C’E’ DEL MARCIO IN DANIMARCA - INSERZIONE DEL GOVERNO DI COPENAGHEN SUI GIORNALI LIBANESI DESTINATI AI PROFUGHI: “SE NON SAPETE IL DANESE RESTATE A CASA VOSTRA” - DIETRO L’ANNUNCIO IL PESO DEL PARTITO XENOFOBO SULL’ESECUTIVO DI MINORANZA - - - - - -
Roberto Zunini per il “Fatto Quotidiano”
Quando ieri mattina i lettori dei principali quotidiani libanesi hanno iniziato a sfogliarli, devono aver pensato di essere vittime di allucinazioni a causa del continuo flusso di informazioni sull'esodo biblico di profughi, che peraltro loro conoscono bene, avendone accolti a centinaia di migliaia in questi 4 anni di conflitto nella confinante Siria. Un'intera pagina riproduceva, con tanto di timbro e firma del ministero dell'Immigrazione e integrazione danese, Inger Støjberg, una lista di restrizioni per tutti coloro che d'ora in poi intendono chiedere asilo in Danimarca.
Il neo governo di minoranza di destra danese, spinto dagli xenofobi anti immigrati del Dpp, il Partito danese del popolo - risultato secondo alle consultazioni del giugno scorso - ha comprato un maxi spazio pubblicitario per scoraggiare i quasi due milioni di siriani rifugiati in Libano dall'avventurarsi verso l'evoluta terra del nord Europa, dove lo stato sociale, il welfare e l'accoglienza dei più deboli, ha finora guidato la società come una stella polare. Ora però non è più così, non sarà più così, per chi non vi è nato.
Da quanto si legge, il nuovo governo non fa differenza tra immigrati economici e profughi che fuggono dalle guerre . Il primo avvertimento della lista basata sulle recenti leggi approvate dal Parlamento segnala la riduzione del 50 per cento delle agevolazioni sociali finora garantite ai rifugiati. A scanso di equivoci, il Il ministro Inger Støjberg Ansa titolare del ministero ha fatto pubblicare la lista in due lingue: inglese e arabo.
E a proposito di lingue si legge: “Per ottenere un permesso di residenza permanente è richiesta la conoscenza e la comprensione della lingua danese”. Inoltre per coloro che “hanno un permesso di soggiorno temporaneo non è possibile chiedere il ricongiungimento familiare durante il primo anno”.
Il partito xenofobo ritiene queste norme largamente insufficienti e cercherà di spingere, grazie ai suoi 37 parlamentari, su 179, per un ulteriore inasprimento. La restrizione su cui punta maggiormente è la sospensione del Trattato di Schengen sulla libera circolazione in Europa. Pur non facendo parte della coalizione di governo, ma grazie all'exploit elettorale, il Dpp giocherà un ruolo chiave nell'orientare l'agenda politica del governo di minoranza che sarà spesso obbligato a chiedere l'appoggio esterno ai suoi deputati.
Il mese scorso, questi ultimi avevano avvertito l'esecutivo di regolare quanto prima la questione della lingua, ammonendo che gli immigrati impiegati nei fast food (la maggior parte) devono smetterla di parlare in pizza danese, il modo con cui viene definito sprezzantemente il danese parlato dagli stranieri.
La pagina pubblicitaria ha sconcertato i lettori libanesi che sanno bene due cose: i profughi siriani che si sono riversati in massa oltre confine difficilmente hanno tempo di leggere i quotidiani, impegnati a cercare il modo di sbarcare il lunario e, se anche ce l'avessero, non si possono permettere di acquistare giornali perchè ogni centesimo per loro è prezioso. Chi invece, tra loro, ha tempo e soldi, significa che ha trovato una sistemazione in Libano e non ha intenzione di lasciarlo, nell'attesa di tornare , prima o poi, a casa, appena al di là della frontiera.