LETTA HA IL TORCI-COLLE – ENRICHETTO E DRAGHI HANNO AVUTO UN COLLOQUIO TRA NATALE E CAPODANNO. DI COSA AVRANNO PARLATO MAI SE NON DI QUIRINALE? IL SEGRETARIO DEL PD, DA PERFETTO SOLDATINO DELL’ESTABLISHMENT, NON VUOLE METTERSI CONTRO “NONNO MARIO”, ED È L’UNICO A VOLERLO SPINGERE VERSO LA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA, INSIEME A GIORGIA MELONI (CHE SPERA DI ANDARE A ELEZIONI), CON CUI INFATTI DA QUALCHE MESE VA D’AMORE E D’ACCORDO…
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1 - ENRICO LETTA CONFERMA IN PIENO DI ESSERE UN ESPONENTE DELL’ESTABLISHMENT – DAGONOTA DEL 30 DICEMBRE 2021
https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/enrico-letta-conferma-pieno-essere-esponente-294618.htm
2 - COLLOQUIO DRAGHI-LETTA IL LEADER PUNTA SUL PREMIER
Estratto dell’articolo di Giovanna Vitale per “la Repubblica”
C'è chi parla di un incontro a quattrocchi tenuto rigorosamente riservato per evitare speculazioni. Chi invece minimizza, derubricando il tête-à-tête a semplice telefonata di auguri.
Fatto sta che tra Natale e Capodanno Mario Draghi ed Enrico Letta avrebbero avuto un lungo colloquio che, avvenuto in presenza oppure via cavo, si sarebbe comunque concentrato su due aspetti: la partita del Quirinale e la prosecuzione della legislatura, sia in caso di trasloco del premier al Colle, sia di sua permanenza a palazzo Chigi.
(…) il segretario dem appare sempre più determinato a pilotare la successione di Sergio Mattarella sull'unico nome in grado di riscuotere un ampio consenso, evitando al centrosinistra di restare tagliato fuori dai giochi. Il solo sul quale, almeno in teoria, nessuno avrebbe la forza di tirarsi indietro.
(…) E poiché, come ha pure ribadito Mattarella nel suo discorso di congedo, il prossimo settennato non sarà privo di insidie è necessario insediare nell'ex dimora papale la personalità più autorevole, imparziale e riconosciuta nel mondo di cui il Belpaese dispone. Per Letta l'unica capace di scongiurare la fine prematura della legislatura: se difatti il nuovo capo dello Stato venisse incoronato da «una maggioranza più stretta» dell'attuale «il governo cadrebbe» e rimettere insieme i cocci non sarebbe più possibile.
(…) Una strategia che tuttavia non sembra convincere né gli alleati grillini, né Salvini, per non parlare di Berlusconi, ancora persuaso di poterlo conquistare lui il Colle. Ma alla quale potrebbe essere interessata - anche se solo fino a un certo punto - Giorgia Meloni. Diventata, sebbene per motivi opposti a quelli di Letta, la più grande sponsor di Draghi. «Si dice che se andasse al Quirinale si tornerebbe a votare», ha ribadito la leader di Fdi nella diretta social dell'ultimo dell'anno: «Secondo me si deve tornare al voto comunque. Il mandato di Draghi è legato a quello di Mattarella».
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