LIMONTA-CCI! GLI STATI UNITI NON VOGLIONO COMUNISTI: NIENTE VISTO AL FEDELISSIMO DI PISAPIA


Franco Vanni per Repubblica.it

GIULIANO PISAPIA

Gli Usa negano il permesso di viaggio elettronico (Esta) a Paolo Limonta, braccio destro del sindaco Giuliano Pisapia. Poi la vicenda monta e arriva in consiglio comunale. E c'è persino chi, come Arturo Scotto, capogruppo di Sel in commissione Esteri a Montecitorio, chiede l'intervento della Farnesina e annuncia un'interrogazione parlamentare. A sollevare la questione i consiglieri dell'opposizione, che hanno chiesto un intervento di chiarimento del primo cittadino, in aula.

pisapia e limonta

"E' un equivoco che sono certo sarà chiarito" ha detto Pisapia in consiglio comunale, rispondendo alle richieste di chi pretendeva spiegazioni. "La mia solidarietà a Paolo Limonta - ha aggiunto ha aggiunto invitando l'aula di palazzo Marino a "non sopravvalutare una decisione che non è stata ancora presa ma rinviata" nei confronti di "Paolo Limonta che e' un rappresentante delle istituzioni", sottolineando che "i rapporti con gli Stati Uniti sono ottimi".

Ma è lo stesso Limonta a riferire come, da parte del Consolato statunitense, ancora non si abbia avuto una risposta sul rifiuto del permesso Esta. "Secondo quanto ho potuto apprendere - dice Limonta - il Consolato Usa non ha intenzione di comunicare a me o ad altri le ragioni per cui mi è stato negato l'Esta. Di sicuro, sostengono in consolato, non per ragioni legate alle mie idee politiche".

Questa precisazione porta Limonta a concludere che "con ogni probabilità, se non mi vogliono negli Stati Uniti è per le mie campagne in difesa del popolo curdo, che in passato mi hanno reso persona non gradita già in Turchia. Per me è un grande dispiacere, avendo io grande simpatia per il popolo americano e apprezzando molte delle scelte dell'attuale governo degli Stati Uniti".

GIULIANO PISAPIA
paolo limonta

Tutto nasce dalla segnalazione sul suo profilo Facebook, fatta dallo stesso Limonta, maestro elementare e collaboratore stretto di Giuliano Pisapia, a cui lo lega un'amicizia profonda costruita nei decenni. Su Facebook, Limonta racconta cosa gli è successo. "Mio figlio e i miei nipoti stanno organizzando un viaggio negli Usa e vogliono che io vada con loro - scrive - ma il 3 giugno mi viene comunicato che l'autorizzazione del Viaggio senza Visto non è stata approvata e devo presentarmi il 27 giugno al Consolato di Milano".

Paolo Limonta

Limonta, che ha incontrato una funzionaria del Consolato per chiedere spiegazioni del rifiuto, scrive: "... non ho mai subito condanne e non ho procedimenti penali in corso (a differenza di molti simpatici personaggi che non mi risulta abbiano problemi ad entrare e uscire dagli USA )... non voglio attentare alla sicurezza dei cittadini statunitensi e vorrei solo fare il turista. Le ho suggerito di verificare se, per caso, alla base della non concessione del visto, ci potesse eventualmente essere il fatto che ho difeso e difendo i diritti di molti popoli oppressi come i kurdi, i palestinesi, gli iracheni e continuerò a farlo".

Il collaboratore di Pisapia, a cui il Consolato ha consegnato un modulo cartaceo per la richiesta del visto 'tradizionale', conclude il suo post su Facebook con il sorriso. "Consiglierei al Presidente Obama di ringiovanire un po' i suoi apparati di sicurezza e la loro filosofia. Se no succede come per lo sbarco della sonda su Marte e tocca nascondere la prima foto inviata sulla terra che risulta oltremodo imbarazzante... ". Alla frase segue un'immagine fatta al computer di marziani che accolgono su Marte la sonda spaziale Curiosity con il cartello "Yankee Go Home", vale a dire "Americani a casa".

Passaporto Stati Uniti

Sulla vicenda era intervenuto, con una nota semi-seria Riccardo De Corato, vicepresidente del Consiglio comunale di Fratelli d'Italia: "Neppure Obama si fida più di Pisapia, viene da dire dopo quanto accaduto nelle ultime ore, con gli Usa che hanno negato a Limonta, responsabile dell'ufficio relazioni con la città del Comune di Milano, il visto d'ingresso. Ci troviamo di fronte a una situazione tragicomica: l'America di Obama, quella del liberismo e del sì ai matrimoni gay, dice no al braccio destro del sindaco Pisapia".

Sulla pagina Facebook di Limonta, intanto, i suoi amici e sostenitori criticano l'atteggiamento del consolato americano e si augurano che tutto possa risolversi in tempo per la data fissata per la partenza. "Siamo certi che la Farnesina si sia già attivata per l'incredibile vicenda - ha detto Scotto - Comunque sulla vicenda sarà presentata un'interrogazione al ministro degli Esteri. E ci auguriamo che anche l'ambasciatore americano in Italia intervenga prontamente a risolvere una questione davvero incredibile".

Nel caso in cui il viaggio di Limonta, previsto per fine luglio, dovesse saltare, si porrebbe il problema di farsi restituire i soldi del biglietto. Per ottenere l'Esta, infatti, è necessario avere prima acquistato il biglietto aereo.