MATTARELLA PUNGOLA CONTE SULL'USO DEI SOLDI DEL RECOVERY FUND (SE MAI ARRIVERANNO): “BISOGNA METTERE IN CAMPO LA MASSIMA EFFICIENZA NELLA DESTINAZIONE DEI FONDI EUROPEI E LA MASSIMA RAPIDITÀ NELL’INDIVIDUAZIONE DELLE SCELTE”. TRADOTTO: I MILIARDI IN ARRIVO DALL’UE (NON PRIMA DELLA METÀ DEL 2021) NON VANNO SPRECATI IN MANCE E MANCETTE VARIE, MA PER UN PROGETTO DI RILANCIO DEL PAESE...
-Ugo Magri per “la Stampa”
Non capita spesso che un presidente della Repubblica, in particolare questo presidente, si congratuli con il governo e lo ringrazi. Sergio Mattarella è attento a non contraddire la sua immagine super partes per cui normalmente evita di sbilanciarsi; ma sul Mes stavolta ha fatto eccezione: si è compiaciuto con Giuseppe Conte per come ha condotto la partita europea che, nella gerarchia delle preoccupazioni presidenziali, sta davvero al top.
Portare a casa i 209 miliardi di fondi anti-crisi, ha rimarcato Mattarella, è un traguardo «decisivo» per l'Italia e a quanto pare ci siamo vicini. Secondo il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, si tratta ormai solo di limare la formula di compromesso con quei paesi (Polonia e Ungheria) che non vogliono essere penalizzati sul terreno dei diritti civili.
Dunque il capo dello Stato dà atto al governo di aver operato bene. Nello stesso tempo, però, lo sprona a fare ancora meglio. Chiede al premier e ai suoi ministri di non sprecare questa irripetibile occasione «mettendo in campo la massima efficienza nella destinazione dei fondi europei e la massima rapidità nella individuazione delle scelte».
Far presto e bene, insomma. Non è la prima volta che Mattarella batte su questo chiodo, e se ci è tornato su ieri qualcosa vorrà pur dire. L'occasione è stata offerta dal pranzo che tradizionalmente precede i vertici europei. Questi incontri al Quirinale fanno parte del galateo istituzionale, servono a informare il presidente delle posizioni che verranno assunte in Europa e, magari, a ricevere qualche suggerimento.
Nel Consiglio Ue di oggi si parlerà soprattutto di Brexit, di Covid, di cambiamento climatico e di rapporti col continente africano. Sul rapporto con la Gran Bretagna, Conte si attende un accordo «buono ma equo». Sulle emissioni di anidride carbonica sarebbe un buon risultato se venisse concordata una riduzione del 55 per cento entro il 2030. Quanto alla pandemia, la speranza è che a Bruxelles maturi un indirizzo europeo comune che faccia da cornice alle misure liberamente adottate dai singoli Stati.