LUCA BERNARDO NE COMBINA UN’ALTRA – IL CANDIDATO SINDACO DEL CENTRODESTRA A MILANO NON RIESCE A DIRE DI ESSERE ANTIFASCISTA: “IO NON DISTINGUO LE PERSONE TRA FASCISTI E ANTIFASCISTI, CONTRO QUESTO E CONTRO QUELL’ALTRO. LE PERSONE NON LE DISTINGUO SE NON PER UOMO, DONNA E PERSONE PER BENE” – E OVVIAMENTE SERVE AL RIVALE BEPPE SALA UN RIGORE A PORTA VUOTA: “SONO CONVINTO IN MODO ASSOLUTO CHE CHI NON HA IL CORAGGIO DI DICHIARARSI ANTIFASCISTA NON SIA DEGNO DI GUIDARE LA NOSTRA CITTÀ, MEDAGLIA D’ORO DELLA RESISTENZA. CERTI VALORI NON SONO MODE” – LA REPLICA
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«Chi non ha il coraggio di dichiararsi antifascista» non è «degno di guidare la nostra città». Così il sindaco Beppe Sala sull’uscita di venerdì di Luca Bernardo, candidato del centrodestra a Palazzo Marino: «Non distinguo tra fascisti e antifascisti», aveva detto il pediatra del Fatebenefratelli.
Sala torna sulla polemica e attacca il candidato di centrodestra con un post sui social: «Il dottor Bernardo è uno dei miei competitori all’elezione a sindaco di Milano. A lui e agli altri ho deciso di non rispondere mai. Porterò avanti le mie idee e poi decideranno i milanesi chi più è degno di guidare Milano fino al 2026. Ma in questa occasione non posso esimermi dal dire la mia.
Sono convinto in modo assoluto che chi non ha il coraggio di dichiararsi antifascista non sia degno di guidare la nostra città, Medaglia d’oro della Resistenza. Certi valori non sono mode, sono il frutto del sacrificio di nostri concittadini per garantire la democrazia contro ogni forma di dittatura. Di cui godiamo anche oggi».
«Il mio antifascismo è nei fatti, non nelle etichette— la replica del candidato di centrodestra —: nessuno mi può accusare di essere fascista. Il concetto era semplice e chiaro, bastava ascoltare e riportare con onestà quanto ho detto. Mio nonno, uomo alto 1,98 metri, siciliano, deceduto per infarto, si spogliò della divisa di granatiere e fece il partigiano a Bologna. Mi onoro della lunghissima amicizia con la comunità ebraica milanese. Questi sono i fatti».
Bernardo passa poi all’attacco di Sala: «Altro, invece, sono le accuse create ad arte (sotto l’ombrellone in riva al mare) e alimentate dalla macchina social. Da medico e uomo della società civile sono abituato ad affrontare i colpi bassi che la vita riserva, ma non ero preparato a bugie, falsità e polemiche architettate per raccattare un voto in più», aggiunge. «La credibilità e la validità della nostra proposta amministrativa evidentemente creano disagio nei nostri competitori. Noi andiamo avanti con slancio e fiducia, con proposte concrete, nella campagna elettorale per la Milano post-Covid».