NELLA MAGGIORANZA È GUERRA ANCHE SUI SONDAGGI – PALAZZO CHIGI HA DECISO DI MONITORARE LA FIDUCIA DEI CITTADINI NEL GOVERNO E HA COMMISSIONATO TRE RILEVAZIONI ALL’ISTITUTO TECNÈ, SGANCIANDO 100 MILA EURO – UNA CIFRA FUORI MERCATO, VISTO CHE UNA RILEVAZIONE NE COSTA IN MEDIA 5-10 MILA – L’INVESTIMENTO È STATO DECISO DAL DIPARTIMENTO INFORMAZIONE GUIDATO DAL FORZISTA ALBERTO BARACHINI – TECNÈ È L’ISTITUTO DI RIFERIMENTO DEL PARTITO DI TAJANI. CHISSÀ COME L'AVRÀ PRESA LA MELONI…
-Estratto dell’articolo di Giacomo Salvini per “il Fatto Quotidiano”
[…] L’autunno del governo di Giorgia Meloni si annuncia complicato. Così la presidenza del Consiglio ha deciso di monitorare la fiducia dei cittadini nel governo e nei principali partiti politici per capire se la fine dell’anno porterà ricadute sull’esecutivo.
E lo ha fatto commissionando tre sondaggi da svolgere nei prossimi mesi all’Istituto Tecnè per un totale di 100 mila euro, una somma fuori mercato considerando che una rilevazione ne costa in media 5-10 mila a seconda del metodo e del campione. Una spesa di oltre il 70% per operare senza bando (140 mila euro).
La determina, di cui Il Fatto è entrato in possesso, risale a tre giorni fa ed è stata emanata dal dipartimento dell’Informazione e l’Editoria di Palazzo Chigi guidato dal sottosegretario di Forza Italia, Alberto Barachini. La delibera ha come oggetto il “servizio di monitoraggio dell’opinione pubblica sull’attività e la fiducia verso il governo e le principali forze politiche, da svolgersi in tre successive rilevazioni, con metodologie CATI, CAWI, CAMI nonché di analisi del sentiment”.
L’affidamento diretto riguarda Tecnè per un totale di 100 mila euro. Un investimento che rientra nelle spese della presidenza del Consiglio che, nel bilancio di previsione 2023-2025, aveva deciso di stanziare 245 mila euro per i sondaggi politici.
Un esponente di governo a conoscenza della questione, ma che non vuole essere citato perché non autorizzato a parlarne, spiega che la decisione di commissionare sondaggi da parte di Palazzo Chigi non è una novità ed è già stato fatto in passato con altri istituti […] Nel caso specifico serve per monitorare la fiducia degli italiani in vista della Finanziaria.
Ma la questione è anche politica. Perché da una parte Meloni vuole cercare di evitare contraccolpi nel Paese in un momento particolarmente difficile, dall’altra la “sondaggite” sta colpendo il suo vicepremier Antonio Tajani.
Il leader di Forza Italia in questo periodo è particolarmente attento ai sondaggi tant’è vero che sarebbe stato lui a voler affidare a Tecnè la rilevazione sull’esecutivo chiedendolo a Barachini (che conosce Michela Morizzo dai tempi di Mediaset e l’ha introdotta personalmente al segretario).
Tecnè è l’istituto di sondaggi di riferimento di Mediaset e di Forza Italia: non è un caso che tutte le rilevazioni diano il partito azzurro sopra la media almeno di due punti percentuali. L’ultimo caso è quello del sondaggio, che è stato pubblicato sabato, e che vedeva Forza Italia al terzo posto e Tajani secondo leader più amato dopo Meloni in calo con il 36,7%.
Sondaggio che è stato fatto circolare dallo stesso vicepremier nelle chat azzurre, sui social di partito e ad alcuni giornalisti con una descrizione evidente: “Cresce il consenso per Forza Italia e Tajani”. Peccato che, per la seconda volta di seguito, il ministro non si fosse accorto che lo stesso sondaggio dava in calo il gradimento nei confronti di tutto il governo solo per strumentalizzare la posizione degli italiani sullo Ius Scholae. Chissà come Meloni avrà preso la scelta di finanziare sondaggi che “bocciano” il suo esecutivo. Il vicepremier azzurro ha bisogno di testare la sua presa sugli elettori per poi rivendicare la crescita con i Berlusconi.