MANZIONE D’ONORE – LA VIGILESSA CHE RENZI PORTÒ A PALAZZO CHIGI DIVENTA CONSIGLIERE GIURIDICO DI TERESA BELLANOVA - L’EX CAPO DEI VIGILI URBANI DI FIRENZE, MIRACOLATA NEL PERIODO D'ORO DEL "GIGLIO TRAGICO", OFFRIRÀ I SUOI SERVIGI PUR CONTINUANDO A RIMANERE AL CONSIGLIO DI STATO, DOVE È STATA NOMINATA NEL 2016 TRA MILLE POLEMICHE...
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Estratto dell'articolo di Ilaria Proietti per "il Fatto quotidiano”
(…) Bellanova non dispera e anzi pensa al rilancio dalla ridotta renzianissima del Mipaaf dove continua a fare acquisti.
Da ultimo si è assicurata anche i servigi di Antonella Manzione, già punta di diamante degli anni ruggenti del Giglio magico a Palazzo Chigi, quasi che i bei tempi dovessero presto tornare: sarà il suo consigliere giuridico, anche se al ministero, per la verità ne avrebbe già uno. Ma tant' è. Del resto Manzione, data in corsa anche per il posto di direttore generale nella regione Toscana di Eugenio Giani, offrirà i suoi uffici fino alla fine del mandato del ministro pur continuando a rimanere al Consiglio di Stato.
Dove è stata nominata nel 2016 tra mille polemiche, addirittura più infuocate di quelle che accompagnarono il suo arrivo, due anni prima, a Roma per volere di Renzi che l' aveva piazzata a capo del Dipartimento degli affari giuridici e legislativi della presidenza del consiglio, facendola traslocare da Firenze dove dirigeva i Vigili urbani.
Per via di quell' incarico così ambito, si era attirata critiche e invidie: a sentire i bene informati fu addirittura Maria Elena Boschi a volerla fuori da Palazzo Chigi dove invece lei sarebbe rimasta ben volentieri anche con Paolo Gentiloni.
Prevalse la scelta di allontanarla, anche a prezzo di qualche forzatura pur di accordarle una buonissima uscita: la nomina a consigliere di Stato, nonostante le mancassero un paio d' anni per arrivare all' età minima prevista (all' epoca ne aveva 53 contro i 55 richiesti).
E al curriculum non proprio in linea con gli standard di eccellenza richiesti a Palazzo Spada (…)