MEGLIO ASPETTARE CHE DEFICERE – ELLY SCHLEIN NON CHIEDE LA GUIDA DEL GRUPPO DEI SOCIALISTI E DEMOCRATICI, PUR POTENDOLO FARE (IL PD È IL PRIMO PARTITO DI S&D A BRUXELLES). IL PD OTTERRÀ IL RUOLO, MA SOLO A METÀ LEGISLATURA, TRA DUE ANNI E MEZZO - ELLY VUOLE CAPIRE DI CHI PUÒ FIDARSI TRA I NEOELETTI ALL’EUROPARLAMENTO, QUASI TUTTI ALLA PRIMA ESPERIENZA - LA FEDELISSIMA DI ELLY, CAMILLA LAURETI, DIVENTERÀ VICE DELLA GAFFEUR SPAGNOLA IRATXE GARCIA PEREZ
-Estratto dell’articolo di Maria Teresa Meli per il "Corriere della Sera"
Seguendo un collaudato e consolidato schema, socialisti tedeschi e spagnoli si erano già accordati sulle poltronissime europee. Ma se Elly Schlein lo avesse chiesto né Scholz né Sánchez avrebbero potuto dirle di no. Soprattutto il primo, uscito ammaccato dalle elezioni europee. Il Pd, infatti, con i suoi 21 parlamentari è il gruppo più numeroso nella pattuglia S&D (Socialisti e democratici).
Perciò se la segretaria dem avesse sollecitato per un esponente del suo partito la presidenza del gruppo S&D sia il cancelliere tedesco che il premier spagnolo avrebbero dovuto mettere da parte i loro accordi e venire incontro a quella richiesta. E invece, a sorpresa, dopo le elezioni europee Schlein ha chiamato Sánchez e gli ha detto che per quel che la riguardava era favorevole alla riconferma dell’attuale presidente del gruppo dei Socialisti e democratici: la spagnola Iratxe García Pérez […]. Alla segretaria dem non interessava avere quel posto, a cui pure aveva diritto di aspirare. Con Sánchez e Scholz si è accordata perché la presidenza passi in mano italiana nella seconda metà della legislatura.
La segretaria dem avrà così modo di capire chi tra i suoi sia più adatto a quel ruolo.
Adesso era troppo presto per prendere una decisione, calcolando anche il fatto che alcuni parlamentari di peso del Pd (un nome per tutti, quello di Stefano Bonaccini) sono alla loro prima esperienza in Europa e quindi non potrebbero aspirare a un incarico del genere.
Per il momento, dunque, la segretaria del Partito democratico ha chiesto (e ottenuto) dai leader del gruppo di S&D che la sua fedelissima Camilla Laureti diventi vice di García Pérez. È questo l’accordo tra la leader Pd, Scholz e Sánchez , salvo sorprese dell’ultim’ora.
Schlein, che nella trattativa con Scholz e Sánchez si è molto spesa sorprendendo sia il cancelliere tedesco che il premier spagnolo per la sua determinazione, ha chiesto anche altro: un diritto di prelazione sulle presidenze di due commissioni.
Sullo sfondo del negoziato tra i leader del socialismo europeo, che si è già avviato da una decina di giorni, c’è però anche un’altra posta in gioco.
Si sta parlando della poltronissima della presidenza del Parlamento europeo nella rituale staffetta di metà legislatura tra popolari e socialisti. Insomma, siccome dopo Roberta Metsola toccherà a un rappresentante del gruppo di S&D, perché non a un italiano (o a un’italiana, naturalmente)? È anche su questo che si ragiona al Nazareno. Ma a riguardo non è stato stipulato ancora nessun accordo tra i leader dei socialisti e democratici.
[…]
Infine c’è la partita del capogruppo del Pd in Europa che non è meno delicata o complessa delle altre. Chi prenderà il posto di Brando Benifei? In molti dem sono pronti a scommettere che quell’incarico alla fine verrà affidato a Nicola Zingaretti.
L’ex presidente della Regione Lazio, che alle primarie si era schierato con Schlein, non è una new entry dell’Europarlamento, dove è stato dal 2004 al 2008, e perciò ha tutte le carte in regola per guidare l’euro-pattuglia dem. […]