“SI INIZIA A FARE LA CONTA DEI FLOP DELLE SARDINE” - ALDO GRASSO TUMULA IL MOVIMENTO: “QUATTRO GATTI A SCAMPIA; PIAZZA MEZZA VUOTA A PISTOIA; LA PHOTO INOPPORTUNITY CON I BENETTON; I PRIMI DISSIDI INTERNI NELLE PAROLE DI STEPHEN OGONGO - LO SPONTANEISMO È BELLO ALL'INIZIO, DOPO ARRIVA IL PANTANO - EVAPORATO L'ENTUSIASMO, RESTA L'INCOMODO DI ANDARE AVANTI. PASSATO IL DILETTO, RESTA IL DILETTANTE” - LE SARDINE TORNANO IN PIAZZA: PARTE LA STAFFETTA PER LE REGIONALI…
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1 - GLI ANTICORPI DELLA (NUOVA) PARTECIPAZIONE
Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”
Un movimento politico s' instaura sul crollo di un' esaltazione: i raggiri di quello non si addicono a questa. Altrimenti Lenin non avrebbe mai scritto «Che fare?». Lo spontaneismo è bello all'inizio, nella fase aurorale, quando c' è mobilitazione, la partecipazione dei nauseati dalla politica, quando non esistono gerarchie, burocrazie. Dopo però arriva il pantano, l'irrealismo, l'obliquità: i raggiri, appunto.
Si comincia a fare la conta dei flop delle cosiddette Sardine, nonostante Mattia Santori insista nel proporre il movimento come un «anticorpo a un vecchio modo di fare politica»: quattro gatti a Scampia; piazza mezza vuota a Pistoia; la photo inopportunity con i Benetton; i primi dissidi interni nelle parole di Stephen Ogongo.
La storia non è nuova: ci sono state le catene umane dei girotondini invocate da Nanni Moretti, poi il Popolo Viola di San Precario (molto coccolato da intellettuali e artisti), poi il Movimento Arancione («Noi siamo il potere dei senza potere, la voce dei senza voce»), quello dei sindaci Pisapia, Doria e De Magistris, poi l' indignazione delle donne di Se Non Ora Quando, bollate come «radical chic», poi ancora le madamine di Torino, poi le Sardine, «i partigiani del nuovo millennio». Evaporato l' entusiasmo, resta l' incomodo di andare avanti. Passato il diletto, resta il dilettante.
2 - LE SARDINE TORNANO IN PIAZZA PARTE OGGI LA STAFFETTA PER LE REGIONALI
Ilaria Venturini per “la Repubblica”
Una sardina gigante che partirà oggi da Vicenza in memoria di Tina Costa, la partigiana pasionaria scomparsa a marzo scorso. Gli operai della Whirlpool che prenderanno il testimone a Napoli e poi ancora le reti dei pescatori di Taranto, sino alla festa a Lecce con gli ulivi. Le Sardine tornano ad occupare le piazze in un tour dal Veneto alla Puglia, passando per Roma, che vuole ricucire ogni strappo: quelli interni al movimento così come il divario tra Nord e Sud.
«L' obiettivo è trasformare il movimento che è nato a livello locale in una realtà che faccia da ponte tra la società e la politica, quella sana - dichiara Mattia Santori - è meglio essere una lobby della buona politica che confondersi con i partiti. Ha funzionato nel coinvolgimento delle persone, crediamo che possa funzionare anche per la presentazione delle istanze».
Il leader bolognese del movimento ieri era a Milano all' assemblea delle Sardine lombarde. «Stiamo girando i territori perché è mancata la condivisione di scelte, idee e processi» confessa Mattia Santori riconoscendo che «è difficile sintetizzare le istanze e le speranze dei territori. Facciamo quello che dovrebbero fare tutti i politici: avere ottomila antenne. Più si ascolta e meno si sbaglia».
Al via dunque alla staffetta che dopo Vicenza sarà domani a Padova, il 13 al Parco del Valentino per "Bacioni da Torino" (è previsto l' arrivo di Salvini), il 15 febbraio a La Spezia e nel comune toscano di Fivizzano, infine il 16 in piazza Santi Apostoli a Roma - le sardine romane condannano gli insulti a Giorgia Meloni apparsi nella vecchia pagina del fuoriuscito Stephen Ogongo - , due giorni dopo a Napoli, poi Taranto, Lecce e il 20 a Pesaro.
All' inseguimento di Salvini, in Regioni in cui si vota. In Campania le Sardine sperano in un ripensamento del Pd su De Luca e in un accordo con De Magistris e il M5S; in Puglia fanno appello all' unità della sinistra. «Al Sud rappresenteremo le istanze portate ai ministri Provenzano e Boccia tra cui lavoro, ambiente e investimenti», spiega Maurizio Tarantino. Le Sardine incontreranno i due ministri martedi e mercoledì e auspicano successivamente un confronto con il premier Conte. Resta aperto anche il dialogo col Pd, «il partito meno lontano da noi» riconosce Santori.