‘NOI SIAMO REAL NEWS’ - LA DIFESA (DEBOLUCCIA) DEGLI ANCHORMEN DELLA CNN DOPO IL VIDEO DI TRUMP CHE RIEMPIE IL NETWORK DI (FINTI) CAZZOTTI: È IL WEEKEND DEL 4 LUGLIO E MOLTI SONO IN FERIE - GLI ALTRI RITWITTANO I MESSAGGI DI ALTRI, O IL COMUNICATO UFFICIALE: ‘COMPORTAMENTO INFANTILE, FOMENTA LA VIOLENZA CONTRO I REPORTER’. MA ERA UNA RECITA DI WRESTLING…

-


 

Giuseppe Sarcina per il Corriere della Sera

 

La Cnn si barrica dietro quattro righe di comunicato ufficiale. «Non facciamo altri commenti, c’è tutto nella nota ufficiale, a proposito ce l’ha?» dice al telefono Bridget Leininger, responsabile delle pubbliche relazioni della tv di Atlanta. È in California, in vacanza per il 4 luglio, così come gli anchor e i reporter titolari. Nessuno di loro ha risposto alle mail: Jack Tapper, Wolf Blitzer, Dana Bash, Don Lemon e altri.

 

DONALD TRUMP CONTRO LA CNN

Brien Stelter, il conduttore della trasmissione su media e politica Reliable sources, Fonti affidabili, si fa vivo con un laconico «Non posso, mi dispiace». Da due giorni l’emittente continua a trasmettere il video postato con Donald Trump che finge di aggredire un uomo, durante un incontro di wrestling. Sul viso della persona investita dai pugni il logo della Cnn. La nota ufficiale parla di «comportamento infantile» e accusa «il presidente degli Stati Uniti di fomentare la violenza contro i reporter».

 

WOLF BLITZER DELLA CNN FA IL TIFO PER HILLARY CLINTON

Ieri a Washington i pochi giornalisti americani rimasti a presidiare il territorio erano convinti che Trump ce l’avesse in particolare con Jim Acosta, il capo dei corrispondenti della Cnn alla Casa Bianca. Neanche Acosta ieri è stato raggiungibile. Ma il suo pensiero è su Twitter (320 mila follower). L’account si apre con messaggio fisso: «Noi siamo real news Mr. President».

 

L’altro ieri ha commentato la clip di Trump con queste parole: «Promemoria: giusto pochi giorni fa la Casa Bianca aveva detto che il presidente non aveva mai promosso o incoraggiato la violenza». Il reporter è in costante polemica con i portavoce di Trump e qualche settimana fa aveva twittato: «Sarò fatto all’antica, ma penso che il presidente debba avere la fibra per rispondere a tutte le domande».

ANDERSON COOPER CNN

 

Un altro possibile bersaglio di Trump potrebbe essere Don Lemon, conduttore dell’ultima fascia della giornata. Il presidente guarda la tv soprattutto la mattina presto e a tarda sera. News e talk show. Il 29 giugno, il giorno dell’attacco del presidente alla giornalista Mika Brzezinski, Lemon ha iniziato la trasmissione guardando fisso in camera: «Il presidente si dovrebbe vergognare e chiedo ai repubblicani fino a quando sopporteranno cose di questo tipo. Che cosa stanno aspettando per prendere le distanze dal presidente?».

 

I giornalisti politici, come Dana Bash o Jeff Zeleny, hanno preferito, invece, non esporsi direttamente, ma ritwittare critiche e commenti di altri, per esempio dei senatori repubblicani. Silenti i big: sull’account Twitter di Anderson Cooper, 10 milioni di follower, l’ultimo aggiornamento risale a venerdì 30 giugno ed è il promo di uno speciale sulla strage terroristica al club Pulse di Orlando, lo scorso anno. Cooper, Wolf Blitzer e gli altri se la cavano riproponendo il comunicato aziendale.