MAI DIRE RAI - MARONI-ONI-ONI: “O SI PRIVATIZZA LA RAI O LA PROSSIMA PRESIDENZA DEL CDA SPETTA DI DIRITTO ALLA LEGA. ALCUNI TG IN QUESTI GIORNI PARLANO DI TUTTI TRANNE CHE DELLA LEGA” - PER LE SPESE RAI A DIFESA DI MEOCCI CONDANNATI ALCUNI DIRIGENTI, FRA I QUALI L’EX CAPO DELL´UFFICIO LEGALE RUBENS ESPOSITO, PER LE SPESE “SOSTENUTE DALLA RAI PER L´ACQUISIZIONE DI PARERI FAVOREVOLI NONOSTANTE LA PALESE ILLEGITTIMITÀ”…
1- O SI PRIVATIZZA LA RAI O LA PROSSIMA PRESIDENZA DEL CDA SPETTA DI DIRITTO ALLA LEGA
Il Messaggero - O si privatizza la Rai o, stando all'attuale legge, la prossima presidenza del Cda spetta di diritto alla Lega. L'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni alza la voce. «Noi - ricorda - avevamo presentato e fatto approvare dalla maggioranza degli italiani un referendum sulla privatizzazione della Rai e questa mi sembra sia ancora la strada più opportuna da seguire.
Adesso scade il Cda e ci si pone la questione, ma io vorrei ricordare che se rimane la legge attuale, per l'equilibrio tra maggioranza e opposizione, la presidenza della Rai va all'opposizione e la Lega è l'unico partito di opposizione». Incalza ancora Maroni: «Alcuni Tg in questi giorni parlano di tutti tranne che della Lega: ma per noi non è un problema, perché siamo un partito con tanta gente e tanti militanti. Il nostro progetto è quello di diventare il primo partito del Nord».
2- PER LE SPESE RAI A DIFESA DI MEOCCI CONDANNATI I DIRIGENTI AZIENDALI
Da "la Repubblica" - Il presidente della sezione giurisdizionale della Corte, Salvatore Nottola, mette in evidenza tre sentenze di condanna del 2011. La principale riguarda il danno finanziario procurato alla Rai dopo l´illegittima nomina dell´ex direttore generale, Alfredo Meocci, sanzionata dall´Agcom. Alcuni dirigenti, fra i quali il capo dell´ufficio legale Rubens Esposito, sono stati condannati a rifondere le spese «sostenute dalla società pubblica per l´acquisizione di pareri favorevoli a tale nomina nonostante la palese illegittimità». È stato condannato al pagamento di 100 mila euro l´ad di una società partecipata dallo Stato, Fabrizio Mottironi, che aveva affidato consulenze a professionisti nel frattempo anche assunti con contratti di collaborazione nello staff del ministro delle politiche agricole: insomma, gli "esperti" erano pagati due volte.