LUIGINO L’AMERICANO – IACOBONI: “A MOSCA, NEL COLLOQUIO CON LAVROV, DI MAIO HA POSTO, CON UNA CERTA NETTEZZA, LA QUESTIONE NAVALNY SUL TAVOLO, E LA COSA NON È PIACIUTI AI RUSSI. DI MAIO STA MARCANDO NETTAMENTE UNA DISTANZA DA MOSCA E STA RINFORZANDO UN PROFILO MOLTO VICINO AGLI AMERICANI” – “IL CUORE DEL COLLOQUIO È STATO IL PASSAGGIO SU NAVALNY. UN PASSAGGIO CHE CONTE NON HA MAI FATTO”
-
Dal profilo Twitter di Jacopo Iacoboni
A Mosca, nel colloquio Di Maio-Lavrov, è accaduta una cosa che merita di essere segnalata. Il ministro degli esteri italiano ha posto, con una certa nettezza, la questione Navalny sul tavolo, e la cosa non è piaciuti ai russi. Di Maio sta marcando nettamente una distanza da Mosca.
Le parole di Di Maio ("l'avvelenamento è un accadimento inquietante, che ha molto colpito l'opinione pubblica italiana. è una grande violazione del diritto internazionale sulle armi chimiche. Una vicenda che non può restare senza conseguenze") non hanno compiaciuto Mosca .
Soprattutto l'accenno al fatto che l'evento avrà delle "conseguenze" è un tono e un accento diverso dalla linea tenuta da Giuseppe Conte nelle sue telefonata (compresa la più recente) con Vladimir Putin.
Di Maio sta rinforzando un profilo molto vicino agli americani. E sono tante le fonti terze che confermano che a Pompeo, Di Maio non dispiace. Naturalmente tutto fa anche parte anche delle vicende di bottega della politica italiana, le differenze tra Conte (che continua a ostentare l'ottimo legame con Putin) e il ministro degli esteri. Fermo restando che nella nostra carta la responsabilità geopolitica è del premier.
Ovviamente, il tutto condito anche con frasi rituali di Di Maio sulla necessità di "mantenere aperti i canali di dialogo con la Federazione russa". Ma il cuore del colloquio è stato il passaggio su Navalny. Un passaggio che Conte non ha mai fatto.