‘BASTA CON I SIGNORI DELLE TESSERE’– ENRICO LETTA PROVA A RIDURRE IL PESO DELLE CORRENTI DEL PD: TESSERE NOMINATIVE E TRACCIABILI PER RIDURRE IL POTERE DEI CAPIBASTONE - PER ISCRIVERSI AL PD D’ORA IN POI CI SARANNO DUE STRADE: UNA DIRETTAMENTE ONLINE; E LA SECONDA…
-CARLO BERTINI per www.lastampa.it
Basta con i «signori delle tessere», basta con le lobby delle correnti e con i «capibastone» che fanno il bello e il cattivo tempo nelle loro province di influenza, decidendo destini e fortune in organismi locali, grazie al numero di iscritti che portano in dote al partito: un malcostume diffuso da sempre a destra e a manca, cui il Pd vuole dare un taglio netto. O almeno vuole provarci, visto che le calcificazioni di questo sistema di potere in tutti i partiti sono difficili da rimuovere.
Enrico Letta ha dato mandato ai suoi “uomini macchina” di imprimere una svolta e nelle nuove regole per il tesseramento spuntano novità non da poco: le nuove tessere potranno essere emesse solo con pagamenti tracciabili. Ovvero con bancomat, carte di credito, bonifici. Ma non - ed è questa una regola stringente - con carte prepagate anonime, che fin qui hanno consentito ogni genere di pratica. Secondo: chiunque non potrà pagare più di tre tessere, tutte rigorosamente nominative, quindi niente più pacchetti e mercato delle tessere. Non potrà più succedere che arrivi qualcuno con mille o diecimila euro e se ne compri centinaia. Quindi, tessere prepagate, sempre con carte nominative, per risalire a chi le sottoscrive: un meccanismo di controllo sulla trasparenza e sulla reale volontà di un nuovo iscritto di iscriversi al Pd.
Una rivoluzione nel suo genere, che farà storcere il naso a un bel po’ di gente nei territori, specie ai cosiddetti «pacchettisti» che proliferano nelle regioni: dove arrivare a conquistare una carica di consigliere regionale - pagata come quella di un parlamentare quasi 15 mila euro al mese - richiede dedizione e cura del proprio elettorato, nonché una forza contrattuale nel proprio partito.
Online o nelle sezioni
Dunque, per iscriversi al Pd d’ora in poi ci saranno due strade: una direttamente online; e la seconda andando nelle sezioni o nei circoli di persona, ma solo pagando la quota di iscrizione con un bancomat o con un pagamento tracciato. Al massimo per tre tessere. Inoltre, tutte quelle online sono solo «richieste di iscrizione», in quanto il partito si riserva il diritto di valutare requisiti di onorabilità e militanze politiche, magari non in linea con il codice etico del Pd. Un procedimento molto diverso da una prassi che consentiva qualsiasi stortura, come si è visto nel passato.
«E’ un meccanismo che mette in trasparenza e rende accessibile la partecipazione alla vita del partito - spiega il coordinatore della segreteria, Marco Meloni - senza nessun filtro. Nessuno potrà usare questo strumento del tesseramento per fini negativi. E quando si percepirà integralmente il valore di questo metodo, spero che diventi un veicolo per aprire la partecipazione al partito».
Insomma, Letta è convinto che questo sia uno dei modi attraverso cui il Pd possa aprirsi a una partecipazione più ampia. A questo serve anche il percorso delle Agorà, che consente un confronto anche con chi non è iscritto al partito, da cui si ricevere idee che faranno parte del programma elettorale. Dalle parole di Meloni si capisce meglio dove possa condurre il percorso delle Agorà, «che rientra in una logica secondo cui molti “esterni” possano ampliare la base dei simpatizzanti, sia numericamente che come apertura a culture politiche ampie, per provare a realizzare il grande partito di centrosinistra di cui Letta parla sempre».