MA QUALE SABOTAGGIO! DE MAGISTRIS AZZANNA AURELIONE SUL “SAN PAOLO GATE”: “MI SA TANTO DI UN CAMPO CHE NON È STATO IRRIGATO O CURATO COME DOVEVA” - IL “CORRIERE DEL MEZZOGIORNO” SCATENATO: SUL MIGNOTTODROMO LA TREGUA TRA SINDACO E CARDINALE SEPE E’ “UNA PAX A LUCI ROSSE, CIOE’ OSCENA E ENTRAMBI I FIRMATARI NE ESCONO MALISSIMO” - IN CAMPANIA I CAMBI DI PARTITO NON FINISCONO MAI…
1- DAGOREPORT
Complotto, sabotaggio o incuria? Il giallo dell'erba marrone dello stadio San Paolo di Napoli ora ha un "investigatore" doc, un ex pm di rango: il sindaco Luigi De Magistris. Dopo che è venuta a galla la vicenda del cambio dell'azienda che si occupa della manutenzione per una storia di pagamenti contestati, rivelata da Dagospia, monta in alcuni ambienti la teoria del "sabotaggio", secondo la quale qualcuno avrebbe intenzionalmente sparso il famigerato fungo sul terreno di gioco per danneggiare la società che sarebbe dunque non solo incolpevole ma vittima.
Ma Giggino ‘a Manetta non crede a questa pista e azzanna l'ex amico Aurelione De Laurentiis: "Sono sconcertato da quello che è accaduto - smanetta il narcisindaco - tutta questa storia ha un po' il senso di qualcosa che non e' andato. Bisogna investigare e capire cos'e' successo, mi sa tanto di un campo che non è stato irrigato o curato come doveva".
"La situazione del manto erboso - aggiunge De Magistris - non dipende dal Comune di Napoli. Chi ha il dovere di ripristinare il campo lo faccia rapidamente. Per capire cosa e' successo vediamo quello che si puo' fare. Gia' nei mesi scorsi abbiamo messo in campo atti per smascherare dei cialtroni che approfittavano dello stadio per fare i loro interessi privati"
Finale all'insegna del "caccia i soldi!", relativo al milione e passa di euro che il Napoli deve al Comune: "Sono pronto a firmare quella transazione col presidente del Napoli De Laurentiis che e' importantissima.Abbiamo fatto un atto di grande generosita', i soldi che riceveremo da De Laurentiis li rimetteremo per lo stadio...".
2- LA PAX A LUCI ROSSE (CIOÈ OSCENA) TRA SINDACO E CARDINALE
Marco Demarco per corrieredelmezzogiorno.it
È finita con tanto di stretta di mano e sorrisi di circostanza per i fotografi, a dimostrazione che la serietà a Napoli è merce rara. La pace concordata tra il cardinale Sepe e il sindaco de Magistris, dopo la polemica a proposito del quartiere da riservare all'esercizio della prostituzione, è la peggiore pace che poteva essere firmata. Una pace a luci rosse, cioè oscena dal punto di vista della logica e della pubblica intelligenza.
Inoltre, entrambi i firmatari ne escono non male, ma malissimo. Sepe non ha ricevuto le scuse per le pesanti allusioni sul suo conto fatte dal sindaco ( il riferimento è all'indagine sulla gestione del patrimonio immobiliare del Vaticano nella quale Sepe risulta indagato) e de Magistris ha dovuto accettare il giudizio liquidatorio e quasi irridente del cardinale sulla sua proposta ("Il quartiere a luci rosse? È solo una proposta, un progetto"). In altre parole, il sindaco continua a nutrire dubbi sulla correttezza ( sulla moralità?) del cardinale e il cardinale ricambia sul fronte della inconsistenza amministrativa del sindaco. Siamo al trionfo dell'ipocrisia, della falsità e del quieto vivere.
A meno che non si voglia sostenere che De Magistris e Sepe non abbiano fatto altro, il primo, di esercitare la libertà laica di dire ciò che si pensa e, il secondo, di attenersi al dovere cristiano del perdono. Ma ciò non toglie che i due avrebbero potuto scegliere ugualmente la via del confronto vero e pubblico. Soluzione, quest'ultima, che certamente avrebbe fatto molto bene alla città, al suo dibattito pubblico, all'autostima collettiva e alla considerazione generale di chi ci guarda dall'esterno.
3-Addetti ai livori scatenati in Campania per l'adesione al Pdl di Sergio Nappi, consigliere regionale del gruppo "Caldoro Presidente". Tegola per i caldoriani? Gioia tra i Patonza's per il "nuovo arrivo"? Macchè! C'è chi sospetta una manovra dei "caldoriani" per togliere spazio in listini, collegi e così via ai Banana's ortodossi del commissario regionale Nitto Palma, attraverso una robusta iniezione di avversari interni. E nel palazzo ci si domanda: ma Nappi non era stato eletto con Noi Sud? Cambia partito per la terza volta? E perché? Non è che aspira a candidarsi in Irpinia facendo le "scarpe" a Cosimo Sibilia? Ah saperlo..