“NELLA SCATOLETTA DI TONNO CI ABBIAMO TROVATO LA PIOVRA” - PENSAVATE CHE IL VOTO SU ROUSSEAU AVESSE SANCITO LA PACE DENTRO AL M5S? VI SBAGLIAVATE - DEBORA BILLI, FEDELISSIMA DI GIANROBERTO CASALEGGIO, ANNUNCIA SU FACEBOOK L’ADDIO AL MOVIMENTO: “MI ALLINEO A TANTI ALTRI AMICI. L’OBBROBRIO CONSUMATO NEL PALAZZO HA SUPERATO IN NEFANDEZZA IL GOLPE DEL 2011. È STATA LA STRAGE DEI CASALEGGINI…” - QUANDO SI AUGURAVA LA MORTE DI NAPOLITANO
-
Jacopo Iacoboni per “la Stampa”
«Il M5S oggi governa col Pd. Nella scatoletta di tonno ci abbiamo trovato la piovra, ed è stato più facile lasciarci abbracciare che combatterla». Una del gruppo dei casaleggesi, Debora Billi, viene allo scoperto e annuncia: lascio il M5S. Stiamo facendo tutto l' opposto di quello che Casaleggio ci aveva insegnato.
Molti dei casaleggesi (a partire da Pietro Dettori) non hanno tradito la lezione del loro maestro, Gianroberto Casaleggio. E va riconosciuto; che si sia o meno d' accordo con loro, o coi loro avversari (i grillini-contiani-casaliniani), o con nessuno dei due fronti.
Billi fino al 2018 è stata per cinque anni la responsabile della comunicazione web nello staff M5S, in larga parte selezionato direttamente dal fondatore, il manager milanese. È stata un personaggio le cui azioni avevano un peso, una donna anche molto discussa, per alcune sue uscite, ma non ha agito per tornaconto personale: «Oggi mi allineo a tanti altri amici e dico addio al Movimento. L' obbrobrio che si è consumato nel Palazzo ha superato in nefandezza il golpe del 2011, e la mano che ha riconsegnato il mio Paese ai carnefici della Grecia stavolta porta il nome di Movimento. Ho dato il mio ultimo Oxi (no) a Rousseau».
Il suo racconto è un momento di verità sul mare di trasformisti in cui annega il Movimento: «Ho partecipato a cerchi magici, a vertici, ho vissuto momenti storici per il Movimento. Ho scritto decine di post per il blog di Beppe, alcuni dei quali finiti sulle prime pagine. Ho fatto campagne web e social, nel periodo dell' assai discusso divieto tv, che hanno coinvolto e trascinato l' intero Movimento. Esisteva ancora a quell' epoca il Movimento, sapete?».
Non nasconde neanche, Billi, i punti più attaccabili del suo curriculum, addirittura rivendica «la campagna di Luigi sui "taxi del mare" è stata un' idea mia, e ha aperto gli occhi al Paese sui trafficanti di uomini». O come quando scrisse un orribile tweet notturno (girato a valanga nella propaganda M5S) contro Giorgio Napolitano: «Gianroberto mi disse "Chiudi tutto per 48 ore, e passerà". Un ottimo consiglio».
Spiega che la lunga guerra nel M5S è iniziata da lontano, dalla morte del fondatore: so che Gianroberto mi ha difeso fino in fondo. Adesso è il passato, «come è passato Gianroberto: era malato, aveva i giorni contati, e fu così che nel m5s partì la prima Foresta dei Pugnali Volanti. In quella guerra sanguinosa e tutta interna, tanti furono i morti lasciati a terra. In primis i meetup, quelli litigiosi ma anche quelli "scomodi"; poi singoli attivisti, scomunicati di botto; e poi la gente nel Palazzo, dai parlamentari agli umili lavoratori della vigna m5s come ero io o Messora». Sui giorni finali, dell' accordo Conte-Casalino Grillo con Franceschini e Zingaretti, riassume: «È stata la strage dei casaleggini, di cui quello che avete visto nei giorni scorsi è stato solo l' atto finale».
Vincono «alcune mezze figure di capacità nulle, e qualche arrampicatore che ha poi fatto carriera spinto da chissà chi». I parlamentari? «Ho visto moltissimi di loro fare appelli per il governo con il Pd: sì, sei su scherzi a parte. Addio M5s, torno ad essere libera. Non devo più fedeltà a nessuno: Gianroberto è morto, ma mi piace pensare che avrebbe approvato».