“STIAMO SBAGLIANDO, L’IDEOLOGIA CI STA UCCIDENDO” – TRA GLI ALTI DIRIGENTI DELLA LEGA EMERGONO MOLTI DUBBI SULLA LINEA NO-MES, CHE STA IMPANTANANDO IL GOVERNO – MA LA RATIFICA DEL FONDO SALVA STATI È SOLO UNO DEI MOLTI FRONTI APERTI TRA SALVINI E MELONI: I DUE LITIGANO SU TUTTO, DAL COMMISSARIO ALLA RICOSTRUZIONE IN ROMAGNA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA. COSÌ È IMPOSSIBILE CONTINUARE, E INFATTI DONNA GIORGIA RICICCIA LA MINACCIA (SPOMPA) DEL RITORNO ALLE URNE - IL PRESSING DI IGNAZIO VISCO...

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Estratto dell’articolo di Francesco Olivo per “La Stampa”

 

TITANIC D'ITALIA - VIGNETTA BY MACONDO

Il Mes spacca tutti. La maggioranza, […] Ma anche i partiti al loro interno. La Lega è davanti alle sue contraddizioni. I sovranismi vengono al pettine, falchi e colombe non possono più convivere. Uno scambio di messaggi tra il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti e un alto dirigente del Carroccio lo dimostra: «Stiamo sbagliando, l'ideologia ci sta uccidendo».

 

Una critica durissima alla linea "ideologica" della Lega, «non lo voteremo» ha insistito ieri il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari, ma anche alla strategia di Giorgia Meloni, ovvero tentare di usare il salva Stati come arma negoziale in Europa, nella speranza di ottenere una riforma meno rigorosa del Patto di stabilità.

 

giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini

[…] Una delle maggioranze più solide degli ultimi anni ha vissuto due giorni da brividi: si litiga sul Mes, poi si fugge da una commissione parlamentare per non votare Sì, ma nemmeno No al meccanismo di stabilità, c'è il caso di una ministra accusata di irregolarità nelle sue imprese, la riforma della Giustizia che crea tensioni, ci sono le divisioni sulla ricostruzione in Romagna e un Consiglio dei ministri rinviato all'ultimo per "sopraggiunti motivi personali" non meglio specificati della presidente del Consiglio, annunciato con un messaggio sulla chat dei ministri. […] la […] premier […], riferiscono fonti di governo, continua ad agitare con gli alleati lo spettro delle elezioni: «Se continua così ci contiamo nelle urne».

 

PASCHAL DONOHOE - GIANCARLO GIORGETTI - PAOLO GENTILONI

Il primo motivo di tensione resta il Mes. L'Italia è l'unico Paese dell'area Euro a non averlo ratificato (dopo averne votato la riforma), e non c'è riunione a Bruxelles in cui la cosa non venga fatta pesare. Un passaggio che tutti danno per scontato, ma che la maggioranza rinvia ormai da quasi un anno. Anche il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco ha parlato di questo tema nel suo incontro con la premier a Palazzo Chigi. […] La premier ha poi ricevuto Giorgetti, ufficialmente per parlare di Ilva, ma è ovvio che il dossier salva Stati è il più caldo.

 

[…] L'obiettivo ora è di rinviare il voto dell'Aula previsto per venerdì prossimo, proprio quando, scherzi del calendario, Meloni sarà a Bruxelles per il Consiglio europeo. Il rinvio del Consiglio dei ministri non ha migliorato la giornata. Matteo Salvini era già pronto e per l'occasione è anche tornato in tv, Mediaset e Rai.

 

giancarlo giorgetti e matteo salvini

La riforma del codice della strada è uno dei fiori all'occhiello da esibire del suo operato come ministro dei Trasporti. Bastava solo il sì del Consiglio dei ministri, sulla carta una formalità visto che non si sono percepite distinzioni, almeno su questa materia. Ma la riunione è saltata, «per questioni personali» della presidente del Consiglio.

 

L'impegno improvviso di Meloni ha causato un rinvio del Cdm a martedì prossimo. Salvini evita di polemizzare, «eravamo pronti», spiegano i suoi evitando polemiche aperte. Ma, se sul codice della strada le obiezioni, specie dopo la tragedia di Casal Palocco, sono nulle, molto meno condiviso era il disegno di legge sulla ricostruzione, a seguito delle alluvioni in Romagna.

silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

 

In particolare, resta sospesa la nomina del commissario, scartata l'ipotesi del governatore Stefano Bonaccini. Meloni resta orientata a indicare un tecnico (anche per giustificare il no al presidente dell'Emilia-Romagna), mentre Salvini preferirebbe un politico. Dal Carroccio confermano nodi ancora da risolvere, ma assicurano armonia per il Consiglio dei ministri di martedì prossimo. Altra questione che si prevede complicata da gestire è la giustizia. Il ddl Nordio arriva in Parlamento, ma non alla Camera, come previsto inizialmente. L'iter partirà dal Senato, in seguito, raccontano fonti di governo, alle pressioni della presidente della Commissione Giustizia di Palazzo Madama, la leghista Giulia Bongiorno. Il timore di Forza Italia, e non solo, è che l'avvocata palermitana possa contribuire a depotenziare il provvedimento […]