“SI STA SGRETOLANDO IL MITO CHE GIORGIA MELONI E’ ‘BRAVISSIMA’” - IL DIRETTORE DI “DOMANI”, EMILIANO FITTIPALDI, FRIGGE LA DUCETTA: “HA SBAGLIATO TUTTO QUELLO CHE POTEVA SBAGLIARE. LO SBANDIERATO ‘PIANO MATTEI’ È UNO SLOGAN-TRUFFA. GLI ACCORDI CON LA TUNISIA SONO CARTA STRACCIA. HA LITIGATO CON FRANCIA E GERMANIA, HA IPOTIZZATO RIMPATRI NON FATTIBILI. SUL PNRR LA DECISIONE DI ACCENTRARE IL DOSSIER A PALAZZO CHIGI NON HA DATO I FRUTTI SPERATI - LE PROMESSE SULLE PENSIONI SONO RIMASTE INEVASE E LA TASSA SULL'EXTRAGETTITO DELLE BANCHE E’ STATA BOCCIATA - LA PREMIER È PREDA, DAVANTI ALLE CRITICHE, DI UN VITTIMISMO SISTEMATICO NON CONSONO A CHI DEVE GUIDARE IL PAESE”
-Estratto dell’articolo di Emiliano Fittipaldi per “Domani”
C'è un mantra che dallo scorso 25 settembre ripetono i media simpatizzanti e le classi dirigenti salite sul carro del vincitore […]: Giorgia Meloni sarà anche di estrema destra, sarà circondata da balilla impresentabili e incapaci assortiti, ma lei, Giorgia, è «davvero brava. La più brava di tutti». […] dopo quasi un anno di governo l'assioma si sta sgretolando. […] Lo sbandierato “Piano Mattei” per aiutare i migranti a casa loro è uno slogan-truffa dietro il quale non c'è né contenuto né strategia, mentre gli accordi con il dittatore tunisino Kaïs Saïed valgono – come dimostra il boom degli sbarchi – quanto carta straccia.
Meloni ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare: prima ha litigato con Francia e Germania, i grandi d'Europa senza il cui appoggio è irrealistico pensare di cambiare il regolamento di Dublino; poi ha ipotizzato rimpatri non fattibili, blocchi navali chimerici e, soprattutto, ha copiato Salvini puntando tutto sulla propaganda securitaria.
Senza rimettere in piedi l’unico piano che – in attesa di riforme delle norme Ue – può funzionare per gestire i flussi eccezionali: cioè il sistema degli ex Sprar per un’accoglienza diffusa e a basso impatto sul territorio.
[…] Sul Pnrr la decisione del capo del governo di accentrare il dossier a Palazzo Chigi nelle mani del fedelissimo Raffaele Fitto non ha dato i frutti sperati, e ora i tagli ai progetti rischiano di buttare alle ortiche un'opportunità storica. Il fiasco non sarà da addebitare solo all'esecutivo […] ma è un fatto che la premier non abbia mai voluto metter mano alla riforma della burocrazia locale e centrale, primo inceppo alla messa a terra del NextGenerationEu. Ha preferito concentrarsi su premierato e autonomia, due riforme che difficilmente vedranno mai la luce in questa legislatura.
Le promesse sulla detassazione a tappeto o sulle pensioni sono rimaste inevase, mentre la cancellazione del reddito di cittadinanza ha eliminato un sostegno essenziale a centinaia di migliaia di famiglie disagiate. Mentre misure estemporanee […] per placare il populismo della sua base (in primis la tassa sull'extragettito delle banche) sono state bocciate […]. Anche perché scritte con i piedi: saranno modificate con emendamenti ad hoc, ma comunque non porteranno nelle casse dello Stato quanto ipotizzato. […]
[…] Dopo i disastri della conferenza stampa di Cutro, la premier si è chiusa nella sua casamatta. Isolata e arrabbiata, è incapace di svestire i panni dell'agitatore d’opposizione per indossare quelli della presidente del Consiglio, rimanendo così preda davanti alle critiche di un vittimismo sistematico non consono a chi ha l'alta responsabilità di timonare il paese. […] le favole della propaganda si infrangono sul principio di realtà, che svela come Meloni – ahinoi – sia assai più scarsa di quello che le leggende tramandavano.