MARTA FASCINA IN CARCERE! – LA VEDOVA MORGANATICA, IN VERSIONE FATINA, È ENTRATA AL BECCARIA DI MILANO INSIEME ALL’ALTRA MILIONARIA DI FORZA ITALIA, LETIZIA MORATTI, E AL DEPUTATO ALESSANDRO FORTE. POI, IN UNA NOTA, LA DEPUTATA FANTASMA DI PORTICI HA MONITATO: “IL CARCERE, SPECIE QUELLO MINORILE, DEVE ESSERE LUOGO DI RINASCITA E DI SPERANZA, MAI DI VIOLENZA. E NOI, COME ISTITUZIONI, DOBBIAMO FARE IL MASSIMO…”
-Fascina al Beccaria: carcere minorile sia luogo di rinascita
(askanews) - "Oggi ho visitato il carcere minorile Cesare Beccaria di Milano, teatro negli ultimi giorni di violente rivolte e tra gli istituti di pena di più difficile gestione nel nostro Paese.
Ringrazio il direttore Claudio Ferrari, la delegazione della polizia penitenziaria e del personale dell'istituto per l'accoglienza e per il costruttivo scambio di opinioni". Lo afferma in una nota la deputata di Forza Italia, Marta Fascina.
"Ho visitato diverse sezioni, tra cui quella dove alcuni detenuti hanno appiccato qualche giorno fa un pericoloso incendio.
La criticità più evidente - spiega l'ultima compagna di Silvio Berlusconi - è rappresentata dalla straordinaria presenza, per oltre il 90%, di detenuti stranieri, in maggioranza minori non accompagnati, che, a valle di un percorso di vita spesso caratterizzato da violenze e viaggi della speranza e pensando di non avere futuro né prospettive, non sono disponibili ad una concreta integrazione, sono riluttanti allo svolgimento di attività formative e non si lasciano spaventare dai trattamenti sanzionatori".
"A fronte di questa delicata situazione, si rende oltremodo necessario aumentare il personale di mediazione linguistico/culturale, quello sanitario di supporto psicologico e psichiatrico e prevedere una figura spirituale per i tanti detenuti di religione islamica.
Accanto alle numerose criticità, ho però apprezzato la vastità di attività formative, culturali e sociali svolte dai giovani detenuti e che li proietta in una dimensione di riscatto. Il carcere, specie quello minorile, deve essere luogo di rinascita e di speranza, mai di violenza. E noi, come istituzioni, dobbiamo fare il massimo perché siano poste le condizioni affinché l'esecuzione della pena segni per questi ragazzi un nuovo e brillante inizio", conclude Fascina.