MATTARELLA FA UN PASSO INDIETRO – IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SI È ROTTO LE SCATOLE DEGLI SCAZZI TRA MACRON E MELONI: HA DECISO DI FARSI DA PARTE ED EVITARE DI PORSI COME PONTIERE TRA ITALIA E FRANCIA - CHE SENSO HA RICUCIRE OGNI VOLTA A FATICA SE POI SEGUONO SEMPRE NUOVE SCINTILLE? AVRÀ INFLUITO SULLA DECISIONE IL FASTIDIO MANIFESTATO DALLA MELONI DAVANTI AI SUOI TENTATIVI DI MEDIAZIONE CON IL TOYBOY DELL’ELISEO?
-DAGONOTA
Al Quirinale, dopo gli ultimi screzi tra Giorgia Meloni e Emmanuel Macron, ha preso corpo uno stato d’animo tra l’accettazione e la rassegnazione. Mattarella si è reso conto che i suoi tentativi di agevolare un dialogo tra Italia e Francia, a partire dalla visita dell’allora ministro Luigi Di Maio ai gilet gialli, nel febbraio del 2019, sono stati infruttuosi.
Ogni suo sforzo di riavvicinare l’Eliseo e Palazzo Chigi è stato sistematicamente vanificato da nuove polemiche. Che senso ha, deve essersi detto Mattarella, ricucire faticosamente gli strappi se poi seguono nuove scintille? A questo punto, anche per responsabilizzare il governo ed evitare inutili polemiche, il presidente della Repubblica farà un passo indietro: eviterà di porsi ulteriormente come pontiere tra le due cancellerie.
Deve aver pesato sulla decisione anche un aspetto prettamente caratteriale: il mite e dialogante Mattarella non è a suo agio nella gara a chi ce l’ha più lungo tra Meloni e Macron.
ITALIA DEBOLE E ISOLATA I TIMORI DI MATTARELLA PER LE LITI MELONI-MACRON
Estratto dell’articolo di Concetto Vecchio per “la Repubblica”
Giorgia Meloni in versione sovranista preoccupa il Quirinale. Nessun passo ufficiale, finora, per sbloccare la nuova crisi con la Francia. L’altra volta, sui migranti, a novembre, bastò un sms di Sergio Mattarella ad Emmanuel Macron per riprendere la via del dialogo. Questa è una vicenda diversa. […] E perché probabilmente, è la speranza del Colle, finirà per sfiammarsi da sola. Ma resta la preoccupata convinzione che i rapporti con Parigi saranno parecchio complicati in questa legislatura.
Due crisi in pochi mesi sono una spia più che sufficiente. Il timore è che l’Italia scivoli nell’isolamento proprio mentre l’Europa affronterà dossier decisivi per il nostro futuro, dagli aiuti alle imprese alla riforma del Patto di stabilità, passando per la riduzione dell’acquisto dei titoli di Stato da parte della Bce. Snodi cruciali. L’Italia piccola e sola, fuori dal novero delle nostre alleanze storiche con Francia e Germania, è un rischio da non correre. Questo è quel che pensa Mattarella.
Mattarella teme anche per la tenuta del trattato del Quirinale. […] Il revanscismo anti francese dei meloniani va nella direzione opposta. Italia e Francia devono marciare unite nei valori fondanti dell’Unione europea, ha detto invece Mattarella: pace, libertà, diritti umani, progresso economico e sociale sostenibile, nel rispetto del pianeta.
[…] Assorbire le tensioni, incanalarle verso soluzioni condivise, tessere relazioni, rimanendo agganciati ai vagoni dell’Europa che conta: questa è la bussola storica del Presidente della Repubblica. Giorgia Meloni statista ogni tanto cede al richiamo della foresta sovranista.
Dopodiché Macron e Meloni si fanno i dispetti, ma intanto il Trattato ha già rafforzato la collaborazione tra i due Paesi, ancor prima della sua entrata in vigore formale. […] Il punto, si chiedono al Colle, è quanto le crisi ricorrenti condizioneranno il futuro del trattato. Fino a che punto l’Italia potrà cantare da sola?
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