LA LEZIONE DI JACINDA ARDERN PER GIORGIA MELONI: AVERE IL CORAGGIO DI LASCIARE QUANDO È IL MOMENTO – LE DIMISSIONI DELLA PRIMA MINISTRA NEOZELANDESE (“SONO UMANA, NON HO PIÙ FORZE”) RAPPRESENTANO UN CASO UNICO DI UN PREMIER CHE FA UN PASSO INDIETRO PRIMA DI ESSERE TRAVOLTO DA UNO SCANDALO O SFIDUCIATO DAL PARLAMENTO – CUZZOCREA: “CI SONO FEMMINISTE CUI SEMBRERÀ UNA RESA, ALTRE CHE LA VEDRANNO COME UNA CONQUISTA. LIBERARSI DALL'ANSIA DI DIMOSTRARE DI ESSERE ALL'ALTEZZA DEL MITO CHE SI È INCARNATO”

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Estratto dell’articolo di Annalisa Cuzzocrea per “La Stampa”

 

jacinda ardern annunacia le dimissioni 4

Jacinda Ardern […] annuncia al mondo che non solo non si ricandiderà per un nuovo mandato, ma che intende dimettersi adesso, subito. La Nuova Zelanda avrà un nuovo premier entro il 7 febbraio.

 

Lei, la giovane donna prodigio della politica mondiale, la più progressista tra i progressisti, la prima a guidare un Paese a soli 37 anni e ad avere, nel frattempo, anche una figlia (l'unico precedente era stata Benazir Bhutto in Pakistan) non ha paura a dire che le mancano le forze per andare avanti. «Per un mestiere come questo devi avere il serbatoio pieno e una riserva per i momenti difficili», spiega Ardern. E lei, di energia, non ne ha più.

 

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jacinda ardern annunacia le dimissioni

A un certo punto del suo discorso Ardern dice: «Le decisioni che ho dovuto prendere sono state continue e pesanti». E quindi no, questi cinque anni e mezzo non sono stati facili nonostante il sorriso, il carisma, la capacità di rispondere secca a un giornalista misogino che chiede - durante una conferenza stampa con la premier finlandese Sanna Marin - se la ragione del loro incontro è il fatto di essere due giovani donne in politica: «Avrebbe fatto la stessa domanda a Obama e Key?». […]

 

Dice Sam Neill, attore di origine neozelandese, che a Ardern non sono stati risparmiati negli ultimi mesi insulti sessisti e misogini. Mentre noi osservavamo la leader decisionista, ma col sorriso, rivendicare il potere della gentilezza in politica, parte del suo Paese la guardava con sospetto: soprattutto la galassia No vax e l'estrema destra favorevole alla liberalizzazione delle armi.

 

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jacinda ardern annunacia le dimissioni 3

E quindi c'è da crederle quando invita a non cercare dietrologie, ragioni oscure, dietro il suo passo indietro. «Non lascio perché è dura, altrimenti lo avrei fatto due mesi dopo aver accettato quest'incarico». Il punto non è la grandezza della sfida, ma chi si è nel momento in cui la si affronta. Avere il coraggio di guardarsi dentro e chiedersi: «Sono in grado di guidare il mio Paese ora? Ho le forze necessarie per farlo?». E dirsi no, non lo sono. E avere il coraggio di annunciarlo al mondo chiedendo contemporaneamente al proprio compagno: «Sposiamoci, finalmente». E promettendo a una bambina di quattro anni: «Quest'anno, quando comincerai la scuola, io ci sarò».

 

jacinda ardern annunacia le dimissioni 2

L'unica cosa da capire «dopo sei anni di sfide così enormi, è che sono umana. I politici sono umani. Diamo tutto quello che possiamo, finché possiamo, poi viene il tempo di lasciare. Questo è il mio tempo di lasciare».

 

Solo, non ci era mai accaduto di vedere un premier che lo facesse prima che a sfiduciarlo fosse il Parlamento, il suo partito, uno scandalo qualunque. Prima di Jacinda Ardern non lo aveva fatto nessun premier, né uomo né donna. Non con la limpidezza delle sue ragioni: le forze che mancano, le priorità cui dedicarle. C'è una frase alla fine del discorso che è stata meno ripresa di tutte le altre, ma che è forse la più importante: «Spero di avervi fatto comprendere che si può essere gentili, ma forti. Empatici, ma decisi. Che puoi essere il tipo di leader che vuoi, un leader che sa quando è il momento di andar via».

jacinda ardern annunacia le dimissioni 1

 

[…] Ci sono femministe cui sembrerà una resa, altre che la vedranno come una conquista. Avere la capacità di guardarsi dentro e capire cos'è meglio per sé, per le persone che si amano e perfino per il proprio Paese. Liberarsi dall'ansia di dimostrare di essere all'altezza del mito che si è incarnato (la più giovane, la donna, la progressista).

 

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jacinda ardern offende david seymour

«Questo ruolo - siega Jacinda - comporta una responsabilità», se non si è in grado di sostenerla si lascia il posto a qualcun altro. Anche per questo, oltre che per un'ovvia ragione di democrazia, le leadership non dovrebbero essere eterne. Nelle aziende come in politica. Perché si mangiano la vita e servono salti mortali per tenere insieme tutto. […]

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Jacinda Ardern