1. LEGA IN MODALITÀ CAMPAGNA ELETTORALE: URNE ENTRO FINE 2019 E SALVINI PREMIER
2. UN VOTO SUBITO "PRIMA O SUBITO DOPO LE EUROPEE DEL MAGGIO 2019", È L' IDEA: CONSENTIREBBE A MATTEO SALVINI DI CORRERE COME LEADER INDISCUSSO DEL CENTRODESTRA, MANGIANDO ALTRI VOTI A BERLUSCONI E ANCHE AL MOVIMENTO 5 STELLE
3. MA NEL CARROCCIO C'È IL TIMORE DI UN "ACCERCHIAMENTO" GIUDIZIARIO ATTORNO A SALVINI. GIÀ INDAGATO PER LA NAVE DICIOTTI, POTREBBE FINIRE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI PER IL CASO DEL TRASFERIMENTO DI TRE MILIONI DAL LUSSEMBURGO ALLA SPARKASSE DI BOLZANO
Andrea Carugati per La Stampa
A conti fatti, il D -Day del 5 settembre, quando il tribunale del Riesame di Genova deciderà sul sequestro a tappeto di tutti i conti della Lega, non è quello che impensierisce di più i vertici del Carroccio.
Certo, fonti leghiste confermano il «pessimismo» sull' esito della vicenda, ma in fondo la morte della vecchia Lega per mano giudiziaria non farebbe altro che accelerare la nascita del partito nazionale, la «Lega per Salvini premier» che giuridicamente è già nata prima del 4 marzo, con tanto di sede in via delle Stelline a Milano.
Il timore, semmai, è quello di un «accerchiamento» giudiziario attorno al leader Salvini, che è già indagato per il caso della nave Diciotti e potrebbe finire iscritto nel registro degli indagati (sempre a Genova) per il caso del trasferimento di tre milioni dal Lussemburgo alla Sparkasse di Bolzano.
Mentre la procura di Torino attende di poter procedere per vilipendio contro il segretario che definì la magistratura «una schifezza». Salvini ritiene di avere le mani e la coscienza pulita su questa vicenda, ma il rischio è che una nuova indagine, e stavolta su un fatto non politico come i migranti ma di conti, possa far saltare il tappo dentro il M5S, che potrebbe non reggere l' onda d' urto.
Modalità campagna elettorale - Ragionamenti che in queste ore circolano tra i big della Lega, insieme a quelli sulla tenuta dei conti, lo spread e lo spazio di manovra della prossima Legge di Stabilità (vedi alla voce flat tax). Tanto da dare fiato a chi - e ce ne sono parecchi - ritiene che «volenti o nolenti si andrà a votare entro il 2019», come racconta una fonte leghista.
In pochi credono che Conte riuscirà a gestire due leggi di Bilancio. E del resto le mosse estive di Salvini - compreso l' affare nave Diciotti - vengono lette dentro e fuori il partito «in modalità campagna elettorale», più che da uomo di governo che si prepara a una lunga permanenza al Viminale. Un voto subito «prima o subito dopo le Europee del maggio 2019», è l' idea: consentirebbe a Salvini di correre come leader indiscusso del centrodestra, mangiando altri voti a Fi e anche al M5S.
Voti più che personale politico. «Se portiamo via elettori a Forza Italia, o a altri partiti, non è colpa nostra, ma loro», ha rincarato venerdì Giancarlo Giorgetti. «Non abbiamo tempo per fare nessuna Opa su Forza Italia». «Non ci interessa il partito unico», ha ribadito ieri la capogruppo di Forza Italia Mariastella Gelmini.
Le inchieste su Salvini stanno riavvicinando Lega e Forza Italia, con Berlusconi che si è subito schierato in difesa del capo leghista dopo le indagini sulla Diciotti. E una campagna elettorale sotto il fuoco delle inchieste potrebbe rinsaldare ancor più il vecchio asse. In settimana è previsto incontro tra Berlusconi e Salvini, per discutere delle prossime regionali.
I conti sequestrati Ora però c' è da affrontare la prima grana, quella dei conti sequestrati. La parola chiave su cui si stanno concentrando i legali della Lega è «esecutiva». Se la sentenza del 5 settembre avrà questo carattere, scatterà subito il Piano B, con il lancio del nuovo partito (già comparso nel dicembre 2017 in Gazzetta ufficiale), il tesseramento, il congresso e tutto il resto. Altrimenti, spiegano fonti leghiste, tra cavilli e ricorsi «si andrà avanti ancora con le vecchie insegne».
Giorgetti lancia messaggi rassicuranti al M5S: «La vicenda dei conti non avrà ripercussioni sul governo. Se avessimo voluto staccare la spina il giorno dell' avviso di garanzia a Salvini, avremmo avuto un buon motivo, ma non lo abbiamo fatto». Vero, ma se «l' assedio giudiziario» dovesse avere nuovi sviluppi, la tentazione si ripresenterà. Salvini glissa, e si prende alcune ore di svago al Gran premio di Monza: «La Ferrari è l' unico rosso che mi piace...».