MARIO IS BACK! – DRAGHI PARLA AI GRANDI INVESTITORI GLOBALI, OSPITE DEL “WORLD INVESTMENT FORUM” DI AMUNDI, COLOSSO FRANCESE DEL RISPARMIO GESTITO: “È SENSATO CHE LE BANCHE CENTRALI CONTINUINO A COMBATTERE L’INFLAZIONE" – "L'EUROPA DEVE PREPARARSI: IL DEFICIT DEI PAESI SARÀ PIÙ ALTO, E ANCHE IL LIVELLO DEI TASSI" – LA CINA, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E IL SIPARIETTO SUL PRANZO CON MUSK: “GLI HO CHIESTO: CON QUANTA VELOCITÀ L’AI DIVENTERÀ IMPORTANTE? IO SONO ANZIANO E FORSE NON SARÒ PIÙ QUI. LUI MI HA RISPOSTO…” - VIDEO
-?#AmundiWIF | Mario Draghi ? “Central banks should do what they do now: their #inflation target is about 2% in Europe and the US. […] No point on changing targets now” pic.twitter.com/IL8psasI9K
— Amundi (@Amundi_ENG) June 22, 2023
Estratto dell’articolo di Andrea Greco per www.repubblica.it
Il ritorno di Mario Draghi. L’ex presidente della Bce e fino a nove mesi fa presidente del consiglio parla ai grandi investitori globali, ospite d’onore al World investment forum di Amundi.
Intervistato da Valérie Baudson, ad del colosso del risparmio gestito francese, ha detto: “Non ho consigli da dare ai vertici della Bce, è molto sensato che le banche centrali continuino a combattere l’inflazione come stanno facendo finora. Non vedo neanche ragioni per cambiarne l’ancoraggio (attualmente al 2% in Europa e negli Usa, ndr).
Anche a me chiedevano ogni volta di cambiare l’ancoraggio, quando l’inflazione era a zero. Ma non lo abbiamo mai fatto allora non vedo perché farlo ora: se cambi perché non sei in grado di raggiungere gli obiettivi la tua credibilità è intaccata”.
L’Europa va completata ora, i piccoli passi non bastano
Un consiglio, invece, anzi “un’esortazione”, l’ex banchiere centrale lo ha dato ai politici d’Europa: “Lavorate per costruire la nuova Europa, è questo il momento. Non c’è sufficiente consapevolezza di questa urgenza, in molti Paesi, come in Italia e in Francia, molta gente pensa che vada bene fare qualcosa qui e là, andando avanti con l’approccio incrementale.
Ma c’è un fattore nuovo, ed è che l’Europa nella sua storia non ha mai avuto così tante questioni sovranazionali da affrontare: la transizione energetica, il bisogno di una difesa unita e forte, i flussi migratori, l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione. Sono tutte sfide che i Paesi membri non possono affrontare da soli [...]
Draghi ha anche detto che il Vecchio continente, anche per affrontare l’immane esborso legato a queste sfide, deve prepararsi a una fase nuova, in cui il peso delle politiche fiscali (“intese anche come spesa pubblica, specie nella difesa e nella transizione energetica”) sarà determinante: il deficit dei Paesi sarà più alto, “e anche il livello dei tassi d’interesse lo sarà. E saranno problemi per i gestori dei conti pubblici”.
[...]
Sulla guerra, l’Ue non ha alternativa a vincerla, e vincerla implica tenere insieme tutti i pezzi, anche se non è facile.
L’Unione Europa è stata creata sui valori di libertà, protezione dei diritti umani e solidarietà: tutti questi valori sono stati violati da Putin con l’invasione dell’Ucraina, quindi se la perdessimo la guerra, la prima cosa che succederebbe è che l’unione politica dell’Europa non ci sarebbe più. Per questo bisogna avere un potere deterrente forte con la Russia, ricostruire l’Ucraina e integrarla in Europa. L’altro fattore cruciale sono i rapporti con la Cina, che potrebbe riportarci alla prosperità commerciale degli anni passati o verso un mondo molto diverso”.
Infine, un siparietto sull’Intelligenza artificiale, legato al recente incontro di Draghi, a Roma, con Elon Musk, patron di Tesla. “A un grande protagonista tre giorni fa ho chiesto: con quanta velocità l’Ai diventerà importante? Sai, io sono anziano e forse non sarò più qui.
Lui mi ha risposto: succederà in fretta, sarà molto importante e la cosa più importante sarà trovare tutta la gente di cui il mondo avrà bisogno per le trasformazioni legate alla diffusione dell’Ai”.
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