LA LEGA DICHIARA GUERRA A FRATELLI D'ITALIA! - SALVINI ATTACCA GIORGIA MELONI, CHE ALLA CAMERA HA APPLAUDITO IL DISCORSO DI MATTARELLA: “ANCHE CHI MI HA CRITICATO E ATTACCATO APPLAUDIVA” - E DOPO L'AFFONDO DEL TRUCE, SUI SOCIAL PARTE LA SHITSTORM: NON SOLO ACCOUNT FAKE, MA ANCHE SENATORI E PROFILI UFFICIALI LOCALI DEL CARROCCIO TWITTANO E POSTANO L'HASHTAG #MELONIVERGOGNA - LA BATTUTA DI “GIGIONA” SUL BIS DEL CAPO DELLO STATO: “VEDO UNA SIGNIFICATIVA DISCONTINUITÀ CON IL PRESIDENTE PRECEDENTE...”
-
1 - MATTEO SALVINI, LA STOCCATA ALLA MELONI DOPO IL GIURAMENTO DI MATTARELLA: "APPLAUDIVA ANCHE CHI MI HA CRITICATO"
Matteo Salvini risponde seppur indirettamente a chi, come Giorgia Meloni, ha criticato la scelta della Lega di rieleggere Sergio Mattarella al Quirinale. E così, nel giorno del giuramento (bis) del presidente della Repubblica, il leader del Carroccio rivendica le proprie decisioni. Positivo al Covid, l'ex ministro non ha potuto partecipare alla cerimonia affidando il suo pensiero ai social. "Applausi convinti e condivisibili da parte di tutto il Parlamento al bellissimo discorso del rieletto presidente Mattarella - scrive -. Anche io, seppur bloccato in casa, ho applaudito convinto".
Per il leghista il discorso in generale, ma soprattutto alcuni passaggi come quelli sulla necessità di una profonda riforma della giustizia, sono da acclamare. Il capo dello Stato ha infatti invocato "una profonda riforma", trovando il sostegno della stessa opposizione. E proprio a Fratelli d'Italia e alla sua leader va la conclusione del messaggio di Salvini.
Seppur senza citarli, il numero uno del Carroccio tuona: "Bene, visto che per giorni politici e giornalisti mi hanno criticato e attaccato per il lavoro svolto nella settimana appena trascorsa, oggi posso dire di essere orgoglioso e felice di aver offerto il mio contributo, al pari di altri, per la riconferma del Presidente Mattarella".
La stessa Meloni aveva detto così a margine del discorso del presidente della Repubblica: "Condivido diversi passaggi, il richiamo all'attenzione contro le disuguaglianze, per i giovani e le donne, per la sicurezza sul lavoro". Anche se più convincenti per lei sono stati "i passaggi sulle correnti del Csm e la bacchettata a Draghi per i mancati diritti al Parlamento e all'opposizione, non lo ha detto ma io la interpreto così, e quando dice che dignità significa combattere la tratta degli esseri umani. Lo considero in significativa discontinuità con il presidente precedente".
2 - NELL'AULA DEI 55 APPLAUSI ANCHE QUELLO DI MELONI «SEGNALI DI DISCONTINUITÀ»
Francesco Malfetano per "il Messaggero"
«Vedo una significativa discontinuità con il presidente precedente». Si affida ad un po' di facile ironia Giorgia Meloni per commentare in prima battuta il discorso con cui Sergio Mattarella ha inaugurato il suo mandato bis.
Una freddura che in realtà nasconde, come chiarisce la stessa Meloni in transatlantico, un apprezzamento vero ad alcune delle parole scelte dal Capo dello Stato, unendosi anche ai 55 applausi tributati dal Parlamento a Mattarella. A beneficiare del consenso dei 63 grandi elettori di FdI, i passaggi relativi all'«attenzione contro le disuguaglianze», al fatto che «le donne non debbano scegliere se essere madri o lavorare, giovani, tema della sicurezza sul lavoro».
Una «serie di affermazioni condivisibili» fa subito eco a Giorgia il suo luogotenente Ignazio La Russa, caustico nei confronti dei colleghi grandi elettori: «Mi è sembrato lo facessero più per se stessi, per convincersi che la loro scelta è stata dettata da un'oggettiva necessità». Ma ad entusiasmare di più quello che di fatto è la formazione politica che più si è opposta al bis di Mattarella, è stato il passaggio con cui il Presidente si è riferito alle «correnti all'interno della magistratura e del Csm».
Come anche, ha detto ancora Meloni, «la bacchettata al governo Draghi per i mancati diritti del Parlamento e, segnatamente, delle opposizioni - lui non lo ha detto ma io lo interpreto così».
Una presa di posizione importante, anche perché FdI non ha mai nascosto non solo che auspica che quella appena terminata sia stata l'ultima elezione in cui a decidere sia stato il Palazzo e non il popolo, ma anche l'ultimo bis. Tant' è che proprio il partito ha già depositato a Montecitorio (sull'onda di quanto già fatto un mese fa a palazzo Madama dal Pd), una proposta di legge costituzionale proprio per dire definitivamente no alla possibilità che si possa rielegge il capo dello Stato.
Chiaramente non sono mancati commenti e apprezzamenti bipartisan. Dal leader leghista Matteo Salvini che, bloccato in casa all'ultimo minuto perché positivo al Covid, ha «applaudito convinto» il discorso dicendosi «orgoglioso e felice di aver offerto il mio contributo per la riconferma», fino a Silvio Berlusconi (che chiosa «discorso ineccepibile, ci riconosciamo completamente») e Matteo Renzi. Tutti e tre sottolineando l'importanza del passaggio destinato alla necessità di una riforma della giustizia.
GLI ALTRI
Il segretario dem Enrico Letta invece, ha definito «la frase più forte» il passaggio fatto da Mattarella sulle disuguaglianze che «non sono il prezzo da pagare alla crescita. Sono il freno alla crescita reale».
Attesa la reazione anche del presidente 5S Giuseppe Conte, che ha posto l'accento sulle parole dedicate a «giovani, lotta alla precarietà e tutela dell'ambiente» che rappresentano «la bussola per continuare a costruire una società più giusta, più inclusiva e più equa». In generale, le parole del Presidente hanno fatto breccia tra i grandi elettori.
Così, in qualche modo chiamato in causa in prima persona nel passaggio fatto dal capo dello Stato sulla necessità di preservare le regole per la formazione delle decisioni, per la discussione e la partecipazione, il ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D'Incà ha assicurato il suo impegno per «quell'indispensabile dialogo collaborativo tra Governo e Parlamento al fine di salvaguardare la necessità che le Camere siano poste sempre in condizione di esaminare e valutare gli atti fondamentali di governo con tempi adeguati».