MAI UNA GIOIA IN MEDIORIENTE: SI AVVICINA LA PACE A GAZA MA SI APRE IL FRONTE AL NORD – A BEIRUT UN GRUPPO ARMATO HA APERTO IL FUOCO VICINO ALL’AMBASCIATA AMERICANA, FERENDO DUE PERSONE - IL NUOVO MINISTRO DEGLI ESTERI IRANIANO, ALI BAGHERI, VA IN VISITA UFFICIALE A FOMENTARE HEZBOLLAH. I TERRORISTI LIBANESI CONTINUANO A LANCIARE RAZZI SU ISRAELE, E NETANYAHU MINACCIA: “PREPARIAMO UN’AZIONE MOLTO FORTE” – KHAMENEI NON VUOLE LA GUERRA DIRETTA E LASCIA CHE SIA ”L’ASSE DELLA RESISTENZA” A SPORCARSI LE MANI…
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NETANYAHU, 'PREPARIAMO AZIONE MOLTO FORTE AL NORD'
(ANSA) - "Siamo pronti ad un'azione molto forte nel nord. In un modo o nell'altro ripristineremo la sicurezza al nord del Paese". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu che questa mattina ha visitato Kiryat Shmona dove ieri sono divampati gli incendi dopo il lancio di droni dal Libano.
GRUPPO ARMATO SPARA VICINO ALL'AMBASCIATA USA DI BEIRUT
(ANSA) - Un gruppo di uomini armati ha aperto il fuoco vicino all'ambasciata americana a Beirut, in Libano. Lo riferisce il Jerusalem Post citando i media arabi. In un post su X l'ambasciata americana a Beirut ha reso noto: "Alle 8,34 ora locale, sono stati segnalati colpi di arma da fuoco di piccolo calibro in prossimità dell'ingresso dell'ambasciata statunitense. Grazie alla rapida reazione delle Laf, dell'Isf e della squadra di sicurezza dell'ambasciata, la nostra struttura e il nostro team sono al sicuro. Le indagini sono in corso e siamo in stretto contatto con le forze dell'ordine del Paese ospitante".
MEDIA, 2 FERITI NEGLI SPARI CONTRO AMBASCIATA USA A BEIRUT
(ANSA) - Media libanesi riferiscono che il bilancio della sparatoria avvenuta stamani nei pressi dell'ambasciata Usa in Libano è salito a due feriti, tra cui il presunto attentatore di "nazionalità siriana". I media citano fonti mediche e dell'esercito, l'unica istituzione ad aver fornito il racconto ufficiale circa l'incidente verificatosi stamani vicino al compound diplomatico ad Awkar, a nord di Beirut.
ISRAELE, 'COLPITI OBIETTIVI HEZBOLLAH NEL SUD DEL LIBANO'
(ANSA) - Durante la notte, l'esercito israeliano ha colpito due lanciatori di razzi di Hezbollah nell'aree di Zibqin e Ayta ash Shab nel Libano del sud. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui al tempo stesso sono state centrate "3 strutture militari di Hezbollah nelle aree di Odaisseh, Blida, e Markaba".
SPINTA SU HEZBOLLAH COSÌ L’IRAN MANOVRA ALL’OMBRA DEI NEGOZIATI SU GAZA
Estratto dell’articolo di Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”
Teheran manovra nel caso arrivi finalmente una tregua a Gaza. La crisi ha fatto il suo gioco e gli ha permesso di giocare di sponda con le molte milizie sciite. La Repubblica islamica ha inviato nella regione il nuovo ministro Ali Bagheri, successore di Hussein Amir Abdollahian, morto nell’incidente dell’elicottero insieme al presidente Raisi.
Il capo della diplomazia ha iniziato il suo tour a Beirut perché […] l’Hezbollah è la punta della resistenza contro lo Stato ebraico, da qui l’incontro con il segretario Hassan Nasrallah. Una visita preceduta da un aumento delle azioni dei guerriglieri con il ricorso a un attacco massiccio di droni su Israele effettuato da uno «stormo» di mezzi esplosivi. Un colpo parte del duello con lo Stato ebraico sempre impegnato nell’eliminazione di ufficiali della fazione. La seconda tappa di Bagheri è stata la Siria, alleato importante e piattaforma strategica. Anche qui la cornice è la stessa: gli israeliani hanno eliminato nelle scorse ore un «consigliere» dei pasdaran.
Le tensioni sono evidenti, lungo un orizzonte ampio. La Guida suprema Ali Khamenei, pochi giorni fa, ha esaltato l’assalto palestinese del 7 ottobre perché ha provocato lo stop al dialogo tra Tel Aviv e le monarchie sunnite del Golfo Persico. Un elogio pubblico che potrebbe dare ragione a quanti pensano che l’eccidio nei kibbutz sia stato ispirato dagli ayatollah, decisi a ostacolare il disgelo. Analisi non condivisa da coloro che ritengono un ruolo importante, però, secondario degli iraniani. Secondo questa interpretazione l’Iran ha solo sfruttato l’offensiva decisa unicamente da Hamas.
[…] Nello Yemen, gli Houthi mantengono la pressione costante sulla rotta marittima, quasi 200 gli episodi con il ricorso a droni e missili. Portano avanti i loro piani e, allo stesso tempo, agiscono in parallelo agli iraniani. Decidono in autonomia, però quando serve collaborano con il regime che li sostiene.
Sono cauti gli Hezbollah. Devono evitare lo scontro totale con Israele […] senza però rinunciare a dimostrare la loro forza. E sul piano tattico è interessante notare come allunghino il raggio d’azione dei loro equipaggiamenti mentre hanno migliorato le difese antiaeree. Lo scenario libanese resta sempre in bilico, con ricorrenti indiscrezioni su una conflagrazione maggiore durante le prossime settimane, a partire dalla metà di giugno.
[…] A Teheran non auspicano la guerra diretta e neppure la desiderano, per questo lasciano che siano i militanti dell’Asse sciita a bruciarsi. E a proposito di fiamme, un vasto incendio ha avvolto zone israeliane al confine con il Libano, a causare il rogo è stato un razzo. La rappresentazione di ciò che potrebbe accadere.