E NON SOLO PER I FINANZIAMENTI. I RUSSI RICORDANO I SUOI GROTTESCHI ECCESSI DI DEVOZIONE. QUANDO DISSE: ‘CEDO DUE MATTARELLA PER MEZZO PUTIN’ - DOPO L'INVASIONE DELL'UCRAINA, SALVINI SI È VERGOGNATO, POI SI È VERGOGNATO DI ESSERSI VERGOGNATO, E ALLORA SI È CONVERTITO AL PACIFISMO, QUINDI È DIVENTATO GANDHIANO, E POI DI NUOVO PUTINIANO MA RILUTTANTE - ANCHE I RUSSI HANNO CAPITO CHE DEGLI AMICI ITALIANI, SALVINI È IL PIÙ SUONATO, QUELLO CHE LE PRENDEVA ANCHE QUANDO VINCEVA, E FIGURIAMOCI OGGI CHE PERDE…”
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SALVINI, FALLIMENTO SENZA GLORIA ROMA 1978, LA MEMORIA D'ITALIA
Da “Posta e Risposta” – “la Repubblica”
Caro Merlo, perché Salvini vuole a tutti i costi andare a Mosca? Se non fosse lui quasi quasi mi farebbe pena.
Gilda D'Avena - Pescara
Risposta di Francesco Merlo:
Non si faccia commuovere da questo suo lento fallimento senza gloria. Salvini è rimasto l'incredibile Hulk che, da ministro dell'Interno, eccitava il razzismo e invitava a sparare ai ladri (alle spalle).
L'errore, che qualcuno allora commise, è credere che esista un Salvinipensiero, un'ideologia estremista ma coerente. Salvini è sempre stato un movimentista, nel senso che si muove molto, si agita, non si contiene ma non ha pensiero politico. (Pochi ricordano che, non molti anni fa, andò in Corea del Nord e tornò dicendo «è come la Svizzera»). Tanto più oggi che, sopraffatto dal successo di Giorgia Meloni e in calo nei sondaggi, si sente scavalcato anche come putiniano.
Insomma, si muove in modo scomposto per riaccreditarsi a Mosca dove lo considerano un ingrato. E non solo per i finanziamenti. Anche i russi, forse più di noi, ricordano i suoi grotteschi eccessi di devozione. Quando disse per esempio: «Se devo scegliere tra Obama e Putin scelgo Putin tutta la vita».
E poi: «Ne avessimo di più come Putin sulla faccia della terra». Ancora: «Cedo due Mattarella in cambio di mezzo Putin». Infine: «Farei a cambio e porterei Putin nella metà dei Paesi europei mal governati da presunti premier eletti».
Si sa com' è andata: dopo l'invasione dell'Ucraina, Salvini si è vergognato, poi si è vergognato di essersi vergognato, e allora si è convertito al pacifismo, quindi è diventato gandhiano, e poi di nuovo putiniano ma riluttante Anche i russi hanno capito che di tutti i loro amici italiani che, storditi dalla guerra (Conte, Grillo, persino Berlusconi), si sono smarriti per strada, Salvini è il più suonato, quello che le prendeva anche quando vinceva, e figuriamoci oggi che perde.