MA BERLUSCONI PER I GRILLINI NON ERA "L’UOMO NERO", "IL PADRINO", "LO PSICONANO"? IL CAMALE-CONTE APRE AL CAV E PROVOCA UN TERREMOTO TRA LE TRUPPE PENTASTELLATE CHE IMPUTANO A GIUSEPPI IL FEELING CON GIANNI LETTA E SOSPETTANO UN DISEGNO ACROBATICO DELL’AVVOCATO APPULO PER TORNARE A PALAZZO CHIGI – “CONTE SAREBBE PERFINO CAPACE DI CONVOGLIARE I 30-35 VOTI DEI PARLAMENTARI CHE GLI SONO FEDELI IN FAVORE DI BERLUSCONI CAPO DELLO STATO PER RIDIVENTARE PREMIER, PRIMA O DOPO IL 2023, IN UNA MAGGIORANZA URSULA”

-


Mario Ajello per il Messaggero

 

CONTE BERLUSCONI

Diceva Giorgio Gaber: «Non ho paura di Berlusconi in sé, ho paura di Berlusconi in me». E tutti, dopo aver per anni detto e ridetto che il Cavaliere ormai era finito, scoprono adesso di avere un pezzetto di Berlusconi dentro se stessi. Perfino i grillini - o meglio: il loro neo-leader - e insomma Conte prova a sparigliare proponendo a Berlusconi di partecipare a un tavolo comune per rifare la Costituzione. Ma Silvio non era l'Uomo Nero? Macché:

 

«Quali migliori interlocutori, degli ex premier Berlusconi e Letta, pere affrontare la riforma della Costituzione?», dice Conte e aggiunge complimentoso: «Berlusconi è leader di un partito della maggioranza». Questa contiana apertura di credito, vero e proprio sdoganamento del Cavaliere da sempre detestatissimo dagli stellati, è la riprova del magic moment di Silvio. Che improvvisamente appare non solo a se stesso ma anche agli altri una figura centrale di questa stagione politica con vista voto per il Colle. Lo corteggiano non solo i grillini (o meglio: Conte) ma un po' tutti.

 

CONTE BERLUSCONI

Se Enrico Letta vuole fare con lui la maggioranza Ursula, con estromissione della Lega già nel voto per il successore di Mattarella, Renzi viene visto da tutti come il più filo berlusconiano dell'arco parlamentare. Addirittura Matteo avrebbe confidato al forzista Micciché con cui ha stretto un accordo per le elezioni regionali in Sicilia: «Io sono pronto a votare per Berlusconi al Quirinale».

 

Ma davvero è così? Sul serio Renzi darebbe i suoi 43 preziosissimi voti, quelli che mancherebbero a Silvio, per mandarlo sul Colle? Il solo sospetto che possa essere così sta inquietando gran parte di Italia Viva dove però non mancano quelli che vorrebbero vedere Berlusconi senatore a vita. Renzi però smentisce Micciché: «Mi scappa da ridere, mai detto che voterei per Berlusconi.

 

goffredo bettini silvio berlusconi giuseppe conte by edoardobaraldi

I nomi buoni per il Colle sono quelli che vengono fuori alla fine». «Invece mi ha detto proprio così, voto Silvio», insiste Miccichè. Di fatto non si fa che pensare a Berlusconi, che parlare di Berlusconi. E Berlusconi si gode la sua centralità, come quirinabile, come king maker, come possibile senatore a vita, come titolare di 127 parlamentari i cui voti per la scelta del nuovo Capo dello Stato fanno gola a tutti.

 

LA BUFERA Ma l'apertura di Conte al Cav. ha subito provocato bufera nei 5 stelle. «Giuseppe inciucia con il nemico», è l'accusa che corre lungo il filo dello sbigottimento dei parlamentari M5S. Che imputano al leader il feeling con Gianni Letta («Vanno ai pranzi insieme»), sanno dei complimenti del Cav a Giuseppi («E' una persona a modo con cui si può parlare») e non li gradiscono e addirittura rivolgono un gran sospetto contro il loro presidente.

 

BERLUSCONI FINGE DI NON VEDERE CONTE E NON LO SALUTA

Ed è questo nelle parole di alcuni di loro: «Conte ha una sola idea in testa, tornare a Palazzo Chigi. E sarebbe perfino capace di convogliare i 30-35 voti dei parlamentari che gli sono fedeli, in M5S non ne ha più di questi, in favore di Silvio for President». Con quale scopo? Ridiventare premier, prima o dopo il 2023, in una maggioranza Ursula. E chissà se questo scenario un po' fantapolitico sia solo una paura dei grillini anti-Giuseppi o un disegno vero, ma acrobatico, di Conte.