‘’VERONA È MOLTO MEGLIO DEI GUITTI CHE LA RAPPRESENTANO" – SAVIANO RISPONDE ALLA REVOCA DELLA CITTADINANZA ONORARIA: "LEGA E FRATELLI D'ITALIA ZITTISCONO IL PENSIERO CRITICO" - TRA LE MOTIVAZIONI DELLA REVOCA: "IL MANCATO RINGRAZIAMENTO DI SAVIANO AL COMUNE DI VERONA E IL FATTO DI NON AVERE MAI MANIFESTATO LA VOLONTÀ DI VENIRE A RITIRARLA" - ETTORE ROSATO, PRESIDENTE DI ITALIA VIVA: “NON CONDIVIDO SEMPRE QUELLO CHE DICE O SCRIVE, MA È UN UOMO CHE A TESTA ALTA SI È SEMPRE BATTUTO PER LA LEGALITÀ E CONTRO LE MAFIE”
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Una città - Verona - che "è molto meglio dei guitti che la rappresentano". Perché la scelta di revocargli la cittadinanza onoraria significa "zittire ogni spinta contraria al pensiero unico". Roberto Saviano replica su Instagram al voto assunto in consiglio comunale a Verona, dove ieri con 20 favorevoli, 7 astenuti e un contrario, è passata la proposta lanciata dal consigliere leghista Alberto Zelger e sottoscritta, tra gli altri, dal presidente dell'aula Ciro Maschio, in quota a Fratelli d'Italia.
Tra le motivazioni della revoca della cittadinanza onoraria allo scrittore - si legge nel documento approvato - "il mancato ringraziamento di Saviano al Comune di Verona e il fatto di non avere mai manifestato la volontà di venire a ritirarla". A stretto giro, anche i sindacati confederali stigmatizzano il provvedimento: "È una decisione che ferisce". E dal governo il ministro D'Incà parla di "brutto segnale". Reazioni e polemiche sulla vicenda.
LA RISPOSTA SUI SOCIAL
"Cari amici veronesi, da oggi non sono più un vostro concittadino. Nella giornata di ieri il consiglio comunale della città di Verona, con i voti di Lega e Fratelli d'Italia, ha deciso di revocare la cittadinanza onoraria che mi era stata conferita nel 2008".
Lo rende noto Roberto Saviano sul suo profilo Instagram. "Questo provvedimento non riguarda solo me - spiega - ma vuole zittire ogni spinta contraria al pensiero unico dei consiglieri di maggioranza e del loro partito. Un'ideologia che vuole ottundere il pensiero critico e mettere al bando ogni ragionamento e proposta su temi controversi. 'Non è nostro concittadino chi non la pensa come noi', ecco cosa vuole dire".
"Ma Verona è molto meglio dei guitti che la rappresentano ora in consiglio comunale - sottolinea Saviano - esiste una città che so essere aperta e plurale, contrariamente a come certe amministrazioni si sforzino di rappresentarla. Ed è drammatico che questa delibera arrivi mentre le altre attività del Consiglio, forse prioritarie, sembrano essere bloccate da giorni, e mentre Verona è l'ottavo comune italiano per numero di contagi".
"Anche se ufficialmente non sono più un vostro concittadino, continueremo comunque a scambiarci opinioni anche quando non saremo d'accordo, a proporre soluzioni anche quando saranno scomode e a vigilare sull'operato dei nostri amministratori anche quando saremo controcorrente: perché è questo che fanno i cittadini", conclude lo scrittore.
LE REAZIONI
Sul voto del consiglio comunale di Verona intervengono i sindacati confederali, secondo i quali si tratta di una decisione che "ferisce profondamente tutti quei cittadini, non solo veronesi, impegnati personalmente o nell'associazionismo democratico a sostegno delle istituzioni democratiche nella lotta alla criminalità organizzata.
A questa maggioranza, a questa giunta, poco importano i segnali che vedono anche la nostra città essere oggetto non solo di attenzioni, ma anche di conclamate presenze facenti riferimento a cosche impegnate in affari illeciti e criminali - si rileva - che minacciano la normale vita civile ed economica".
Si ritiene irresponsabile "aver colpito con questa scelta una delle figure simbolo di questa lotta, punto di riferimento di molti giovani, figura certo spigolosa ma altrettanto franca e schietta, forse troppo scomoda per quella parte della politica che tende ancora a sottovalutare, addirittura negare la presenza mafiosa e criminale nella nostra città, a nulla valgono i proclami, gli impegni scritti solo sulla carta, quando poi le scelte concrete indicano l'esatto contrario".
"Brutto segnale quello che arriva dal consiglio comunale di Verona che ha revocato la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano. Le motivazioni aggravano ancora di più il gesto inutilmente provocatorio e dal sapore punitivo. La mia solidarietà a Saviano". Lo scrive su Twitter il ministro dei Rapporti con il Parlamento e le Riforme, Federico D'Incà.
In una nota, Legambiente Verona commenta così la revoca: "Roberto Saviano è un simbolo di lotta contro mafie ed ecomafie, premiato da Legambiente nel 2018 con un riconoscimento speciale del Premio Ambiente e Legalità, conferitogli per l'impegno nel denunciare le mafie, la loro pericolosità per l'ambiente e la vita civile delle comunità e per la difesa dei diritti dei più deboli quale antidoto alle mafie, alla corruzione e alle dinamiche distruttive della democrazia.
In Veneto le infiltrazioni mafiose sono ben presenti e radicate, secondo l'ultimo rapporto della Direzione Investigativa Antimafia 'esistono da tempo forti segnali che indicano come il territorio del Veneto stia diventando di particolare interesse per le consorterie mafiose, attraverso presenze qualificate o vere e proprie proiezioni nel territorio regionale'. Un sistema, quello Veneto, in cui 'professionisti e imprenditori si rivolgono ai mafiosi per fare anche da tramite con la pubblica amministrazione'".
"A Verona hanno tolto la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano. Non condivido sempre quello che dice o scrive, ma è un uomo che a testa alta si è sempre battuto per la legalità e contro le mafie - lo scrive su Facebook Ettore Rosato, Presidente di Italia Viva. - Questi sono valori che dovrebbero contare più del resto per evitare di trascinarli nella polemica politica con un gesto incomprensibile come quello che ha fatto il comune di Verona"