MARINE COLPITA E AFFONDATA – LA LE PEN VIENE ABBANDONATA NON SOLO DALLA NIPOTE MARION MARECHAL, MA ANCHE DAI PEZZI GROSSI DEL SUO PARTITO: OGGI TOCCA ALL’EX BRACCIO DESTRO BRUNO MEGRET E ALL’EURODEPUTATO NICOLAS BAY. ANCHE LORO SOSTERRÀ ZEMMOUR, E LA PRESIDENTE DEL “RASSEMBLEMENT NATIONAL” LANCIA UN APPELLO DISPERATO: "CHI VUOLE ANDARE LO FACCIA ORA. LO DICO IN GENERALE, PERCHÉ QUELLO CHE È INSOPPORTABILE È LA…”
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1 - IL DECLINO INESORABILE DELLA POVERA MARINE: ANCHE LA NIPOTE, LA BELLA MARION MARECHAL, HA ANNUNCIATO CHE NON SOSTERRÀ LA ZIA ALLE PRESIDENZIALI, E STA RIFLETTENDO SULLA POSSIBILITÀ DI APPOGGIARE ERIC ZEMMOUR - L’AMAREZZA DELLA CANDIDATA DEL “RASSEMBLEMENT NATIONAL”: “È QUALCOSA DI BRUTALE, VIOLENTO E DIFFICILE. SE VI DICESSI CHE QUESTA COSA NON MI FERISCE, NESSUNO CI CREDEREBBE”
2 - FRANCIA: LE PEN E GLI ESODI, 'CHI VUOLE ANDARE LO FACCIA ORA'
(ANSA) - L'ex braccio destro Bruno Mégret, l'eurodeputato Nicolas Bay, ogni giorno piovono notizie di esodi eccellenti dal Rassemblement National in direzione di Reconquete!, il partito di Eric Zemmour che fa concorrenza a quello di Marine Le Pen all'estrema destra. E la presidente di RN, esasperata, lancia un appello: "Chi vuole andare con Zemmour lo faccia ora".
A Madrid, invitata ad un evento delle destre sovraniste europee, Marine Le Pen - il giorno dopo la spaccatura più clamorosa, quella con la nipote Marion Maréchal - ha commentato nervosa: "Non ce l'ho in particolare con Nicolas Bay, ma lo dico in generale, chi vuole andarsene se ne vada, ma se ne vada subito. Perché quello che è insopportabile è la 'taqiya' che loro stessi rimproverano agli islamisti. La taqiya è la dissimulazione" in arabo, ha sottolineato.
"Abbiamo ancora 70 giorni prima di un evento di primaria importanza per il futuro dei francesi - ha detto la Le Pen - e avere gente che fa finta di essere qui mentre in realtà il loro cuore e la loro mente sono altrove è insopportabile, è una mancanza assoluta di dignità, di rispetto nei confronti di tutti i nostri militanti".
3 - MARINE & MARION, ROTTURA TOTALE LA SAGA-LE PEN FINISCE TRA I RANCORI
Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”
Marion Maréchal abbandona la zia Marine Le Pen per sostenere Eric Zemmour, colui che da settimane ripete «votate me, Marine non ce la farà mai». Non è una rottura da poco, anche se largamente annunciata, attesa da mesi, e con una sua coerenza politica. Marine ha visto nascere Marion, non è un modo di dire: in sala parto, il 10 dicembre di 32 anni fa a Saint Germain en Laye, c'erano la madre Yann Le Pen e sua sorella Marine «che faceva il papà», secondo il racconto di Yann.
Il padre biologico di Marion, il giornalista e diplomatico Roger Auque, è riapparso solo quando Marion era ormai adolescente. Nei primi anni Marine ha aiutato la sorella ad allevare la bambina, che poi ha preso il cognome da Samuel Maréchal, esponente del Front National sposato due anni dopo la nascita di Marion.
L'aspetto personale e famigliare è centrale in questa vicenda politica ed è stata la stessa Marine Le Pen a sottolinearlo, ieri mattina in tv: «Se vi dicessi che questa cosa non mi ferisce, nessuno ci crederebbe. Con Marion ho una storia particolare, perché l'ho cresciuta con mia sorella nei suoi primi anni di vita. Quindi è chiaramente qualcosa di brutale, di violento, di difficile per me», ha detto con commozione la 53enne leader del Rassemblement National, che per la terza volta si candida all'Eliseo.
Nella relazione tra zia e nipote ha un ruolo importante Jean-Marie Le Pen detto «il Menhir», che a 93 anni ieri è tornato sulla scena con soddisfazione per annunciare che nei prossimi giorni cercherà di parlare con la figlia Marine e la nipote Marion, come un patriarca che vuole fare valere la sua importanza e prova a rimettere ordine in famiglia.
Quando negli anni scorsi Marine ha preso le distanze dal padre e fondatore del Front National, troppo ancorato agli ambienti estremisti, Marion - che all'epoca si faceva chiamare ancora Maréchal-Le Pen - è rimasta vicina al nonno. Per affetto, per voglia di smarcarsi dalla zia nuova leader del partito, e per convinzioni politiche. Marion, per cinque anni deputata del Vaucluse (dipartimento nel Sud della Francia), non ha condiviso la svolta sociale di Marine, pronta a sostituirsi al partito comunista e in generale alla sinistra nel rivolgersi agli ex operai e alle classi popolari soprattutto nel Nord del Paese.
Se Marine si è concentrata sulla lotta all'immigrazione e su questioni concrete come il potere d'acquisto, Marion è rimasta fedele all'anima tradizionalista-conservatrice del partito. In disaccordo con la zia, dopo la precedente presidenziale del 2017 Marion si è messa in pausa per fondare la sua scuola di formazione politica a Lione.
Zemmour le offre l'occasione di un rientro, magari nel partito Reconquête alle legislative di giugno, quando darà alla luce il bambino che aspetta dal marito Vincenzo Sofo, parlamentare europeo di Fratelli d'Italia. Dopo avere accompagnato Zemmour in visita da Viktor Orbán a Budapest prima di Natale, ieri Marion ha spiegato di «propendere» per il rivale della zia del quale ha lodato «la coerenza, la visione, la strategia»: «Eric Zemmour si batte per la scomparsa del cordone sanitario tra la destra cosiddetta repubblicana e noi. A Marine Le Pen questo non interessa».
MLP per adesso è ancora avanti a Zemmour nei sondaggi, ma Marion potrebbe portare con sé altri esponenti ed elettori preziosi per il voto del 10 e 24 aprile. «È una bella settimana - dice lui -: arrivano nuovi sostegni da tutte le parti, e io li accolgo a braccia aperte».