MELONI FUORI STAGIONE - PER LA CORSA AL CAMPIDOGLIO BERLUSCONI BOCCIA GIORGIA MELONI E ACCAREZZA L’IDEA MARCHINI: “ALLA CITTÀ SERVE UN MANAGER” - PER CONVICERLO A SCENDERE IN CAMPO CON IL CENTRODESTRA, IL BANANA L’HA GIÀ CONTATTATO


Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

MARCHINI

Meglio un imprenditore, meglio Alfio Marchini. Silvio Berlusconi osserva il caos romano da lontano, ma ha già scelto. E traccia il profilo per il Campidoglio: «Milano e Roma devono essere amministrate come grandi aziende. Bisognerà mandare lì qualcuno con qualità imprenditoriali».

 

L' identikit è proprio quello dell' imprenditore con radici a sinistra. Marchini, però, teme di doversi rinchiudere nel recinto ormai troppo angusto di Forza Italia, colpita dalle inchieste e depressa dai sondaggi. Si fa desiderare, osserva anche cosa accade nell' altro campo. Per convincerlo, l' ex Cavaliere l' ha contattato venerdì scorso, a poche ore dalle dimissioni di Ignazio Marino. E a questo punto manca solo il sì del diretto interessato. Nel frattempo, Berlusconi si mostra tiepido sull' idea Meloni (che fra l' altro non ha ancora sciolto la riserva): «Giorgia a Roma e Salvini a Milano sono ipotesi ancora sul tavolo, da esaminare - spiega - anche se sarebbero delle buone opportunità ».

giorgia meloni con il nuovo gatto

 

Fosse per il cerchio magico di Arcore, nessun dubbio: toccherebbe a Marchini. Antonio Tajani ha orientato Forza Italia romana sull' imprenditore e ieri, in un incontro con Maurizio Gasparri, ha rotto gli indugi e deciso di candidare l' imprenditore. Proprio Gasparri, invitando alla concordia nel centrodestra, offre un quadro realistico della situazione: «Difficilmente Marchini arriva al ballottaggio senza di noi. Ma lo stesso vale anche per FI, con Marchini come avversario».

 

La partita, in ogni caso, non è ancora chiusa. Dalla parte di Meloni sono schierati parecchi consiglieri regionali azzurri. E pure Matteo Salvini, che però non boccia "Alfio": «Se Giorgia vuole candidarsi, è positivo. Marchini?

Non lo conosco, non posso esprimere un giudizio ».

 

ANTONIO TAJANI E VALERIA FEDELI

La verità è che l' ultima parola spetta a Berlusconi. E che l' anziano leader userà la candidatura di Roma come merce di scambio per l' unica casella che ha davvero a cuore: Milano. Nelle ultime ore ha provato a convincere il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli a proporsi per il capoluogo lombardo. Difficile, come è complicato che vada in porto l' idea di schierare Maurizio Lupi (a patto che rompa con il Nuovo centrodestra). Quanto a Salvini, l' ex premier spende pubblicamente il suo nome, ma ottiene solo gelide repliche: «Lo ringrazio per la stima - dice Salvini - ma noi stiamo cercando altri candidati».

MAURIZIO GASPARRI