MA QUALE NUCLEARE, BUSINESS AS USUAL - CON LA FINE DELL'EMBARGO ALL'IRAN PIÙ AFFARI PER TUTTI, RUSSIA E USA COMPRESI, ANCHE SE IL PREZZO DEL GREGGIO CALERÀ (ECCO PERCHE' L'ARABIA SAUDITA HA FATTO FUOCO E FIAMME CONTRO L'ACCORDO) - E OBAMA CHIAMA PUTIN: 'GRAZIE PER IL TUO RUOLO NEL NEGOZIATO CON L'IRAN'


1.IRAN: OBAMA A PUTIN, GRAZIE PER RUOLO RUSSIA

barack obama vladimir putin

 (ANSA) - Il presidente americano, Barack Obama, nel corso di una telefonata ha ringraziato il leader del Cremlino, Vladimir Putin, per "il ruolo significativo giocato dalla Russia per il raggiungimento di una pietra miliare come l'accordo con l'Iran". Lo rende noto la Casa Bianca.

 

Putin ha quindi concordato con Obama sulla portata storica dell'accordo. E il presidente americano - riporta sempre la Casa Bianca - ha auspicato di rimanere in stretto contatto col presidente russo per coordinare l'azione di Usa e Russia per il controllo del rispetto dell'intesa da parte di Teheran. Obama infine ha espresso anche il desiderio di lavorare insieme a Putin per ridurre le tensioni nella regione mediorientale, particolarmente in Siria.

 

2.IRAN: PUTIN E OBAMA, ACCORDO NELL'INTERESSE DEL MONDO INTERO

Obama Putin

 (ANSA) - L'accordo sul nucleare iraniano e' nell'interesse "dell'intera comunita' internazionale" e contribuisce "a rafforzare il regime di non proliferazione nucleare e ad alleviare le tensioni in Medio Oriente". E' quanto hanno sottolineato i leader di Russia e Stati Uniti, Vladimir Putin e Barack Obama, in una conversazione telefonica di cui riferisce l'ufficio stampa del Cremlino. Secondo la presidenza russa, i due capi di Stato hanno rimarcato l'importanza del dialogo Usa-Russia per la sicurezza mondiale.

 

3.LA SCOMMESSA DI PUTIN: PIÙ AFFARI ANCHE SE IL PREZZO DEL GREGGIO CALERÀ

Anna Zafesova per “la Stampa

 

rohani con zangeneh e un nuovo impianto di estrazione petrolifera

La confusione sotto il cielo, dopo il ritorno dell’Iran sulla scena economica e politica internazionale, promette di essere grande, e Vladimir Putin ha tutto il diritto di ispirarsi alla frase di Mao, dicendo che la situazione è eccellente. È vero che gli analisti profetizzano un’ulteriore caduta del prezzo del petrolio, con l’arrivo del greggio iraniano, stimato da 500 mila a un milione di barili. I più pessimisti temono che si possa andare sotto i 45 dollari, fatali per il bilancio del Cremlino.

il ministro degli esteri zarif il presidente rohani e il capo di gabinetto nahavandian

 

Ma intanto si fanno altri conti, in attesa delle «eccezioni» all’embargo sulla fornitura di armi agli ayatollah, che Mosca aveva cercato di sbloccare per vendere i suoi complessi anti-aerei S-300. Innanzitutto il petrolio: l’Iran deve riattivare i suoi pozzi obsoleti. Tubi e trivelle, e prima delle sanzioni la fabbrica di tubi del Volga aveva più del 40% del mercato iraniano. Ci vorranno binari per trasportare il petrolio, e il capo delle ferrovie russe Vladimir Yakunin, uno della più stretta cerchia putiniana, ha progetti per l’elettrificazione della rete iraniana.

 

il presidente iraniano rohani si gode l iran ai mondiali

Poi c’è il gas, e anche se la posizione dell’Iran come potenziale secondo produttore può andare contro gli interessi del primo produttore, cioè la Russia, si tratta di una vicenda del futuro. Prima serviranno i gasdotti, e la Corporazione unificata dei motori russa conta di occupare un quarto del mercato iraniano con pompe e turbine. Per non parlare del nucleare: dopo aver patito per anni per l’unico contratto della centrale di Busher, la Russia ora si prepara a costruire in Iran 8 reattori.

 

LA CORSA AGLI APPALTI

Milioni e miliardi, che dovranno ancora venire strappati in una corsa agli appalti. Ma tra sanzionati ci si capisce, e Mosca conta su condizioni di favore, dopo aver stretto con l’Iran un’alleanza inedita (la rivoluzione di Khomeini era considerata un pericolo dai sovietici, che tradizionalmente preferivano i regimi laici sunniti).

 

OBAMA A COLLOQUIO TELEFONICO CON ROUHANI

Un sodalizio nato in buona parte dalla logica che un nemico del nemico è un quasi amico, e portato avanti sotto la spinta di diverse lobby industriali russe, ma che ora potrebbe rivelarsi il perno di una nuova politica. Anche perché, con un pragmatismo eguagliato solo dalla diplomazia cinese, Putin ha contemporaneamente scommesso sulla paura che l’Iran fa ai sunniti, soprattutto ai sauditi, e in un’altra alleanza atipica, pochi giorni fa, ha promesso sei centrali nucleari anche a Riad, dopo averle vendute al Cairo.

putin e il gasdotto south stream

 

Gli scacchieri sono tanti, e i russi si preparano a giocare su tutti, anche perché la nuova guerra fredda e la crisi economica rendono vitali nuovi mercati, inclusi quelli degli amici dei nemici. Senza dimenticarsi la politica, dove la Russia ritiene di poter solo guadagnare: nell’immediato con il «dialogo serio» proposto da Obama sulla Siria, e comunque facendosi notare come una protagonista della diplomazia internazionale.

 

Se l’Iran si avvierà verso una pace con gli Usa, Mosca ne rivendicherà il merito, se i nemici rimarranno tali cercherà di arbitrare, ponendosi come la più antioccidentale delle potenze europee e l’unica europea tra gli avversari dell’Occidente. Che il deal iraniano sia propedeutico a superare il conflitto in Ucraina, è tutto da vedere, ma intanto Putin mostra che - quando non c’è in gioco il suo amor proprio come nella nuova guerra fredda con Usa e Ue - è capace di apprezzare il compromesso.

gasdotto gazprom