“STIMO RENZI E CALENDA, MA IL LORO SPETTACOLO NON È STATO TRA I PIÙ ESALTANTI” – PIER FERDINANDO CASINI A “OGGI” STRIGLIA MATTEONZO E CARLETTO: “MAI COME ADESSO SERVE UN CENTRO, MA QUELLO CHE È SUCCESSO TRA LORO NON AIUTA. SERVE QUALCUNO DI NUOVO CHE SI METTA IN GIOCO” – “ANDREOTTI? NON ERA BELZEBÙ, MA ERA ABILE. SI DICEVA CHE AVESSE CORRENTI IN TUTTI I PARTITI. BERLUSCONI? SE LA SUA IDEA ERA QUELLA DI RIFARE LA DC, È FALLITA. SE INVECE ERA RECUPERARE GLI ELETTORI…”
-Anticipazione da “Oggi”
In un’intervista a OGGI, in edicola domani, Pier Ferdinando Casini racconta diversi aneddoti dei suoi quarant’anni in Parlamento: «Ho cambiato sigle e schieramenti, ma io resto sempre un democristiano. Con grande orgoglio. La Dc è morta, ma i democristiani sono ancora vivi».
Casini parla di Andreotti: «Non era Belzebù. Certo era abile: nella Dc si diceva che Andreotti aveva correnti in tutti i partiti, dal Msi al Pci».
Di Forlani: «Mancò il Quirinale per 29 voti. Quella sera mi chiese di accompagnarlo a casa. Si mise a fare un discorso surreale sull’Inter, su come avrebbe dovuto giocare. Gli dissi: Arnaldo, dai, domani riproviamo. E lui: “No, c’è un inizio e una fine per tutto. Domani puntiamo su un altro”. Aveva capito che Andreotti non lo voleva. Per me fu una lezione di vita più che di politica».
Di Cossiga: «Fondò un suo partito, l’Udr, e ci chiese di aderire. Mastella disse di sì, io di no. In quel periodo mi stavo separando dalla mia prima moglie e quando il Tg1 chiese a Cossiga che cosa pensasse del mio rifiuto, lui rispose: “Casini si occupa di donne, non di politica”… Erano le piccole cattiverie fra democristiani. Ma ci siamo voluti tanto bene».
Di Berlusconi: «Se la sua idea era quella di rifare la Dc, è certamente fallita. Se invece era quella di recuperare gli elettori della Dc che si sentivano sbandati, le percentuali dicono che ci è riuscito».
Infine, arriva alla politica di oggi: «Mai come adesso serve un centro. Ma le idee camminano sulle gambe degli uomini e bisogna che ci sia qualcuno di nuovo che si metta in gioco. Purtroppo quello che è successo fra Renzi e Calenda non aiuta. Li stimo, ma lo spettacolo non è stato fra i più esaltanti».