UN MANDARINO DI TRAVERSO - IL SOTTOSEGRETARIO DE VINCENTI CHE SUGGERISCE A TIRRENO POWER COME AGGIRARE LE LEGGI FA GODERE IL GIGLIO MAGICO, CHE NON HA MAI MANDATO GIÙ LA SUA NOMINA AL POSTO DI DELRIO. UNA MOSSA CHE 'RENZI IL ROTTAMATORE' NON AVREBBE MAI FATTO


DAGONEWS

 

Franco Bassanini Claudio De Vincenti

Capita che quando uno è tanto bravo a fare le leggi, sia tentato anche dal suggerire a qualche potere forte come eluderle. Il tutto legalmente, ben inteso. Visto che anche le leggi, materialmente, “si fanno”. Claudio De Vincenti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, è forse uno dei personaggi del governo Renzi che meglio sa come si fanno le leggi, come le si costruisce, come le si incastra nel sistema, quali effetti producono un comma in più o un comma in meno.

 

Romano, 67 anni, economista di area Pci-Pds-Pd da sempre, De Vincenti è il governativo più longevo visto che fa parte dell’esecutivo ininterrottamente dal novembre 2011, quando Mario Monti lo chiamò come sottosegretario allo Sviluppo economico. Confermato da Letta e da Renzi, il 10 aprile scorso ha preso il posto di Graziano Delrio a Palazzo Chigi. Una scelta che ha sorpreso non poco.

 

carla e aurelio regina e claudio de vincenti con la moglie paola

De Vincenti è stato il consigliere economico di Vincenzo Visco, che ha parlato bene di lui a Pittibimbo, ha collaborato con il Nens (il centro studi dello stesso Visco e di Pier Luigi Bersani) ed è nel direttivo della fondazione Astrid di Franco Bassanini. Astrid è lo snodo del sistema di potere e relazioni che ruota intorno a De Vincenti.

 

Claudio De Vincenti ault

Nel suo comitato scientifico figurano Enzo Cheli, Valerio Onida, Augusto Fantozzi, Giovanni Maria Flick, Piero Giarda, Andrea Manzella, Francesco Merloni, Marcello Messori, Stefano Rodotà, Tiziano Treu e, caso forse unico al mondo, ben due figli di presidenti della Repubblica: Giulio Napolitano e Bernardo Giorgio Mattarella.

 

51371_1serracchiani Claudio De Vincenti

De Vincenti, insomma, è quanto di più lontano si possa immaginare dal Giglio magico renziano. E il Giglio Magico, da Luca Lotti alla Madonnona Boschi, non lo ha mai amato. Nella prima fase del governo non sono mancati gli scontri tra i fedelissimi di Palazzo Chigi e l’allora viceministro dello Sviluppo Economico. Per i renziani duri e svelti, De Vincenti era il simbolo di un sistema da cambiare, di un mandarinato capace di far durare cinque ore in più qualunque riunione, di un’accolita di “Mister No, questo non si può fare così”, di una casta di “tecnici della norma” che il premier non aveva voluto con sé, ma dalla quale in qualche misura toccava sempre dipendere.

Claudio De Vincenti

 

Poi, il colpo di scena. Per sostituire Delrio, andato a sua volta a sostituire Lupi alle Infrastrutture, Renzi sceglie “l’usato sicuro”, il Professor Codicillo, il “tecnico di partito” (ha sempre avuto la tessera) che non fece mistero di aver votato Bersani alle primarie. Il Giglio Magico masticò amaro. Molto amaro. “Renzi 1”, il rottamatore, non l’avrebbe mai fatto. La scelta di De Vincenti è stata proprio da “Renzi 2”

cena di finanziamento del pd a roma luca lotti

 

E adesso che De Vincenti viene immortalato mentre suggerisce a Tirreno Power come eludere le leggi e  mentre immagina come far passare dei guai ai magistrati inquirenti (diciamolo: due attività che molti hanno fantasticato per Gianni Letta senza alcuna fortuna semplicemente perché Letta era di un altro pianeta) il Giglio magico gode senza ritegno e forse “Renzi 2” rimpiange “Renzi 1”. O anche, semplicemente, rimpiange Graziano Delrio, un uomo così per bene da essere diventato, alla fine, quasi fastidioso per lo stesso Renzi.  

matteo renzi graziano delrio