“SALVINI VUOLE RIAPRIRE LE CASE CHIUSE. MA SI VESTIRÀ DA CLIENTE O DA PUTTANA?” - BEPPE GRILLO SCATENATO CONTRO LA LEGA, NELLA TAPPA CALABRESE DEL SUO TOUR: “SPERO DI NON TROVARMI DI FRONTE QUALCHE NOTTE UN LEGHISTA IN CASA. SAREI COSTRETTO A TIRARGLI UN LIBRO IN TESTA. SPERANDO POI CHE LO LEGGA…” - IL CALCIONE AL M5S: “SIAMO DEI MOSTRI PERCHÉ ABBIAMO PORTATO IN PARLAMENTO DEI CEPPI DI UMANITÀ E CULTURA. NON RIPOSO PIÙ COME UN TEMPO: HO LA NECESSITÀ DI STARE TRANQUILLO E GODERMI UN PO' LA VITA”
-Carlo Macrì per il “Corriere della Sera”
Forse Beppe Grillo si aspettava la polemica dopo le proteste di Lecce- E così, giunto in Calabria, si era persino premurato di fornire il materiale per essere impallinato, facendo sistemare cesti di mandarini nella hall del teatro Metropol di Rossano-Corigliano dove ieri sera c'è stata la prima calabrese del suo spettacolo «Insomnia Ora dormo!». I contestatori avrebbero potuto prenderli, portarli dentro e lanciarli durante lo spettacolo. Ma non se ne sono visti.
Il teatro non era pieno: circa 700 persone su una capienza di 1.200 posti. Grillo riscalda subito l'ambiente esordendo in dialetto calabrese. Giù i primi applausi. Poi tira dritto sulle questioni politiche attuali. Nessun accenno, però, al suo «allontanamento» dal Movimento. Subito Salvini nel mirino. «Vuole riaprire le case chiuse. Ma lui si vestirà da cliente o da puttana?». Altro argomento la legittima difesa. «Spero di non trovarmi di fronte qualche notte un leghista in casa. Sarei costretto a tirargli un libro in testa. Sperando poi che lo legga».
In mattinata, sul suo blog, Grillo si era scagliato contro il neo segretario del Pd Nicola Zingaretti, definito «Er Zeppola», accusandolo di usare un «linguaggio Frankenstein»: cioè «l assemblaggio di una quantità e varietà di automatismi lessicali (forma estrema dei luoghi comuni) tenuti insieme, sacrificando congiuntivi, distinzioni di genere, da smarrimenti del soggetto e complementi oggetto trasformati in saponette inafferrabili, insomma agrammatismi vari che ci pongono di fronte ad una fenomenologia nuova.
Probabilmente Zingaretti ci mette di fronte ad una categoria retorica originale e dinamica, perfettamente al passo con i tempi della comunicazione social-mediatica cui bisogna ancora dare un inquadramento nosografico degno. Eppure viene da chiedersi: si tratta di una capacità oppure di un' incapacità?».
Sul palcoscenico un letto, unico arredo della scenografia. «Non riposo più come un tempo. Vorrei poterlo fare perché ho la necessità di stare tranquillo e godermi un po' la vita» dice il comico genovese. Sul Movimento dice: «Siamo dei mostri perché abbiamo portato in Parlamento dei ceppi di umanità e cultura». L' accenno finale è alla Tav. «Per evitare il traffico bisognerebbe aumentare il costo del carburante e sistemare più autovelox lungo le strade. Non è detto che più infrastrutture rendono più veloce il traffico stradale e ferroviario» .