“LO STRAPPO TRA MACRON E MELONI? STAVOLTA NON SI PREVEDONO RAMMENDI DA PARTE DEL QUIRINALE” - UGO MAGRI: “SARÀ MELONI A GIOCARE LE SUE CARTE CON MACRON E IN EUROPA. PER QUANTO IL CLIMA CON MATTARELLA SIA BUONO, MELONI NON TOLLEREREBBE DI SENTIRSI SOTTO TUTELA. MA ACCETTEREBBE BUONI CONSIGLI. E IL PRESIDENTE UNO GLIEL'HA DATO IL PRIMO FEBBRAIO SCORSO, SALUTANDO L'ENTRATA IN VIGORE DEL “TRATTATO DEL QUIRINALE” CHE PREVEDE REGOLARI CONTATTI DI VERTICE CON LA FRANCIA. L'INVITO IMPLICITO DI MATTARELLA È: PER SUPERARE L'IMPASSE, DIAMO SEGUITO A QUESTI IMPEGNI. APPLICHIAMOLI FINO IN FONDO…”
-Estratto dell’articolo di Ugo Magri per “la Stampa”
«Non siamo gli interlocutori giusti»: è la risposta standard del Colle quando volano scintille a livello internazionale e si chiede lassù che aria tira. Stessa reazione anche ieri, dopo lo scatto di nervi di Giorgia Meloni contro Emmanuel Macron […]
Certo […] ai rapporti con l'Eliseo Sergio Mattarella tiene parecchio. È convinto che un legame operativo tra Italia e Francia possa essere di grande aiuto all'Europa in generale, e a noi in modo particolare. […] c'è un intreccio di convenienze economiche che suggeriscono di muoversi a braccetto per fare fronte comune contro certi atteggiamenti dei cosiddetti "frugali" nordeuropei.
Non a caso Mattarella, subito dopo il giuramento del nuovo governo, aveva favorito il primo colloquio a quattr'occhi fra Macron e Meloni, sperando che i due s'intendessero; e quando erano esplose le incomprensioni, a causa della Ocean Viking dirottata a Tolone insieme ai migranti che aveva a bordo, il presidente aveva tentato di mitigare lo strappo con una telefonata al suo omologo francese (colloquiare con gli altri capi di Stato fa parte delle sue prerogative).
Stavolta non si prevedono iniziative né rammendi da parte del Quirinale: sarà la premier a giocare le sue carte con Macron e in Europa. Per quanto il clima con Mattarella sia buono, secondo alcuni ottimo, Meloni non tollererebbe di sentirsi sotto tutela.
Al massimo accetterebbe buoni consigli. E, a pensarci bene, il presidente uno gliel'ha dato. Il primo febbraio scorso, salutando l'entrata in vigore del Trattato con la Francia detto «del Quirinale» […] che prevede regolari contatti di vertice e addirittura, in certi casi, la reciproca presenza di ministri nelle riunioni di governo. L'invito implicito di Mattarella è: per superare l'impasse diamo seguito a questi impegni. Applichiamoli fino in fondo. Sentirsi, incontrarsi, colloquiare non vanno intesi come forme di cedimento politico ma atti dovuti alla luce del Trattato. Rientrano in un impegno […] sottoscritto da Italia e Francia che non può annegare nel bicchier d'acqua dei dispetti reciproci.