MALAGÒ A MANI VUOTE - LA PRIMA TORNATA DI FINANZIAMENTI PUBBLICI DELLA NUOVA ERA DI "SPORT E SALUTE" (CIOÈ IL GOVERNO) ASSOMIGLIA ALLA VECCHIA DISTRIBUZIONE CONI - CON UNA DIFFERENZA: NON ESISTE PIÙ LA PARTE DISCREZIONALE, IL "TESORETTO" NELLE MANI DI MALAGÒ, CON CUI IL PRESIDENTE DEL COMITATO OLIMPICO AIUTAVA I PRESIDENTI DELLE FEDERAZIONI…
-Lorenzo Vendemiale per “il Fatto quotidiano”
Il progetto sulla scuola è quello degli anni precedenti, le cifre per le Federazioni simili al passato, persino l' algoritmo per assegnarle non è cambiato. La prima tornata di finanziamenti pubblici della nuova era di Sport e salute (cioè il governo) assomiglia alla vecchia distribuzione Coni. Con una differenza, però: non esiste più la parte discrezionale, il "tesoretto" nelle mani di Giovanni Malagò, con cui il presidente del Comitato olimpico aiutava i presidenti delle Federazioni (gli stessi che poi votano alle elezioni Coni). Per alcuni un conflitto d' interessi, che poi è la principale ragione della riforma dello sport che fa discutere da un anno. Adesso se ne vedono i primi effetti.
Segnali, più che altro. L' occasione era l' assegnazione di 64 milioni di euro "extra" sul 2019, generati dall' ultima manovra (che destina allo sport il 32% del gettito fiscale del settore); una cifra ulteriore ai soliti 410 milioni annui, di cui 250 a Federazioni e organismi. Niente rivoluzioni, come anticipato dal Fatto Quotidiano.
La novità principale è un fondo per il sociale da 7 milioni, per permettere a under 18 e over 64 con reddito basso di fare attività fisica 2 volte a settimana per 6 mesi in strutture di associazioni e società dilettantistiche: circa 50 mila beneficiari. Sulla scuola, invece, confermato il vecchio progetto Coni "Sport di classe" (laureati di scienze motorie come tutor in quarta e quinta elementare), che ora sarà gestito dalle Federazioni.
Il grosso dei soldi (44,5 milioni) va proprio alle Federazioni. Qui Sport e salute (la società governativa diretta dal manager Rocco Sabelli) si è affidata al vecchio algoritmo Coni, applicato in maniera più fedele (prima c' erano accorgimenti più o meno discrezionali). Qualche correttivo però è rimasto (non si può crescere o scendere oltre il 20%) per non creare eccessivi stravolgimenti, specie alla vigilia delle Olimpiadi.
Tradotto in cifre: 6,3 milioni in più alla FederCalcio, 2,4 a nuoto e pallavolo, 2,1 a sport invernali, 2 all' atletica, e così via. In percentuale, però, fra le grandi a guadagnarci sono soprattutto FederBasket e FederTennis (dal 2,9% a oltre il 4% del totale), mentre a perderci è quasi solo il calcio, che scende dal 20 al 14%. Oggi sono soldi "extra" e sono tutti contenti, quando si tratterà di tagliare arriveranno le proteste.
La sfida è applicare l' algoritmo in maniera trasparente, tenendo dentro il pallone senza penalizzarlo. Magari rivitalizzando la scuola e il sociale. E sforbiciando gli sprechi dei carrozzoni federali, che al momento bruciano in personale e funzionamento oltre il 30% delle risorse, una cifra enorme: 4 milioni sono destinati come "premio" a chi taglierà spese fisse, è una delle novità più interessanti. Se ci riuscirà, la riforma di Sport e salute potrà dirsi positiva. Altrimenti avrà solo sfilato la cassa dalle mani del Coni (e di Malagò).